Ernia espulsa
Salve, pratico sport regolarmente e abbastanza intensamente da anni (MTB, scialpinismo e palestra) purtroppo mi è appena stata diagnosticata un'ernia espulsa L4-L5 ed altre protusioni (riporto più in basso il referto della RMN).
La sintomatologia dolorosa persiste da circa un mese ed in particolare internamente alla coscia sx e si estende sul lato ant. esterno del quadricipite. Inoltre percepisco perdita di sensibilità (sensazione di di "tessuto anestetizzato") a livello del ginocchio e lateralmente alla tibia e lieve deficit motorio (non riesco a piegarmi con una sola gamba, cede allo sforzo). Dopo iniziali 6 iniezioni di cortisone 4mg e miorilassante, nessun miglioramento, unico sollievo antidolorifico (5mg ossicodone+350mg paracetamolo 3/4 volte al gg, ora ridotto a 2 volte al gg. + 800mg di acido alfa lipoico al gg. Attualmente la situazione per quanto riguarda l'algia è migliorata, parzialmente anche il deficit motorio che è comunque presente. Il medico di base mi ha prescritto una visita "neuroradiologica interventista". La domanda è se in questi casi l'intervento è necessario o se può essere utile tentare una terapia "conservativa" (avrei pensato a ozonoterapia associato a chiropratica) in attesa del consulto e se in futuro potrò continuare con le mie attività sportive. Grazie
Esito RMN
Deviazione scoliotica sinistro convessa del tratto rachideo esaminato con sostanziale mantenuto allineamento metamerico del muro posteriore.
Il disco L2-L3 protude dai profili ossei con maggiore evidenza in sede extraforaminale sx
Il disco L3-L4 protude in sede extraforaminale, dal lato di sx, dove lambisce l'emergenza nervosa L3 omolaterale.
Erniazione intraforaminale sx del disco L4-L5, con associata migrazione craniale di tessuto discale che determina un iniziale effetto compressivo sull'emergenza nervosa L4 omolaterale.
Il disco L5-S1 deborda minimamente dai profili ossei.
Spondilosi marginosomatica diffusa.
Non evidenti lesioni focali del cono midollare.
La sintomatologia dolorosa persiste da circa un mese ed in particolare internamente alla coscia sx e si estende sul lato ant. esterno del quadricipite. Inoltre percepisco perdita di sensibilità (sensazione di di "tessuto anestetizzato") a livello del ginocchio e lateralmente alla tibia e lieve deficit motorio (non riesco a piegarmi con una sola gamba, cede allo sforzo). Dopo iniziali 6 iniezioni di cortisone 4mg e miorilassante, nessun miglioramento, unico sollievo antidolorifico (5mg ossicodone+350mg paracetamolo 3/4 volte al gg, ora ridotto a 2 volte al gg. + 800mg di acido alfa lipoico al gg. Attualmente la situazione per quanto riguarda l'algia è migliorata, parzialmente anche il deficit motorio che è comunque presente. Il medico di base mi ha prescritto una visita "neuroradiologica interventista". La domanda è se in questi casi l'intervento è necessario o se può essere utile tentare una terapia "conservativa" (avrei pensato a ozonoterapia associato a chiropratica) in attesa del consulto e se in futuro potrò continuare con le mie attività sportive. Grazie
Esito RMN
Deviazione scoliotica sinistro convessa del tratto rachideo esaminato con sostanziale mantenuto allineamento metamerico del muro posteriore.
Il disco L2-L3 protude dai profili ossei con maggiore evidenza in sede extraforaminale sx
Il disco L3-L4 protude in sede extraforaminale, dal lato di sx, dove lambisce l'emergenza nervosa L3 omolaterale.
Erniazione intraforaminale sx del disco L4-L5, con associata migrazione craniale di tessuto discale che determina un iniziale effetto compressivo sull'emergenza nervosa L4 omolaterale.
Il disco L5-S1 deborda minimamente dai profili ossei.
Spondilosi marginosomatica diffusa.
Non evidenti lesioni focali del cono midollare.
[#1]
Stando alla descrizione di sintomi e al referto della RM è molto probabile che sia necessario l'intervento chirurgico, o meglio neurochirurgico.
L'ozonoterapia non è indicata sempre stando al quadro emerso dalla RM.
I disturbi della forza che riferisce dipendono dalla sofferenza delle radici nervose interessate dal tessuto discale che comprime e danneggia le radici.
Le faccio un esempio: se Lei ha un chiodo infisso nella pianta del piede, può fare tutte le terapie che vuole, magari ottenendo anche una regressione del dolore, ma fin quando il chiodo non viene tolto, il rischio di danni ulteriori rimane molto alto
Cordialmente
L'ozonoterapia non è indicata sempre stando al quadro emerso dalla RM.
I disturbi della forza che riferisce dipendono dalla sofferenza delle radici nervose interessate dal tessuto discale che comprime e danneggia le radici.
Le faccio un esempio: se Lei ha un chiodo infisso nella pianta del piede, può fare tutte le terapie che vuole, magari ottenendo anche una regressione del dolore, ma fin quando il chiodo non viene tolto, il rischio di danni ulteriori rimane molto alto
Cordialmente
[#2]
Utente
Grazie dottore per la sua risposta, che condivido, infatti ho già prenotato una visita con un neuroradiologo interventista che sicuramente saprà indicarmi se sarà necessario l'intervento chirurgico. Purtroppo la visita è fissata fra poco più di venti giorni ed è per questo che chiedevo se potesse essere utile qualche seduta di ozonoterapia o chiropratica nel frattempo, ma mi sembra di capire che a suo giudizio l'ozonoterapia non possa essere di nessun aiuto e quindi a maggior ragione anche la chiropratica. A questo punto però nel caso il neuroradiologo ritesse non necessario l'intervento chirurgico quali sono in linea di massima le terapie da seguire per questo tipo di patologie? Grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 10/04/2018.
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