A giugno del 2008 ho fatto rm che evidenziava ernia in l4-l5 e mi sono sottoposta a intervento

Gentilissimi dottori, sono una ragazza di 35 anni. Nell'agosto dell'anno 2003 dopo dolori allucinanti alla gamba destra e sotto il gluteo che mi anno costretto a letto e dopo inutile terapia con antinfiammatori e cortisone, sono stata operata con intervento di discectomia a un ernia L5-S1 dx (e avevo già allora una protusione L4-L5). Dopo tale intervento sono stata bene per un anno e poi ho ricominciato ad avere problemi al nervo della gamba dx. A giugno del 2008 ho fatto rm che evidenziava ernia in L4-L5 e mi sono sottoposta a intervento discectomia percutanea con tecnica a coblazione (sonda a radiofrequenza che determina una lisi a freddo delle proteine del nucleo polposo e delle formazioni erniarie). A novembre del 2008 ho rifatto la rm perchè i problemi alla gamba persistevano (non tutti i giorni e non sempre allo stesso modo). Risultalto rm: Al controllo attuale si conferma discopatia degenerativa a livello degli ultimi due spazi intersomatici lombari. A L4-L5 ernia discale mediana paramendiana destra, che determina impronta sul margine antero-laterale del sacco durale, entrando in conflitto con le radici L5 all'emergneza, bilateralmente ma con prevalenza a destra. A L5-S1 permane protusione ad ampio raggio mediana del margine posteriore del disco e l'impronta sul sacco durale. Il neuroradiologo che mi ha fatto l'ultimo intervento mi ha proposto di provare (prima di un'eventuale intervento tradizionale) un'altra tecnica che consiste nell'iniettare una soluzione che ammorbidisce l'ernia e poi aspirarla ma mi ha anche detto che non sa se potrà funzionare perchè l'ernia è grossa e queste tecniche si usano con ernie piccole. Ho dolori alla zona lombare e forti dolori nei glutei e nella parte esterna delle cosce in qualsisi posizione, anche a letto e vorrei sapere se sono causati dal'ernia o dalla discopatia. Non riesco più a vivere serenamente con questi fastidi e dolori a discapito del lavoro e della mia famiglia. Vi prego e vi ringrazio anticipatamente, se mi potete dare dei pareri e dei consigli su ciò che è meglio che faccia per togliere i dolori alla schiena, ai glutei e esterno cosce. Grazie infinite
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21
Gentile Signora,
mi pare di capire che lei abbia una recidiva d'ernia (o forse una fibrosi post-chirurgica...?). Ma dopo il primo intervento, quando le sono ricomparsi i dolori alla gamba destra è tornata dal neurochirurgo?
Personalmente non ho particolare fiducia nelle tecniche percutanee soprattutto se queste non sono ben codificate per uno specifico trattamento.
Le consiglio di tornare dal neurochirurgo che l'ha operata la prima volta, o in alternativa, rivolgersi ad un altro specilista per valutare la possibilità che venga eseguito un nuovo intervento.
Cordialmente.

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

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Utente
Utente
Gentilissimo Dottor Mannino, grazie molte per la tempestiva risposta e per la sua cortesia. L'ernia che ho in L4-L5 era solo una protusione quando sono stata operata nell'agosto del 2003 in L5-S1. Dopo un pò di tempo che avevo dolori sono tornata dal neurochirurgo che mi aveva operato la prima volta e mi aveva consigliato piscina e massaggi (che non sono serviti). Lei pensa che i forti dolori che ho alla zona lombare, ai glutei e esterno cosce possano dipendere dall'ernia in oggetto? perchè se dipendono da quella sarei propensa a farla togliere, visto che la tecnica usata nell'agosto del 2008 non ha avuto nessun risultato, altrimenti se i dolori non possono essere causati dall'ernia......... Grazie ancora per la cortesia.
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21
Cara Signora, venga o vada a farsi visitare. Non si può esprimere un parere se non si vedono le immagini degli esami neuroradiologici eseguiti e si correlano alla specifica situazione clinica desumibile da una visita.
La saluto cordialmente
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Utente
Utente
Grazie mille per il consiglio e per la cortesia. Raffaella
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Dr. Massimiliano Pulidori Neurochirurgo 15
Cara signora,
probabilmente il suo disturbo potrebbe essere messo in relazione ad una fibrosi cicatriziale post-chirurgica. Tuttavia, la cosa importante da chiarire è identificare in maniera certa il suo dolore mediante una procedura di "discografia provocativa". Solo successivamente, quando avremo chiarito che il suo problema deriva da una irritazione fibro-cicatriziale post-chirurgica, potremo prendere in considerazione un eventuale trattamento mini-invasivo di neurolisi endoscopica lombare per la rimozione delle aderenze post-chirurgiche.
Mi riservo però di valutare le immagini RM.
Cordialità

Dr. Massimiliano Pulidori
Spec. in Neurochirugia

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Utente
Utente
Egregio Dottor Pulidori, la ringrazio molto per la sua cortesia e la sua competenza. Mi permetta di farle una domanda: non possono questi problemi essere causati dall'ernia che ora ho in L4-L5? Grazie anticipate per la risposta. Raffaella
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Dr. Massimiliano Pulidori Neurochirurgo 15
Cara Raffaella,
è proprio per questo motivo che Le ho consigliato di sottoporsi ad una procedura di discografia provocativa. Con tale metodica infatti riusciremo meglio a capire dove origina il suo dolore e, anche nella stessa seduta operatoria, potremo procedere al trattamento della fibrosi cicatriziale o dell'ernia discale, qualora fosse questa la responsabile della sua sintomatologia.
la discografia provocativa è una piccola procedura chirurgica che richiede pochi minuti e che si fa in anestesia locale.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottor Pulidori, non ho mai sentito parlare di discografia provocativa, anche perchè e medici con i quali ho avuto a che fare e che mi hanno anche operato non hanno mai accennato a questo tipo di esame. Mi perdoni l'ignoranza, ma mi sta dicendo che con questo tipo di esame si può sapere per certo quale è il problema e nello stesso momento risolverlo definitivamente, anche se il problema dipendesse dall'ernia? Credo di aver capito male, sarebbe troppo bello. Spero di non disturbarla troppo, non vorrei aprofittare della sua cordialità. Grazie ancora. Raffaella
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Dr. Massimiliano Pulidori Neurochirurgo 15
Cara Raffaella,
la discografia provocativa è una procedura minimamente invasiva che ha lo scopo di andare a ricercare la fonte del suo dolore. Tale metodica infatti viene eseguita in anestesia locale e blanda sedazione così sarà proprio lei stessa ad identificare il tipo di dolore durante la stimolazione discale. Per raggiungere il disco usiamo un ago di Chiba che introduciamo fino al target sotto scopia; una volta raggiunto il bersaglio introduciamo soluzione fisiologica e cerchiamo di ricreare il dolore che Lei sente purtroppo quotidianamente. Lei dovrà solo distingere il tipo di dolore, non tanto l'intensità dello stesso.
Al termine della procedura, una volta identificato chiaramente qual'è il suo dolore potremo aggredire la causa dello stesso con maggiori probabilità di successo.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Per adesso la saluto cordialmente.