Possibile interazione farmaci - cefalea
Gentili dottori buonasera, mi auguro di non aver sbagliato sezione di competenza. Vi scrivo in merito ad un problema che da qualche settimana investe mia madre, 63 anni, in terapia da quasi 15 anni con eutirox e da un mese circa con quark (mattina e sera), cardura 4mg il pomeriggio, amiodarone e xarelto, terapia resasi necessaria in seguito ad alcuni episodi di fibrillazione atriale conseguenti a crisi ipertensive. Dalle rilevazioni pressorie quotidiane (siamo comunque in attesa di eseguire un Holter pressorio) è emerso che il problema era la sistolica molto alta( 160/170 ) a partire dal tardo pomeriggio, e con difficoltà siamo riusciti a riportarla nel range dei 140, probabilmente erano anni che aveva quella pressione. Dunque, il motivo per cui scrivo è che da quando assume questa terapia ogni pomeriggio, quasi sempre alla stessa ora, avverte un senso di pesantezza alla testa, in un punto specifico, lei dice non proprio mal di testa, ma come un bruciore. A volte dura poco, altre si protrae per alcune ore. Non ha nessun altro disturbo, nessun dolore allo stomaco, né nausea, né dolori agli occhi, agli arti, niente di niente se non questa fastidiosa sensazione alla testa, che tra l'altro lei lamentava solo raramente negli anni precedenti. La mia domanda è: possibile che qualche farmaco possa causare questo disturbo quotidiano? Dovremmo considerare l'ipotesi di qualcosa di più serio? La mia preoccupazione è che l'anticoagulante possa aver causato qualche danno di sanguinamento cerebrale, ma i sintomi sarebbero questi?
Ringrazio anticipatamente...
Ringrazio anticipatamente...
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Gentile Utente,
la complicanza più frequente della fibrillazione atriale a livello cerebrale è costituita da eventi di trombo-embolismo con conseguente ictus ischemico, che ad ogni modo non si manifesta con una modesta cefalea, come è stata descritta da lei, quanto piuttosto con sintomi evidenti di deficit neurologici. Per avere una completa tranquillità, faccia visitare sua madre da un Neurologo e verificato il quadro clinico (anche con eventuale ausilio di indagini specifiche), chieda al Cardiologo che la tiene in cura se il fenomeno può essere ascrivibile ai farmaci che sta assumendo.
Cordialmente
la complicanza più frequente della fibrillazione atriale a livello cerebrale è costituita da eventi di trombo-embolismo con conseguente ictus ischemico, che ad ogni modo non si manifesta con una modesta cefalea, come è stata descritta da lei, quanto piuttosto con sintomi evidenti di deficit neurologici. Per avere una completa tranquillità, faccia visitare sua madre da un Neurologo e verificato il quadro clinico (anche con eventuale ausilio di indagini specifiche), chieda al Cardiologo che la tiene in cura se il fenomeno può essere ascrivibile ai farmaci che sta assumendo.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 882 visite dal 18/03/2018.
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