Ernie cervicali

Buongiorno dottori, vi espongo un mio problema di ernie che ho dal 2011.All'epoca mi avevano proposto intervento chirurgico che ho rifiutato per paura .Questa è l'ultima risonanza effettuata nel 2014:
L'esame del rachide cervicale non evidenzia alterazioni a carico del trofismo scheletrico dei segmenti ossei esaminati.Si apprezza rettilineizzazione della fisiologica lordosi.
I dischi intersomatici vertebrali presentano altezza ed intensita' regolari.A livello c5 c6 si apprezza ernia discale posteriore, sottolegamentosa,mediana-paramediana a destra che impronta il sacco durale ed impegna il recesso laterale omolareralmente . A livello c6-c7 si apprezza ernia discale posteriore, sottolegamentosa,mediana paramediana a sinistra che impronta il sacco durale e riduce il recesso laterale omolateralmente.Il canale spinale presenta ampiezza nei limiti della normalita'.Oltre a questo ho una sofferenza radicolare al braccio destro.
La mia domanda è questa, con questa diagnosi posso effettuare Discolux cervicale quella tecnica al laser meno invasiva rispetto all'intervento?
Grazie a chi mi rispondera'
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,

La RM del 2014 è datata per cui non è utile né ai fini della diagnosi e tantomeno per una terapia.
Deve quindi "aggiornare" l'esame di RM e poi consultare di persona un neurochirurgo per le decisioni del caso.

Non visitandoLa non so dirLe che rischi ha corso e corre rifiutando l'intervento chirurgico.
La chirurgia è una terapia al pari di quella medica e queste non sono interscambiabili.
E' come se chi si rompe il femore rifiutasse l'intervento scegliendo una inesistente terapia medica.

Per quanto riguarda la metodica Discolux, stando al referto descritto, ritengo non sia indicata.
Tale metodica ha le sue indicazioni e controindicazioni che andrebbero attentamente valutate.
L'indicazione principale è una protrusione del disco appena accennata con nucleo polposo non degenerato, quindi ancora sano.
In tali casi, a mio parere, vanno prima valutati rischi e benefici, soprattutto il rischio di recidiva.

Quando l'intervento è indicato, la metodica migliore è la microdiscectomia (utilizzo del microscopio operatorio) a cielo aperto che consente il controllo da parte del chirurgo di tutto il campo operatorio da eventuali complicanze.

Cordialmente
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Utente
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La ringrazio per la sua celere risposta Dottore, provvederò a rifare una tac per avere un quadro aggiornato della situazione, per poi valutare con neurochirurgo cosa fare. Grazie