Idrocefalo normoteso

Sono una signora di 75 anni e mi è stato diagnosticato l'idrocefalo normoteso.
Premetto che sono cardiopatica, affetta da neuropatia periferica agli arti inferiori e da glaucoma ad angolo stretto.
Vorrei sapere quale è la probabilità di successo dell'intervento chirurgico (di cui ho paura) per l'idrocefalo normoteso: si guarisce completamente
una volta applicato lo shunt ?
O ci possono essere complicazioni, considerando il quadro clinico descritto sopra ?
Vi ringrazio in anticipo per la vostra risposta.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Gentile Signora,
se la diagnosi di idrocefalo normoteso è stata formulata esistendo la tipica triade sintomatologica unitamente ad un quadro di dilatazione ventricolare, l'intervento di shunt è necessario e consente un efficace recupero funzionale. Al riguardo può leggere il mio articolo "Da come si cammina si può identificare una demenza curabile" nelle news di Medicitalia. Sia fiduciosa.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Utente
Utente
Gentilissimo dott. Colangelo,
la ringrazio per la sua tempestiva risposta e per l'articolo che mi ha suggerito di leggere: io l'ho letto con molto interesse, ma resto ancora dubbiosa sull'opportunità di operarmi. Temo che non potrò più avere una vita normale dopo l'intervento chirurgico (potrò prendere un aereo, nuotare al mare o in piscina ?).
Se non dovessi sottopormi all'intervento le mie condizioni sono destinate a peggiorare o possono rimanere stabili ?
Ho letto alcuni forum di persone che hanno avuto complicanze post-operatorie dopo l'intervento per l'applicazione dello shunt (forti mal di testa, nausea perenne, infezioni).
Cordiali saluti.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Cara Signora,
un intervento di shunt liquorale è una procedura relativamente semplice ma non è esente da rischi e da complicanze, tuttavia, se la diagnosi di idrocefalo normoteso è stata posta correttamente, generalmente si assiste ad una regressione della triade sintomatologica. E' invece del tutto inefficace nelle dilatazioni ventricolari secondarie ad atrofia cerebrale legata ad involuzione senile, qualunque ne sia la patogenesi. La derivazione ventricolo-peritoneale è l'intervento di prima scelta ma, in casi selezionati, è parimenti efficace, l´intervento chirurgico di terzoventricolocisternostomia. E' un approccio caratterizzato da una minore invasività, che si realizza con l'ausilio del neuroendoscopio. Purtroppo, in mancanza di adeguato trattamento, il coinvolgimento cognitivo legato ad idrocefalo normoteso tende ad un progressivo peggioramento.
Cordialmente
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Utente
Utente
Buonasera dott. Colangelo,
grazie per la sua risposta tempestiva e dettagliata.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Buonasera dottore,
a seguito della risonanza magnetica è emersa la presenza di multiple aree di alterato segnale caratterizzate da una ipo-ipointensità nella sequenza T1 pesata e da una iperintensità nella sequenza T2 dipendente, che sono da riferire in prima approssimazione ad aree di gliosi parenchimale esito di danno anossico.
Le lesioni interessano la sostanza bianca periventricolare a livello frontale e parieto-peritrigonale.
Alterazioni segnale con caratteristiche analoghe coinvolgono anche la regione dei gangli motori, soprattutto a sinistra.
L'indagine cine-nmr della dinamica liquorale dimostra una discreta accelerazione della velocità del flusso liquorale a livello dell'acquedotto con segni di rigurgito sisto diastolico liquorale che coinvolgono in particolare il pavimento del IV ventricolo, ma in parte anche la porzione posteriore del terzo ventricolo.
Vorrei gentilmente informazioni inerenti a questo esame.
Sono una signora di 77 anni e sono in cura con Xarelto.
Grazie.
Cordiali saluti.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Dalla descrizione del reperto RM non mi sembra che si faccia cenno a dilatazione del sistema ventricolare tale da configurare un quadro di idrocefalo. E' opportuno che si riveda la situazione clinica, come le accennavo in una precedente risposta, per verificare la correttezza della diagnosi.
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Utente
Utente
Buonasera dottore,
la ringrazio moltissimo per la sua tempestiva risposta.
Aggiungo altre due righe del referto che prima ho omesso: "in tali distretti il flusso assume caratteristiche turbolente per contemporanea presenza di flusso sistolico e diastolico, ed il reperto è in accordo con la presenza di un'alterazione della dinamica liquorale di tipo iperdinamico di grado medio grave. Il sistema ventricolare presenta forma regolare ma le sue dimensioni appaiono ampliate senza che siano evidenti, però, segni di ipertensione liquorale".
Volevo ancora aggiungere che nel mio caso la triade sintomatologica è incompleta. Infatti io ho sopratutto qualche problema cognitivo (ancora leggero per fortuna) e qualche problema di equilibrio.
Cordiali saluti.
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