Mal di testa persistente
Mia moglie ha sempre sofferto di mal di testa, ma con qualche antinfiammatorio gli è sempre passato. Ultimamente sono quattro o cinque giorni che gli fa male in modo diverso e più forte rispetto al solito e non è passato con i normali antinfiammatori che usava tipo Synflex 500 o Toradol fiale. In questo caso mi riferisce che le battono le tempie e se si abbassa gli fa male di più la testa. Il medico generico supponendo una sinusite gli ha prescritto Algix 60 mg e Levofloxacina 250 per 5 giorni ed ha prescritto delle lastre "RX CRANIO 3 P" ed "RX RACHIDE CERVICALE". Le lastre riferiscono: "Piccole aureole di osteorarefazione in sede tecale sinistra che si consiglia di valutare con esame T.C. Ipogenesia del seno frontale destro. Normale sviluppo ed aspetto del sinistro e dei mascellari. Rachide cervicale in asse. Non significative alterazioni morfologico-strutturali dei metameri esaminati i cui spazi intersomatici appaiono di normale ampiezza". Cosa significa il referto? E' preoccupante la situazione o potrebbe esserlo? A chi dovremo rivolgerci o quali altri esami dovremo effettuare?
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Egregio Utente,
Nel contesto di una sofferenza cronica di cefalea, quale parrebbe essere il caso di sua moglie, possono inscriversi delle riacutizzazioni con maggiore intensità e frequenza dei singoli episodi che, onestamente, dubito siano da attribuirsi ad infiammazione dei seni paranasali. Ad ogni buon conto, le indagini X-grafiche eseguite non conferiscono alcun valore diagnostico al problema clinico della paziente. Il segnalato reperto di osteolisi a carico dell'emicranio sinistro potrebbe essere approfondito con un più specifico esame TAC con programma per osso, per verificare di che cosa si tratti che ben difficilmente sarebbe implicato nella patogenesi della cefalea (potrebbe essere solo un innocente granuloma eosinofilo, ad esempio). Ciò che sento piuttosto di consigliarle è di affidarsi ad un Neurologo che affronti il problema della cefalea cronica e che valuti l'opportunità di una terapia adeguata oltre quella sintomatica che è stata finora attuata.
Cordialmente
Nel contesto di una sofferenza cronica di cefalea, quale parrebbe essere il caso di sua moglie, possono inscriversi delle riacutizzazioni con maggiore intensità e frequenza dei singoli episodi che, onestamente, dubito siano da attribuirsi ad infiammazione dei seni paranasali. Ad ogni buon conto, le indagini X-grafiche eseguite non conferiscono alcun valore diagnostico al problema clinico della paziente. Il segnalato reperto di osteolisi a carico dell'emicranio sinistro potrebbe essere approfondito con un più specifico esame TAC con programma per osso, per verificare di che cosa si tratti che ben difficilmente sarebbe implicato nella patogenesi della cefalea (potrebbe essere solo un innocente granuloma eosinofilo, ad esempio). Ciò che sento piuttosto di consigliarle è di affidarsi ad un Neurologo che affronti il problema della cefalea cronica e che valuti l'opportunità di una terapia adeguata oltre quella sintomatica che è stata finora attuata.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 03/03/2018.
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