Tremore arti inferiori dopo sforzo
Buongiorno a tutti,
sono una ragazza di 20 anni e scrivo perché da qualche anno mi capita di presentare un tremore evidente agli arti inferiori successivamente a uno sforzo.
Vorrei precisare che con il tempo ho maturato la capacità di “trattenere” il tremore e impedire alle mie gambe dunque di tremare, ma se provo a fare questo sento un gran dolore nelle gambe, come una forte tensione. Ho ricordo inoltre che fin da bambina provavo questa sensazione di tensione e dolore alle gambe, un dolore al quale non prestavo troppa attenzione: tenevo le gambe tese e dicevo ai miei genitori tutta contenta “mi stanno crescendo le gambe”.
Circa 3 anni fa ho cominciato a sottopormi a una serie di visite neurologiche, ortopediche, cardiache per escludere tumori, sclerosi multipla, o altre malattie gravi.
Potenziali evocati negativi, risonanza ai quadricipiti negativa.
I dottori hanno iniziato a sostenere che si trattasse di stress e che il tremore si presentasse come conseguenza di esso. A un certo punto, nonostante il peggioramento evidente del mio dolore e tremore, ho iniziato a crederci anche io. Solo perché non vi poteva essere altra spiegazione.
A settembre però ho incontrato un bravissimo medico che durante una visita medico-sportiva, notando i tremori, si è subito preoccupato. Ha controllato gli elettroliti nel sangue (tutto regolare) e mi ha consigliato di fare una risonanza magnetica alla schiena, poiché convinto che ci potesse essere un’ernia o qualcosa di simile a fare pressione sui nervi.
Risultato della risonanza: L5-S1: disco leggermente ridotto di spessore, con una minuta protrusione centrale a breve base, del suo anulus fibroso. Il disco D12–L1 presenta un modesto bulging posteriore, in sede paramediana destra, sostenuto da una protrusione altrettanto lieve della marginale somatica superiore, in corrisponde di ernie intrapongiose, con lieve impronta anteriore a media base sul sacco durale.
A seguito della risonanza, convinta di essere finalmente vicina ad una risposta, ho eseguito un’elettromiografia, dalla quale è però risultato tutto nella norma.
Ora sono scoraggiata perché il tremore e il dolore sono evidenti e persistenti. Mi rendo conto di stancarmi molto prima dei miei coetanei o delle persone con le quali faccio sport o anche solo una passeggiata. Molto spesso mi basta fare le scale velocemente e il tremore si presenta.
Sono giovane e non credo assolutamente che lo stress o l’ansia possano portare a questo. Non lo credo perché è un problema che si presenta sempre e solo in determinate condizioni.
Se avete anche solo una mezza idea di cosa possa essere, ve ne sarei grata.
Sara
sono una ragazza di 20 anni e scrivo perché da qualche anno mi capita di presentare un tremore evidente agli arti inferiori successivamente a uno sforzo.
Vorrei precisare che con il tempo ho maturato la capacità di “trattenere” il tremore e impedire alle mie gambe dunque di tremare, ma se provo a fare questo sento un gran dolore nelle gambe, come una forte tensione. Ho ricordo inoltre che fin da bambina provavo questa sensazione di tensione e dolore alle gambe, un dolore al quale non prestavo troppa attenzione: tenevo le gambe tese e dicevo ai miei genitori tutta contenta “mi stanno crescendo le gambe”.
Circa 3 anni fa ho cominciato a sottopormi a una serie di visite neurologiche, ortopediche, cardiache per escludere tumori, sclerosi multipla, o altre malattie gravi.
Potenziali evocati negativi, risonanza ai quadricipiti negativa.
I dottori hanno iniziato a sostenere che si trattasse di stress e che il tremore si presentasse come conseguenza di esso. A un certo punto, nonostante il peggioramento evidente del mio dolore e tremore, ho iniziato a crederci anche io. Solo perché non vi poteva essere altra spiegazione.
A settembre però ho incontrato un bravissimo medico che durante una visita medico-sportiva, notando i tremori, si è subito preoccupato. Ha controllato gli elettroliti nel sangue (tutto regolare) e mi ha consigliato di fare una risonanza magnetica alla schiena, poiché convinto che ci potesse essere un’ernia o qualcosa di simile a fare pressione sui nervi.
Risultato della risonanza: L5-S1: disco leggermente ridotto di spessore, con una minuta protrusione centrale a breve base, del suo anulus fibroso. Il disco D12–L1 presenta un modesto bulging posteriore, in sede paramediana destra, sostenuto da una protrusione altrettanto lieve della marginale somatica superiore, in corrisponde di ernie intrapongiose, con lieve impronta anteriore a media base sul sacco durale.
A seguito della risonanza, convinta di essere finalmente vicina ad una risposta, ho eseguito un’elettromiografia, dalla quale è però risultato tutto nella norma.
Ora sono scoraggiata perché il tremore e il dolore sono evidenti e persistenti. Mi rendo conto di stancarmi molto prima dei miei coetanei o delle persone con le quali faccio sport o anche solo una passeggiata. Molto spesso mi basta fare le scale velocemente e il tremore si presenta.
Sono giovane e non credo assolutamente che lo stress o l’ansia possano portare a questo. Non lo credo perché è un problema che si presenta sempre e solo in determinate condizioni.
Se avete anche solo una mezza idea di cosa possa essere, ve ne sarei grata.
Sara
[#1]
Cara Sara,
innanzitutto ti confermo che il disturbo che hai descritto (per altro in maniera colorita e dettagliata) è difficile che possa avere origine da una patologia discale a carico della colonna vertebrale. E di fatti, nulla è emerso alla Risonanza così come all'esame funzionale dell'EMG. Il fenomeno che lamenti ha evocato in me immediatamente il sospetto della sindrome delle gambe senza riposo, condizione clinica che richiede un approfondito esame anamnestico e clinico da parte del Neurologo.
Cordialmente
innanzitutto ti confermo che il disturbo che hai descritto (per altro in maniera colorita e dettagliata) è difficile che possa avere origine da una patologia discale a carico della colonna vertebrale. E di fatti, nulla è emerso alla Risonanza così come all'esame funzionale dell'EMG. Il fenomeno che lamenti ha evocato in me immediatamente il sospetto della sindrome delle gambe senza riposo, condizione clinica che richiede un approfondito esame anamnestico e clinico da parte del Neurologo.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
[#2]
Utente
Buongiorno dottor Colangelo,
innanzitutto la ringrazio molto per la sua attenzione e la sua risposta.
Cercando su internet ho letto che la sindrome che mi ha citato rientra nei disturbi del sonno poiché i sintomi si aggravano con il riposo, solo che in realtà, per quanto mi riguarda, il riposo mi aiuta a stare meglio.
Trattandosi di internet, però, non so se si tratta di una fonte attendibile e preferisco dunque chiedere a Lei se tale affermazione sia vera.
La ringrazio ancora veramente di cuore per la risposta!
innanzitutto la ringrazio molto per la sua attenzione e la sua risposta.
Cercando su internet ho letto che la sindrome che mi ha citato rientra nei disturbi del sonno poiché i sintomi si aggravano con il riposo, solo che in realtà, per quanto mi riguarda, il riposo mi aiuta a stare meglio.
Trattandosi di internet, però, non so se si tratta di una fonte attendibile e preferisco dunque chiedere a Lei se tale affermazione sia vera.
La ringrazio ancora veramente di cuore per la risposta!
[#3]
E' corretto quanto hai letto, Sara, nel senso che la RLS (acronimo delle parole inglesi Restless Leg Syndrome con cui è meglio conosciuta) si verifica principalmente di notte ma non esclusivamente: infatti, può anche verificarsi durante le ore diurne, dopo essere stati seduti per un certo tempo. Ma, come ti preannunciavo nel primo consulto, la diagnosi di questa condizione richiede un attento esame anamnestico ed uno scrupoloso esame neurologico, che -come puoi agevolmente comprendere- non è possibile attraverso un consulto online.
Ti saluto con cordialità e simpatia
Ti saluto con cordialità e simpatia
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9k visite dal 02/03/2018.
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