Ernia di tipo molle foraminale l3-l4
Salve, avrei bisogno di un aiuto. Ho 54 anni, è da molti anni che soffro di ernie del disco, ho fatto già tre interventi a livello l4-l5. Nel terzo intervento, di tre anni fa, mi è stato impiantato un ARTR LOMB POSTERIORE CON VITI E CAGE INTERSOMATICA. Il mese di novembre scorso ho avuto dei fortissimi dolori alla gamba sinistra ( parte anteriore della coscia, ginocchio e parte tibiale della gamba). Ho rifatto la risonanza con il seguente referto: tra l3-l4 si apprezza ernia di tipo molle foraminale e laterale sn con aspetto edematoso dell'emergenza radicolare omolaterale distrettuale con associata ridotta ampiezza anche del canale vertebrale centrale. Ho già fatto una visita con il neurochirurgo che mi ha operato in passato il quale mi ha detto che ci vorrebbe un altro intervento, però essendo l'ernia di tipo foraminale mi ha detto che l'intervento prevede una parziale demolizione dell' articolazione per poter visualizzare e infine rimuovere l’ernia discale. infine una stabilizzazione della zona con altre viti ed allungamento delle placche già esistenti . Tutto ciò comporterà un aumento della rigidità della colonna ed aumenta la percentuale che possano uscire altre ernie. La mia domanda è questa: è questa l'unica soluzione al mio problema? E' l'unico tipo di intervento che mi può essere fatto o ne esistono altri meno " distruttivi"? Ho letto di un intervento che utilizza una nuova tecnica con approccio controlaterale, cortesemente potreste aiutarmi e consigliarmi su cosa fare. Attualmente i dolori alla gamba sono lievi, ho però indolenzimento della parte intorno al ginocchio e sento la gamba un po' debole. Grazie e cordiali saluti
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Egregio Utente,
per il fatto di essere stato già in precedenza sottoposto ad interventi sulla colonna, la sua situazione deve essere molto attentamente vagliata prima di un ulteriore approccio chirurgico, per evitare peggioramenti iatrogeni. Da questo punto di vista, ritengo sia altamente consigliabile procedere ad un approfondito accertamento dell'effettiva nocività di questa ulteriore estrusione discale da lei citata. Ciò scaturisce, ovviamente in primo luogo, da un attento esame clinico della motilità e della sensibilità, sorretto parallelamente da uno studio funzionale della conduzione nervosa.
Cordialmente
per il fatto di essere stato già in precedenza sottoposto ad interventi sulla colonna, la sua situazione deve essere molto attentamente vagliata prima di un ulteriore approccio chirurgico, per evitare peggioramenti iatrogeni. Da questo punto di vista, ritengo sia altamente consigliabile procedere ad un approfondito accertamento dell'effettiva nocività di questa ulteriore estrusione discale da lei citata. Ciò scaturisce, ovviamente in primo luogo, da un attento esame clinico della motilità e della sensibilità, sorretto parallelamente da uno studio funzionale della conduzione nervosa.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
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Concordo con l'illustre collega Colangelo sulla opportunità di valutare l'indicazione ad un ulteriore intervento.
Mi permetto però, seppur non suffragato da dati clinici oggettivi, di avanzare qualche perplessità sulle procedure proposte.
Per rimuovere un'ernia intraforaminale non è quasi mai necessario abbattere l'articolare. L'uso del microscopio consente una ottima visione effettuando la sola foraminotomia e la rimozione dell'ernia.
Cordialmente
Mi permetto però, seppur non suffragato da dati clinici oggettivi, di avanzare qualche perplessità sulle procedure proposte.
Per rimuovere un'ernia intraforaminale non è quasi mai necessario abbattere l'articolare. L'uso del microscopio consente una ottima visione effettuando la sola foraminotomia e la rimozione dell'ernia.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 19/02/2018.
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