Spondilolisi con spondilolistesi
Buongiorno e prima di tutto Complimenti per il vostro lavoro, avrei un consiglio da chiedere: ho una spondilolisi con spondilolistesi congenita, da bambina ho portato anche un busto correttivo per più di un anno, tale problematica non mi ha mai creato fastidi se non qualche episodio di sciatica o di dolore lombare ma pensavo di aver trovato il mio equilibrio e di sapere cosa fare e non fare. Purtroppo oggi all'età di 41 anni mi ritrovo con dolori non fortissimi, ma costanti alla zona lombare che si irradia alle gambe sia anteriormente che posteriormente fino al polpaccio, se sto troppo seduta ho dolori alla zona dell'osso sacro ed alle natiche (e anche formicolii) ho difficoltà anche a stare per troppo tempo in piedi e supina sul letto. L'ultima risonanza da me fatta risale a 2 anni fa in cui c'è scritto Lisi istmica bilaterale sull'arco posteriore di L5 con spondilolistesi anteriore di tale metamero vertebrale di 1/2 grado e conseguente deformazione del canale spinale per incremento del suo diametro sagittale distorsione del contorno posteriore del disco intersomatico L5 S1 conseguente alla listesi vertebrale. Ho fatto qualche giorno fa anche una radiografia del tratto lombosacrale dinamica che riferisce atteggiamento scoliotico lombare sinistro convesso in associazione ad iperlordosi con spondilolistesi anteriore L5 su S1 di cm 0,9 in fase dinamica di flesso-estensione del tronco l'entità dello scivolamento raggiunge i cm 1,3. Sto praticando cura con miorilassanti antinfiammatori (da fare per 10 gg al mese per 4 mesi) e riprenderò a fare pilates. Volevo sapere se, secondo voi, questo è un giusto approccio, se c'è qualche altra terapia conservativa da poter attuare e se è da considerare eventualmente un intervento chirurgico in base alla mia storia clinica. Grazie mille.
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Gentile Signora,
complimenti anche a lei per la chiara esposizione anamnestica!
Allora Lei conosce perfettamente la sua situazione clinica e sa che noi nella condizione di spondilo-listesi di 2° grado consigliamo l'intervento di stabilizzazione con sistema protesico. Purtuttavia, questo non va mai detto in termini assoluti. Bisogna valutare l'effettiva entità dello scivolamento in relazione alla biodinamica della colonna e parallelamente registrare l'occorrenza di disturbi funzionali. E' un caso su cui riflettere e fare le valutazioni del caso.
Cordialmente
complimenti anche a lei per la chiara esposizione anamnestica!
Allora Lei conosce perfettamente la sua situazione clinica e sa che noi nella condizione di spondilo-listesi di 2° grado consigliamo l'intervento di stabilizzazione con sistema protesico. Purtuttavia, questo non va mai detto in termini assoluti. Bisogna valutare l'effettiva entità dello scivolamento in relazione alla biodinamica della colonna e parallelamente registrare l'occorrenza di disturbi funzionali. E' un caso su cui riflettere e fare le valutazioni del caso.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dottor Colangelo,
la ringrazio della sua immediata risposta procederò con la terapia prescrittami, nel caso dopo di essa ricomparissero i dolori, la contatterò per un appuntamento (visto che lei è di Napoli) per valutare attentamente il da farsi . Pensa anche lei che sia il giusto iter da seguire ?
Grazie e buona giornata.
la ringrazio della sua immediata risposta procederò con la terapia prescrittami, nel caso dopo di essa ricomparissero i dolori, la contatterò per un appuntamento (visto che lei è di Napoli) per valutare attentamente il da farsi . Pensa anche lei che sia il giusto iter da seguire ?
Grazie e buona giornata.
[#3]
Cara Signora,
è anche un criterio quello di consolidare una diagnosi "ex adjuvantibus" ossia in base al risultato positivo che una terapia può conferire. Tuttavia, e col dovuto rispetto per i Colleghi che la tengono in cura, personalmente riterrei più consono procedere quanto prima ad una completa definizione diagnostica, come ad esempio effettuare uno studio elettromiografico delle radici L4-L5-S1 per valutare se esista una condizione irritativa e di quale entità.
Mi ritenga a Sua disposizione per eventuali altri chiarimenti.
Cordialmente
è anche un criterio quello di consolidare una diagnosi "ex adjuvantibus" ossia in base al risultato positivo che una terapia può conferire. Tuttavia, e col dovuto rispetto per i Colleghi che la tengono in cura, personalmente riterrei più consono procedere quanto prima ad una completa definizione diagnostica, come ad esempio effettuare uno studio elettromiografico delle radici L4-L5-S1 per valutare se esista una condizione irritativa e di quale entità.
Mi ritenga a Sua disposizione per eventuali altri chiarimenti.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 14/02/2018.
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