Scivolamento vertreba e ernia espulsa
Buongiorno,
all'inizio del 2015 ho avuto forti dolori alla schiena per cui feci una visita dal neurochirurgo che, in base all'evidenza di una spondilolistesi ed una lieve stenosi tra L5-S1, mi consigliò una terapia farmacologica e la fisioterapia per allungare i tempi dell'intervento.
La soluzione proposta ha effettivamente funzionato fino ad aprile 2017, quando ho avuto una prima crisi, a ottobre una seconda e una terza a metà novembre che mi ha praticamente pregiudicato completamente la mobilità. Fin dalla prima crisi ho adottato i trattamenti precedentemente suggeriti senza però ottenere alcun risultato se non i peggioramenti su esposti. Il medico mi ha prescritto nuovi accertamenti diagnostici dai quali è risultato, per la Risonanza magnetica:ridotta rappresentazione della lordosi lombare, diffuse manifestazioni artrosiche più evidenti a livello di L3,L4 eL5 dove si osservano formazioni osteofitarie marginali. Si associa discreta riduzione di spessore disco intersomatico L4-L5 e fenomeni di sofferenza edemigena distrofica in corrispondenza delle limitanti somatiche contrapposte a tale livello. A livello L3-L4, in sede mediana-paramediana destra si osserva una ernia discale espulsa di circa 15mm di diametro massimo che mostra segni di migrazione craniale. Fenomeni compressivi del sacco duale e consensuale discreta riduzione di ampiezza del canale midollare a tale livello. A livello L4-L5 si osserva una protrusione discale ad ampio raggio mediana-paramediana con modesto impegno foraminale destro.
Per la RX dinamica: apparente lieve scoliosi lombare sinistra convessa. Nelle proiezioni laterali dinamiche si osserva minima anterolistesi di L4 su L5.
Sto considerando di tornare dal neurochirurgo, ma l'ortopedico e il fisioterapista me lo sconsigliano. Vorrei un vostro parere. Grazie per la disponibilità. Cordiali saluti
all'inizio del 2015 ho avuto forti dolori alla schiena per cui feci una visita dal neurochirurgo che, in base all'evidenza di una spondilolistesi ed una lieve stenosi tra L5-S1, mi consigliò una terapia farmacologica e la fisioterapia per allungare i tempi dell'intervento.
La soluzione proposta ha effettivamente funzionato fino ad aprile 2017, quando ho avuto una prima crisi, a ottobre una seconda e una terza a metà novembre che mi ha praticamente pregiudicato completamente la mobilità. Fin dalla prima crisi ho adottato i trattamenti precedentemente suggeriti senza però ottenere alcun risultato se non i peggioramenti su esposti. Il medico mi ha prescritto nuovi accertamenti diagnostici dai quali è risultato, per la Risonanza magnetica:ridotta rappresentazione della lordosi lombare, diffuse manifestazioni artrosiche più evidenti a livello di L3,L4 eL5 dove si osservano formazioni osteofitarie marginali. Si associa discreta riduzione di spessore disco intersomatico L4-L5 e fenomeni di sofferenza edemigena distrofica in corrispondenza delle limitanti somatiche contrapposte a tale livello. A livello L3-L4, in sede mediana-paramediana destra si osserva una ernia discale espulsa di circa 15mm di diametro massimo che mostra segni di migrazione craniale. Fenomeni compressivi del sacco duale e consensuale discreta riduzione di ampiezza del canale midollare a tale livello. A livello L4-L5 si osserva una protrusione discale ad ampio raggio mediana-paramediana con modesto impegno foraminale destro.
Per la RX dinamica: apparente lieve scoliosi lombare sinistra convessa. Nelle proiezioni laterali dinamiche si osserva minima anterolistesi di L4 su L5.
Sto considerando di tornare dal neurochirurgo, ma l'ortopedico e il fisioterapista me lo sconsigliano. Vorrei un vostro parere. Grazie per la disponibilità. Cordiali saluti
[#1]
Gentile signora,
per poter decidere una terapia è essenziale la visita medica.
Dal referto della RM l'ipotesi di dover intervenire chirurgicamente è realistica, ma è necessario visionare le immagini direttamente.
Se l'ortopedico e il fisioterapistoa sconsigliano il consulto con il neurochirurgo devono avere la correttezza di spegarLe il perché.
Non ritengono che ci sia l'indicazione a operare?
Devono ugualmente spiegarLe i motivi come anche i rischi di un intervento e i rischi del non intervento.
Cordialmente
per poter decidere una terapia è essenziale la visita medica.
Dal referto della RM l'ipotesi di dover intervenire chirurgicamente è realistica, ma è necessario visionare le immagini direttamente.
Se l'ortopedico e il fisioterapistoa sconsigliano il consulto con il neurochirurgo devono avere la correttezza di spegarLe il perché.
Non ritengono che ci sia l'indicazione a operare?
Devono ugualmente spiegarLe i motivi come anche i rischi di un intervento e i rischi del non intervento.
Cordialmente
[#2]
Utente
Grazie Prof. Migliaccio,
ho fissato una visita dal neurochirurgo.
Secondo l'ortopedico, con le infiltrazioni l'ernia può essere riassorbita, almeno fino al 70% e nonostante sia piuttosto voluminosa ma ancora liquida, mentre l'instabilità vertebrale può essere ancora gestita con la fisioterapia.
Per il momento resto del parere che sia il caso di intervenire chirurgicamente.
Grazie ancora per la sua disponibilità.
Buona serata.
ho fissato una visita dal neurochirurgo.
Secondo l'ortopedico, con le infiltrazioni l'ernia può essere riassorbita, almeno fino al 70% e nonostante sia piuttosto voluminosa ma ancora liquida, mentre l'instabilità vertebrale può essere ancora gestita con la fisioterapia.
Per il momento resto del parere che sia il caso di intervenire chirurgicamente.
Grazie ancora per la sua disponibilità.
Buona serata.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 03/02/2018.
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