Intervento chirurgico ernia discale l5 s1
buongiorno
da 4 mesi circa ho eseguito una rm che ha evidenziato un ernia discale l5 s1 parzialmente espulsa che mi provoca forti dolori dalla schiena che si irradiano sulla gamba sx: inizialmente il primo medico neurochirurgo che mi ha visitato mi ha consigliato di sottopormi fino ad un massimo di 3 infiltrazioni di cortisone e nel caso in cui non vi fosse stato un miglioramento del 70 % bisognava intervenire chirurgicamente anche se da un esame completo non avevo deficit motorio o mancanza di forza.
Dopo le infiltrazioni sono stato benissimo ma il problema è che dopo circa 2 mesi il dolore è ricomparso e sto come prima.
nel frattempo ho fatto sedute di laser e tecar terapia con pochissimi risultati e alla fine mi hanno consigliato di fare dellozono terapia che sembrerebbe esere l'alternativa all'intervento.
Ora per farvela molto breve il problema è recentemente mi ha visitato un secondo neurochirurgo che pur non avendo deficit motorio e assenza di forza mi consiglia di intervenire chirurgicamente in quanto la sua tecnica me la propone come risolutiva, poco invasiva ma soprattutto con bassissimi rischi di recidive.
Al contrario di quest ultimo medico tutti li specialisti che ho visto compreso il medico di famiglia anche se non erano neurochirurghi mi hanno sconsigliato caldamente la chirurgia per vari motivi (recidive, cicatrice ecc).
Secondo voi sarebbe indicato intervenire chirurgicamente per rimuovere questa ernia anche in assenza di deficit ?
L'ozono terapia potrebbe essere un alternativa ?
da 4 mesi circa ho eseguito una rm che ha evidenziato un ernia discale l5 s1 parzialmente espulsa che mi provoca forti dolori dalla schiena che si irradiano sulla gamba sx: inizialmente il primo medico neurochirurgo che mi ha visitato mi ha consigliato di sottopormi fino ad un massimo di 3 infiltrazioni di cortisone e nel caso in cui non vi fosse stato un miglioramento del 70 % bisognava intervenire chirurgicamente anche se da un esame completo non avevo deficit motorio o mancanza di forza.
Dopo le infiltrazioni sono stato benissimo ma il problema è che dopo circa 2 mesi il dolore è ricomparso e sto come prima.
nel frattempo ho fatto sedute di laser e tecar terapia con pochissimi risultati e alla fine mi hanno consigliato di fare dellozono terapia che sembrerebbe esere l'alternativa all'intervento.
Ora per farvela molto breve il problema è recentemente mi ha visitato un secondo neurochirurgo che pur non avendo deficit motorio e assenza di forza mi consiglia di intervenire chirurgicamente in quanto la sua tecnica me la propone come risolutiva, poco invasiva ma soprattutto con bassissimi rischi di recidive.
Al contrario di quest ultimo medico tutti li specialisti che ho visto compreso il medico di famiglia anche se non erano neurochirurghi mi hanno sconsigliato caldamente la chirurgia per vari motivi (recidive, cicatrice ecc).
Secondo voi sarebbe indicato intervenire chirurgicamente per rimuovere questa ernia anche in assenza di deficit ?
L'ozono terapia potrebbe essere un alternativa ?
[#1]
Egr. signore,
non esiste alcuna terapia medica a un intervento chirurgico.
Quando c'è indicazione ad operare e, nel caso di un'ernia discale, non bisogna certo attendere la comparsa di deficit neurologici (paralisi pr es. del piede) per intervenire.
Come Lei stesso riferisce i provvedimenti terapeutici finora attuati non hanno apportato alcun beneficio se non temporaneamente in quanto i farmaci agiscono sul sintomo e non sulla causa.
Chi sconsiglia un intervento senza aver esperienza di chirurgia del settore, farebbe meglio a tacere perché cosnigli sbagliati sono più a rischio di complicanze che l'intervento stesso.
Quando si decide di operare un'ernia del disco certamente vanno valutati rischi (bassissimi) e benefici (altissimi) come anche i rischi (molto alti) di evoluzioni peggiorative non operando.
Per quanto riguarda la tecnica poco invasiva, questa non è prerogativa del neurochirurgo che gliel'ha proposta (ovvero non è una "sua" tecnica), ma è attuabile da qualsiasi chirurgo che si occupa di chirurgia vertebrale.
In sintesi, pur nei limiti della consulenza a distanza, ritengo che Lei si debba sottoporre all'intervento, ma ovviamente non posso confermarlo in assenza di una valutazione oggettiva.
Cordialmente
non esiste alcuna terapia medica a un intervento chirurgico.
Quando c'è indicazione ad operare e, nel caso di un'ernia discale, non bisogna certo attendere la comparsa di deficit neurologici (paralisi pr es. del piede) per intervenire.
Come Lei stesso riferisce i provvedimenti terapeutici finora attuati non hanno apportato alcun beneficio se non temporaneamente in quanto i farmaci agiscono sul sintomo e non sulla causa.
Chi sconsiglia un intervento senza aver esperienza di chirurgia del settore, farebbe meglio a tacere perché cosnigli sbagliati sono più a rischio di complicanze che l'intervento stesso.
Quando si decide di operare un'ernia del disco certamente vanno valutati rischi (bassissimi) e benefici (altissimi) come anche i rischi (molto alti) di evoluzioni peggiorative non operando.
Per quanto riguarda la tecnica poco invasiva, questa non è prerogativa del neurochirurgo che gliel'ha proposta (ovvero non è una "sua" tecnica), ma è attuabile da qualsiasi chirurgo che si occupa di chirurgia vertebrale.
In sintesi, pur nei limiti della consulenza a distanza, ritengo che Lei si debba sottoporre all'intervento, ma ovviamente non posso confermarlo in assenza di una valutazione oggettiva.
Cordialmente
[#2]
Utente
buonasera dr Migliaccio
la ringrazio per la sua risposta ma mi permetta di farle un ulteriore quesito:
secondo lei in assenza di deficit, forza muscolare ecc qualè l'arco temorale di attesa dalla comparsa dei sintomi prima di intervenire con la chirurgia ?
le chiedo questo perche come credo di aver gia descritto l'ernia è di notevoli dimensioni e come lei ben saprà le piu grandi sono piu propense alla regressione spontanea rispette alle piu piccole anche perche se per ipotesi dovessi operarmi tra una settimana ma senza operazione potrebbe risolversi in 2/3 mesi francamente vorrei evitare di finire sotto i ferri e soffrire ancora un po.
grazie e saluti
la ringrazio per la sua risposta ma mi permetta di farle un ulteriore quesito:
secondo lei in assenza di deficit, forza muscolare ecc qualè l'arco temorale di attesa dalla comparsa dei sintomi prima di intervenire con la chirurgia ?
le chiedo questo perche come credo di aver gia descritto l'ernia è di notevoli dimensioni e come lei ben saprà le piu grandi sono piu propense alla regressione spontanea rispette alle piu piccole anche perche se per ipotesi dovessi operarmi tra una settimana ma senza operazione potrebbe risolversi in 2/3 mesi francamente vorrei evitare di finire sotto i ferri e soffrire ancora un po.
grazie e saluti
[#3]
Egr. signore,
non so da chi Lei apprende notizie sulla patologia discale, ma certamente Le sono state date notizie poco veritiere.
Come Le ho accennato non bisogna attendere che compaiano deficit in quanto questi possono presentarsi in modo acuto con rischio di gravi conseguenze.
Oltre alle caratteristiche del disco erniato (volume, rapporti con la cavità spinale, radici nervose ecc) ciò che ne determina l'indicazione chirurgica, è la clinica ovvero i sintomi del paziente.
Di solito se "si finisce sotto i ferri" con una corretta indicazione, i sintomi regrediscono e solitamente non si ripresentano.
Come Le ho già accennato io a distanza non posso indicare con certezza la terapia (medica o chirurgica) né consigliarLe diversi provvedimenti né posso prevedere se l'attuale ernia, definita parzialmente espulsa, possa completare la sua espulsione ed esporla a rischi.
Cordialmente
non so da chi Lei apprende notizie sulla patologia discale, ma certamente Le sono state date notizie poco veritiere.
Come Le ho accennato non bisogna attendere che compaiano deficit in quanto questi possono presentarsi in modo acuto con rischio di gravi conseguenze.
Oltre alle caratteristiche del disco erniato (volume, rapporti con la cavità spinale, radici nervose ecc) ciò che ne determina l'indicazione chirurgica, è la clinica ovvero i sintomi del paziente.
Di solito se "si finisce sotto i ferri" con una corretta indicazione, i sintomi regrediscono e solitamente non si ripresentano.
Come Le ho già accennato io a distanza non posso indicare con certezza la terapia (medica o chirurgica) né consigliarLe diversi provvedimenti né posso prevedere se l'attuale ernia, definita parzialmente espulsa, possa completare la sua espulsione ed esporla a rischi.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5k visite dal 30/01/2018.
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