Deficit del popliteo esterno in seguito a compressione da ernia in sede l5-s1
Gentili Dottori.
Circa 3 mesi fa (in data 20/10/2017) sono stato sottoposto ad intervento di microdiscectomia per ernia discale in sede L5-S1 in seguito a comparsa di deficit di forza e sensitivi al piede destro. L'intervento è stato eseguito circa una settimana/10 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Ho cominciato cicli di fisioterapia dopo circa tre settimane dall'interevento ma, a distanza di tre mesi non ho notato sostanziali miglioramenti ( sopratutto per quanto riguarda la forza). Il referto del chirurgo parla di "lieve deficit del popliteo esterno" In effetti il deficit sembra lieve (il piede non è cadente. Ad un esame visivo sembra tutto perfettamente normale), tuttavia sussiste una difficoltà a stare sulle punte (con un lievissimo steppage in fase di deambulazione). Le parestesie vanno gradualmente affievolendosi tuttavia, a distanza di 3 mesi, sono ancora presenti (soprattutto sulla parte esterna e sul dorso del piede, e anche sulla parte posteriore che si trova sopra al tallone, all'altezza del tendine). Inizialmente la
fisioterapista, non so perchè, (visto che ho letto che nel mio caso è altamente consigliata), non mi ha sottoposto a sedute di elettrostimolazione, salvo poi ricredersi e rendersi conto che forse era opportuno tale trattamento. Il problema è che non credo sappia quale gruppo muscolare stimolare, visto che non fa altro che chiedermi dove sento minore forza e cambiare in continuazione il posizionamento degli elettrodi. Le mie domande sono: quali sono mediamente i tempi di recupero del deficit in seguito a compressione radicolare? È normale aver notato pochi miglioramenti dal punto di vista della forza? E poi volevo chiedere: quali sono i gruppi muscolare che vanno stimolati in casi come il mio? Dove vanno posizionati gli elettrodi? Sul dorso del piede? Sul tibiale? Insomma Vi sarei estremamente grato se poteste fornirmi maggiori delucidazioni al riguardo. Ringrazio e saluto cordialmente.
Circa 3 mesi fa (in data 20/10/2017) sono stato sottoposto ad intervento di microdiscectomia per ernia discale in sede L5-S1 in seguito a comparsa di deficit di forza e sensitivi al piede destro. L'intervento è stato eseguito circa una settimana/10 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Ho cominciato cicli di fisioterapia dopo circa tre settimane dall'interevento ma, a distanza di tre mesi non ho notato sostanziali miglioramenti ( sopratutto per quanto riguarda la forza). Il referto del chirurgo parla di "lieve deficit del popliteo esterno" In effetti il deficit sembra lieve (il piede non è cadente. Ad un esame visivo sembra tutto perfettamente normale), tuttavia sussiste una difficoltà a stare sulle punte (con un lievissimo steppage in fase di deambulazione). Le parestesie vanno gradualmente affievolendosi tuttavia, a distanza di 3 mesi, sono ancora presenti (soprattutto sulla parte esterna e sul dorso del piede, e anche sulla parte posteriore che si trova sopra al tallone, all'altezza del tendine). Inizialmente la
fisioterapista, non so perchè, (visto che ho letto che nel mio caso è altamente consigliata), non mi ha sottoposto a sedute di elettrostimolazione, salvo poi ricredersi e rendersi conto che forse era opportuno tale trattamento. Il problema è che non credo sappia quale gruppo muscolare stimolare, visto che non fa altro che chiedermi dove sento minore forza e cambiare in continuazione il posizionamento degli elettrodi. Le mie domande sono: quali sono mediamente i tempi di recupero del deficit in seguito a compressione radicolare? È normale aver notato pochi miglioramenti dal punto di vista della forza? E poi volevo chiedere: quali sono i gruppi muscolare che vanno stimolati in casi come il mio? Dove vanno posizionati gli elettrodi? Sul dorso del piede? Sul tibiale? Insomma Vi sarei estremamente grato se poteste fornirmi maggiori delucidazioni al riguardo. Ringrazio e saluto cordialmente.
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Egr. signore,
l'intervento è stato eseguito abbastanza sollecitamente, per cui è possibile un soddisfacente recupero del deficit, ma il tempo non è predeterminabile.
Può variare da 6 mesi a 2 anni.
Nel Suo caso forse anche molto meno, visto che non si tratta di una paralisi completa.
Per quanto riguarda l'elettrostimolazione è il fisioterapista o il medico Fisiatra ad eseguirla e le modalità con cui si esegue esula dalla mia competenza e, in ogni caso, a distanza sarebbe impossibile dare indicazioni in tal senso.
Con cordialità
l'intervento è stato eseguito abbastanza sollecitamente, per cui è possibile un soddisfacente recupero del deficit, ma il tempo non è predeterminabile.
Può variare da 6 mesi a 2 anni.
Nel Suo caso forse anche molto meno, visto che non si tratta di una paralisi completa.
Per quanto riguarda l'elettrostimolazione è il fisioterapista o il medico Fisiatra ad eseguirla e le modalità con cui si esegue esula dalla mia competenza e, in ogni caso, a distanza sarebbe impossibile dare indicazioni in tal senso.
Con cordialità
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 16/01/2018.
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