Ictus ischemico

Buonasera
Scrivo per conto di mia nonna di 84 anni che una settimana esatta fa ha avuto un ictus ischemico. Inizialmente non ci sono infatti stati spargimenti di sangue e il danno era legato solo a una paralisi del lato sinistro del corpo. Per il resto parlava abbastanza ed era abbastanza cosciente; l’unico altro problema era il fatto che faticasse ad aprire gli occhi. In questa settimana sembra essere peggiorata, non parla più e non risponde anche se non è in coma; i medici dicono che dovrebbero esserci stati nuovi spruzzi di sangue durante questi giorni. Bisogna tenere anche presente che lei soffre di molte altre patologie, ad esempio un diabete molto elevato e problemi cardiovascolari. Poiché i medici dicono che, per questi motivi, la situazione è grave, ma non hanno parlato di pericolo di vita e hanno detto che a volte in seguito ad ictus ci si riprende, secondo voi è possibile che ci sia un miglioramento, anche minimo, con il tempo e con le dovute cure?
Sono molto in ansia
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile ragazza,
il Suo racconto non è molto chiaro.
Se Sua nonna ha avuto un ictus ischemico, questo non è emorragico, quindi senza versamenti di sangue.
Se è peggiorata sospettando un sanguinameto o un nuovo ictus, la prima cosa da fare è una TAC o RM di controllo.
Sulle possibilità di recupero a distanza non ci si può esprimere in quanto vanno valutati molti parametri clinici che solo la visita diretta può evidenziare.

Cordialità e auguri
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Utente
Utente
Buongiorno
Si ha ragione scusi, ho capito male inizialmente. Ci sono stati, a quanto pare, successivi ictus ischemici di piccola entità. La mia domanda riguarda il capire se in un caso simile è inutile sperare qualunque tipo di recupero, anche minimo, o se invece non è cosi improbabile un leggero miglioramento
Grazie della disponibilità
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Sulle possibilità di recupero a distanza non ci si può esprimere in quanto vanno valutati molti parametri clinici che solo la visita diretta può evidenziare.
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Utente
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Egregio dottore
Oggi mia nonna è stata spostata nel reparto di medicina interna per un leggero peggioramento. Dicono che probabilmente è entrata in un lieve coma, quindi l’intento è quello di stabilizzare la situazione. Volevo sapere, una volta stabilizzata la situazione, è assolutamente impossibile una ripresa o qualche speranza in pazienti in questo stata c’è?
So che non ha informazioni sul suo stato è solo la visita diretta può permettere di formulari tali ipotesi, ma volevo solo sapere se a suo parere è il caso di rassegnarsi del tutto o è possibile che, stabilizzando la situazione, si possa sperare in una lieve ripresa
Grazie
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
E prima in che reparto era? Sono stati accertati i motivi del lieve peggioramento?
Cara ragazza, capisco l'apprensione per la nonna, ma cosa vuoi che ti dica?
A seconda dello stato clinico ci può essere un miglioramento come non ci può essere.
Nel caso della nonna, che non conosco, non ti so dire.
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Utente
Utente
Il reparto precedente era quello di neurologia, mentre prima ancora si trovava nel reparto di Stroke Unit. I motivi del peggioramento a quanto pare sono dovuti a dei piccoli ictus verificatisi nei giorni successivi al primo.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Però bisogna accertarlo e documentarlo
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Utente
Utente
Buongiorno
Come già detto, mia nonna è considerata in coma lieve da due settimane. Normalmente non reagisce, non risponde e tiene gli occhi chiusi. Tre giorni fa però l’abbiamo vista leggermente più reattiva, anche se non riusciva a parlare nè a tenere aperti gli occhi. Ieri invece per la prima volta da quando ha avuto l’ictus ha aperto da sola gli occhi e parlava, riconoscendo anche le persone. Stamattina invece di nuovo non riusciva ad aprire gli occhi nè a parlare. Secondo lei, cosa potrebbe significare questo improvviso e momentaneo “risveglio” dal coma? È possibile che sia un buon segno, oppure sono eventi che talvolta si verificano in stati comatosi di questo genere e che non significano niente? Aggiungo che, nonostante dicano che il danno dell’ictus sia molto esteso, hanno stabilizzato i valori, facendo rientrare persino il diabete, tant’è che Non è collegata a nessuna macchina se non la sacca della flebo
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Da quello che descrive si può dedurre che la nonna non è in coma, ma solo in uno stato subconfusionale del tutto prevedibile, vista la patologia ischemica.
Sono aspetti che posso far ben sperare.

Cordialità ed auguri
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Utente
Utente
La ringrazio dottore
Le prognosi dei diversi medici sono alquanto confuse, in quanto domenica una dottoressa che non l’ha in cura ma che l’ha visitata diceva che non ci sarebbero stati miglioramenti e di non illudersi. Oggi invece il medico che la segue diceva che, dopo averla visitata stamattina il fisiatra, ci sono parametri che fanno pensare a possibili miglioramenti, e prendeva in considerazione una possibile riabilitazione, in quanto lei risponde e reagisce, anche se raramente riesce a parlare e fatica ad aprire gli occhi. Parlava però di ricovero in RSA
Non capisco, le prognosi continuano a cambiare da un medico all’altro
A suo parere è possibile che nel giro di due giorni due medici diversi abbiano affermato due cose così diverse?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Cosa posso rispondere?
Uno dei due non ha valutato bene lo stato clinico?
Come faccio a saperlo.
Mi potrei esprimere in un senso o nell'altro solo visitando la signora.
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Utente
Utente
Ha ragione dottore, ma io non riesco a capire
Stasera le hanno messo anche l’ossigeno, a suo parere cosa significa? È grave secondo lei?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
lei continua a chiedermi una prognosi che non posso dare a distanza.
Se vuole posso venire nell'ospedale in cui è ricoverata e visitarla
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Utente
Utente
Buonasera dottore
Le espongo gli ultimi aggiornamenti sulla situazione
Da circa due settimane mia nonna è stata spostata in un centro di riabilitazione in quanto i medici hanno ravvisato dei miglioramenti: lei continuava ad alternare momenti di sonno a momenti di veglia (anche se il sonno comunque non era profondo, era una sorta di dormiveglia) e hanno anche tentato di metterla su una sedia a rotelle. È andata migliorando fino a ieri. Stamattina la dottoressa responsabile del centro riabilitazione ha telefonato dicendo che è da ieri mattina che la paziente è di nuovo in uno stadio soporifero e non reagisce agli stimoli (come i primi tempi) nonostante però i valori clinici siano tutti nella norma esattamente come i giorni scorsi. A suo parere è un evento che può verificarsi? Lei a cosa pensa possa essere dovuto? Indica sicuramente un progressivo peggioramento o potrebbe essere momentaneo? La dottoressa si basa solo su constatazioni sue non specifiche e su test per verificare le reazione agli stimoli
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
capisco le Sua apprensioni, ma io via email cosa posso fare?

Se vuole posso venire nell'ospedale in cui è ricoverata e visitarla.
Non ho altro modo per valutare oggettivamente lo stato clinico della nonna.
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Utente
Utente
Gentile dottore
Lei è molto disponibile, non vorrei disturbarla perché avrà sicuramente molti impegni già di suo
La nonna oggi ha sorpreso nuovamente i medici e si è ripresa, tornando ad essere esattamente come due giorni fa (ovvero stava sulla sedia a rotelle, riusciva a stare abbastanza sveglia e a parlare un pochino, le hanno dato da mangiare e ha iniziato a deglutire e le hanno fatto fare esercizi di fisioterapia); quello che la dottoressa del centro di riabilitazione non capisce è il motivo per cui succede che a volte dorma troppo, addirittura da non reagire ad alcuno stimolo. Lei ha ipotizzato possibili ulteriori attacchi ischemici ma a me sembra strano, perché non penso si riprenderebbe nel giro di un giorno; mio papà invece, a seguito anche dell’intestino leggermente gonfio, ha suggerito una possibile infezione, ma la dottoressa, pur non escludendola, ha detto che le analisi fatte fino a quel momento non hanno rilevato nulla di anomalo
Io non mi spiego come sia possibile che i medici non individuino la causa di ciò; ripeto che non vorrei disturbarla, ma in caso le dico che il centro di riabilitazione dove è ricoverata è il centro Trivulzio di Milano
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Il Trivulzio è un ottimo Centro.
Ma non posso che ribadire ciò che ho già detto.
E' materialmente impossibile fare diagnosi senza valutare un paziente.
Posso fare delle ipotesi, ma non sarebbe corretto ufficializzarle, anche perché vietate dalla Legge.
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Utente
Utente
Gentile dottore
Innanzitutto la ringrazio per la celere risposta.
Capisco l’impossibilità di formulare diagnosi a distanza; la mia necessità di chiedere continuamente consulti, però, è data dalla situazione del tutto inusuale e incomprensibile, anche se mi viene da pensare che il fatto che la nonna abbia ripreso abbastanza dai primi tempi non si possa considerare comunque un segno negativo, e anche la sua ripresa dopo lo stato di incoscienza di ieri mi sembra positiva.
Unica domanda che volevo porle: è possibile che possa aver avuto un attacco ischemico un giorno, che le ha causato uno stato di sopore, e che il giorno dopo si sia ripresa, tornando ad essere esattamente come prima? O a suo parere è da escludere tale ipotesi?
Ictus

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