Discopatia l5 s1
Salve gentili dottori.. quasi 2 anni fa ho subito un intervento per rimozione ernia l5 s1.. dall'operazione non mi sono mai più ripreso.. ho continui dolori lombari, (non deficit agli arti) solo un quasi continuo dolore localizzato ..ho fatto tutto il possibile, terapie, nuoto, osteopata, chiropratico, e riabilitazione che ancora oggi eseguo molto scrupolosamente.. diciamo che sono migliorato, ma il dolore persiste... sono stato a Milano da un notissimo neurochirurgo. mi ha riscontrato una discopatia, ed il dolore insomma, è dipeso da questo... mi ha pescritto una terpaia, che ho fatto, piu riabilitazione, e se questo non dovrebbe fare effetto disse ( non ha risolto nulla ) si può prendere in considerazione l' intervento con cage e barre... ora.. io ho 27 anni, ho conosciuto e letto di tante persone che dopo questo intervento sono peggiorate, i risultati sono scadenti ed è una procedura che si sta abbandonando per i scarsi risultati. non voglio fare una cosa simile.. ho letto di cellule staminali sul disco, una nuova terapia, voi sapete dirmi qualcosa di più? Avete informazioni riguardo a questa nuova scoperta? Grazie dottori.
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Non sulle cellule staminali farei affidamento, ma sulla possibilità di eseguire, senza strumentazione meccanica con viti, barre cage, una stabilizzazione senza metalli, ma con tecnica mininvasiva (vedi i miei articoli sulla chirurgia spinale che ho pubblicato nella mia pagina di questo sito).
In pratica, al fine di evitare il cosiddetto "domani doloroso" dello strumentato metallico, si esegue una discectomia (in anestesia locale e con meno di 1 cm di incisione sulla pelle), e si stabilizzano i due corpi vertebrali con materiale riassorbibile.
Con tale tecnica si può anche separare e lidere il tessuto aderenziale sulle radici nervose che, molto spesso, si riscontra allorchè si è intervenuti, precedentemente, in loco con la classica tecnica a cielo aperto (come è avvenuto nel caso Suo).
Anche tali aderenze possono essere causa di sofferenza soggettiva ed oggettiva.
Cordialità.
In pratica, al fine di evitare il cosiddetto "domani doloroso" dello strumentato metallico, si esegue una discectomia (in anestesia locale e con meno di 1 cm di incisione sulla pelle), e si stabilizzano i due corpi vertebrali con materiale riassorbibile.
Con tale tecnica si può anche separare e lidere il tessuto aderenziale sulle radici nervose che, molto spesso, si riscontra allorchè si è intervenuti, precedentemente, in loco con la classica tecnica a cielo aperto (come è avvenuto nel caso Suo).
Anche tali aderenze possono essere causa di sofferenza soggettiva ed oggettiva.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
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Utente
Salve dottore, intanto la ringrazio per avermi risposto.. vorrei chiederle il perchè non potrei fare affidamento sulle staminali? Eppure si sta arrivando a risultati concreti, e provati.. molti dottori e studiosi confermano che le staminali sono il " futuro" per la riparazione del disco.. qualcuno già sta utlizzando questa procedura..e i risultati stanno prendendo forma. Lei intende forse che non sono sicure? intanto ho visto i suoi articoli e sono molto interessanti,il fatto di unire le vertebre senza viti potrebbe essere una valida soluzione! Il fatto di non avere barre vertebrali è rassicurante!!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 27/12/2017.
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