Stenosi canale spinale
stenosi laterale dx del canale spinalea livello l3-l4da deformazione osteofitariadelle limitanti somatiche;tale livello costituisce fulcro di scoliosi strutturata del tratto lombare. Ernia discale postero-laterale foraminale sx l4-l5,anche a tale livello vi è una stenosi disco-osteofitariadel forame di coniugazione sx. Faccio presente di avere dolore quasi esclusivamente a sx con claudicatio intermittens mentre a dx avverto un leggero torpore ma non dolore. é sufficiente impiantare x-stop in l4-l5 a sx ? (cosa succede in l3-l4 a dx? migliora o peggiora?-é possibile impiantare altro x-stop a dx in un secondo tempo eventualmente?) Grazie
[#1]
Gentile signore,
sulla vicenda degli spaziatori interspinosi (tra questi anche il cosiddetto "X-stop") non esiste consenso in quanto le indicazioni e i risultati nelle varie casistiche mondiali sono per lo meno contradditori.
Pertanto mi astengo da ogni commento in relazione alla tecnica che mi pare le abbiano suggerito.
Mi limito a segnalarLe che la stenosi del rachide lombare richiede una valutazione accurata sotto variati e molteplici aspetti. Morfologici: allineamento complessivo del rachide, fattori genetici/predisponenti, fattori acquisiti nel determinare la riduzione di spazio del canale, del recesso e/o del forame.
Altrettanta attenzione va posta alla valutazione degli aspetti strutturali: elementi molli (disco/legamenti)o duri (osteofiti/ossificazioni/calcificazioni).
Non ultima una valutazione particolare va fatta in relazione alla stabilita'/instabilita' del segmento di movimento vertebra-disco-vertebra nel cui contesto insiste una condizione di stenosi.
Per tornare alla sintomatologia riferita, Lei parla di "claudicatio intermittens" termine di solito riservato ad una zoppia di origine vascolare secondaria ad una arteriopatia degli arti inferiori, teoricamente potenzialemente associata. Come mai Lei utilizza questo termine nel contesto della descrizione di una sintomatologia che dovrebbe essere, nelle sue intenzioni mi sembra, solo "sciatalgica"? Essendo che, tra l'altro, la "claudicatio intermittens" di una radice esiste, ma si chiama "claudicatio radicularis" o "neurogena" (la zoppia da ischemia della radice spinale compressa) una evenienza comune nelle stenosi lombari. Condizione di ischemia radicolare che non ha nulla a che vedere, pero', con l'ischemia da arteriopatia periferica degli arti inferiori.
Qui sotto le aggiungo alcune note...
"Claudicatio radicularis/neurogena" e stenosi lombare.
Possiamo dire che la stenosi lombare degenerativa sintomatica ha di solito un esordio insidioso e una progressione lenta. All’esordio, la maggior parte dei pazienti ha una lunga storia di dolore alla schiena in sede lombare, con sviluppi recenti o progressione di dolore agli arti inferiori. Il disturbo più comune è il fastidio alla schiena, ai glutei e/o agli arti inferiori. I sintomi sono di solito esacerbati dalla posizione eretta, dal camminare e dal fare esercizi in posizione eretta, che provocano sviluppo di dolore, tensione, pesantezza e senso di debolezza nelle gambe. Questo complesso sintomatico, indicato come “claudicatio neurogena”, viene rapidamente alleviato sedendosi o chinandosi in avanti. Pedalare, che comporta una flessione in avanti, è di solito tollerato dai pazienti con stenosi lombare. La claudicatio motoria senza dolore, i deficit propriocettivi che portano a disturbi della deambulazione e la disfunzione intestinale e vescicale sono relativamente poco comuni.
La claudicatio vascolare periferica dovrebbe essere differenziata dalla claudicatio neurogena. Entrambe le condizioni sono prevalenti soprattutto nella popolazione anziana e possono coesistere. I sintomi di claudicatio vascolare si riproducono a un livello di sforzo consistente (ad esempio, camminare per due isolati). Questi sintomi sono descritti più comunemente come crampi o tensione negli ampi gruppi muscolari di glutei, cosce e gamba. La malattia vascolare periferica provoca una riduzione nelle pulsazioni periferiche; pertanto, nei pazienti con sintomatologia dolorosa ai glutei, alle cosce o alle gambe si devono richiedere test vascolari, con determinazione dei valori alla caviglia e brachiali. Gli aneurismi aortici sono una causa meno comune di dolore lombare, ma hanno gravi conseguenze. Possono essere palpabili all’esame obiettivo ed essere valutati con ultrasonografia addominale. Spesso l’aorta può essere visualizzata su un’immagine assiale della colonna.
Semplificando al massimo: nella "claudicatio intermittens radicularis" la malattia ischemica e' della radice spinale mentre nella "claudicatio intermittens vascolare" la malattia ischemica e' dei muscoli insieme a tutti i tessuti irrorati dai vasi arteriosi colpiti negli arti inferiori.
Mi sembra pertanto che nel Suo caso ci sia molto da chiarire sia sul piano della valutazione clinica, sia su quello della classificazione della stenosi se e' vero, come Lei accenna, che si tratta di una stenosi nel contesto di una scoliosi. L'indicazione chirurgica dunque deve seguire e non precedere queste valutazioni.
Credo sia opportuno pertanto che Lei si sottoponga ad una visita presso un Centro di Chirurgia vertebrale che abbia esperienza non solo nel settore delle stenosi, ma anche in quello delle deformita' vertebrali.
Le porgo i migliori auguri per le prossime Feste
Cordialita'
sulla vicenda degli spaziatori interspinosi (tra questi anche il cosiddetto "X-stop") non esiste consenso in quanto le indicazioni e i risultati nelle varie casistiche mondiali sono per lo meno contradditori.
Pertanto mi astengo da ogni commento in relazione alla tecnica che mi pare le abbiano suggerito.
Mi limito a segnalarLe che la stenosi del rachide lombare richiede una valutazione accurata sotto variati e molteplici aspetti. Morfologici: allineamento complessivo del rachide, fattori genetici/predisponenti, fattori acquisiti nel determinare la riduzione di spazio del canale, del recesso e/o del forame.
Altrettanta attenzione va posta alla valutazione degli aspetti strutturali: elementi molli (disco/legamenti)o duri (osteofiti/ossificazioni/calcificazioni).
Non ultima una valutazione particolare va fatta in relazione alla stabilita'/instabilita' del segmento di movimento vertebra-disco-vertebra nel cui contesto insiste una condizione di stenosi.
Per tornare alla sintomatologia riferita, Lei parla di "claudicatio intermittens" termine di solito riservato ad una zoppia di origine vascolare secondaria ad una arteriopatia degli arti inferiori, teoricamente potenzialemente associata. Come mai Lei utilizza questo termine nel contesto della descrizione di una sintomatologia che dovrebbe essere, nelle sue intenzioni mi sembra, solo "sciatalgica"? Essendo che, tra l'altro, la "claudicatio intermittens" di una radice esiste, ma si chiama "claudicatio radicularis" o "neurogena" (la zoppia da ischemia della radice spinale compressa) una evenienza comune nelle stenosi lombari. Condizione di ischemia radicolare che non ha nulla a che vedere, pero', con l'ischemia da arteriopatia periferica degli arti inferiori.
Qui sotto le aggiungo alcune note...
"Claudicatio radicularis/neurogena" e stenosi lombare.
Possiamo dire che la stenosi lombare degenerativa sintomatica ha di solito un esordio insidioso e una progressione lenta. All’esordio, la maggior parte dei pazienti ha una lunga storia di dolore alla schiena in sede lombare, con sviluppi recenti o progressione di dolore agli arti inferiori. Il disturbo più comune è il fastidio alla schiena, ai glutei e/o agli arti inferiori. I sintomi sono di solito esacerbati dalla posizione eretta, dal camminare e dal fare esercizi in posizione eretta, che provocano sviluppo di dolore, tensione, pesantezza e senso di debolezza nelle gambe. Questo complesso sintomatico, indicato come “claudicatio neurogena”, viene rapidamente alleviato sedendosi o chinandosi in avanti. Pedalare, che comporta una flessione in avanti, è di solito tollerato dai pazienti con stenosi lombare. La claudicatio motoria senza dolore, i deficit propriocettivi che portano a disturbi della deambulazione e la disfunzione intestinale e vescicale sono relativamente poco comuni.
La claudicatio vascolare periferica dovrebbe essere differenziata dalla claudicatio neurogena. Entrambe le condizioni sono prevalenti soprattutto nella popolazione anziana e possono coesistere. I sintomi di claudicatio vascolare si riproducono a un livello di sforzo consistente (ad esempio, camminare per due isolati). Questi sintomi sono descritti più comunemente come crampi o tensione negli ampi gruppi muscolari di glutei, cosce e gamba. La malattia vascolare periferica provoca una riduzione nelle pulsazioni periferiche; pertanto, nei pazienti con sintomatologia dolorosa ai glutei, alle cosce o alle gambe si devono richiedere test vascolari, con determinazione dei valori alla caviglia e brachiali. Gli aneurismi aortici sono una causa meno comune di dolore lombare, ma hanno gravi conseguenze. Possono essere palpabili all’esame obiettivo ed essere valutati con ultrasonografia addominale. Spesso l’aorta può essere visualizzata su un’immagine assiale della colonna.
Semplificando al massimo: nella "claudicatio intermittens radicularis" la malattia ischemica e' della radice spinale mentre nella "claudicatio intermittens vascolare" la malattia ischemica e' dei muscoli insieme a tutti i tessuti irrorati dai vasi arteriosi colpiti negli arti inferiori.
Mi sembra pertanto che nel Suo caso ci sia molto da chiarire sia sul piano della valutazione clinica, sia su quello della classificazione della stenosi se e' vero, come Lei accenna, che si tratta di una stenosi nel contesto di una scoliosi. L'indicazione chirurgica dunque deve seguire e non precedere queste valutazioni.
Credo sia opportuno pertanto che Lei si sottoponga ad una visita presso un Centro di Chirurgia vertebrale che abbia esperienza non solo nel settore delle stenosi, ma anche in quello delle deformita' vertebrali.
Le porgo i migliori auguri per le prossime Feste
Cordialita'
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
[#2]
Utente
Egr.dott,nel ringraziarla per la sollecita risposta Le preciso che il termine "claudicatio intermittens" da me utilizzato è,come da Lei evidenziato,sbagliato in quanto dopo aver effettuato una ecografia si è scongiurato un problema vascolare e quindi è giusto parlare di "claudicatio radicularis/neurogena con i sintomi da lei perfettamente evidenziati.Se avessi la sua -mail Le manderei copia della ultima tac effettuata dove si evidenzia palesemente una ernia postero-laterale foraminale con stenosi sx in l4-l5 dove peraltro ho il dolore ed una stenosi laterale dx l3-l4con fulcro di scoliosi strutturara.Ora la mia domanda è la seguente:è corretto operare solo a sx(eliminando a sx l'ernia e inserendo un x-stop.Cosa succederà alla stenosi a dx in l3-l4.Migliorerà o peggiorerà?Sarà possibile inserire un altro x-stop in un secondo momento?.Faccio presente che i dolori sono quasi esclusivamente a sx mentre a dx avverto solo un leggero torpore ma con pochi dolori.Nel ringraziarLa comunque Le formulo intanto i miei più cordiali auguri
[#3]
Devo sottolineare che il problema qui non e' un x-stop in piu' o in meno, bensi' una valutazione completa di tutto il rachide sia clinica che radiologica.
Da questo punto di vista la TAC e'solo una delle informazioni necessarie, non l'unica.
Lei potra' anche inviarmi la TAC all'indirizzo mail allegato al mio profilo, ma non potra' questo esame da solo essere dirimente.
Resta in essere il mio invito a sentire il parere di un Centro di Chirurgia vertebrale del SSN.
Rinnovo gli auguri
Cordialemente
Da questo punto di vista la TAC e'solo una delle informazioni necessarie, non l'unica.
Lei potra' anche inviarmi la TAC all'indirizzo mail allegato al mio profilo, ma non potra' questo esame da solo essere dirimente.
Resta in essere il mio invito a sentire il parere di un Centro di Chirurgia vertebrale del SSN.
Rinnovo gli auguri
Cordialemente
[#4]
Gentile signora,
cercherò, al contrario del dotto collega, di cui condivido l'altrettanto dotta lezione, di essere più sintetico.
Gli spaziatori interspinosi hanno la loro validità se messi al posto giusto e alla persona giusta.
Questo vuol dire che essi hanno una loro precisa indicazione in base alla patologia da correggere.
Le immagini sono importanti per decidere l'indicazione chirurgica, ma è altrettanto necessaria la visita diretta del paziente, senza la quale si rischia di operare una lastra radiografica e non l'interessato.
Cordiali saluti
cercherò, al contrario del dotto collega, di cui condivido l'altrettanto dotta lezione, di essere più sintetico.
Gli spaziatori interspinosi hanno la loro validità se messi al posto giusto e alla persona giusta.
Questo vuol dire che essi hanno una loro precisa indicazione in base alla patologia da correggere.
Le immagini sono importanti per decidere l'indicazione chirurgica, ma è altrettanto necessaria la visita diretta del paziente, senza la quale si rischia di operare una lastra radiografica e non l'interessato.
Cordiali saluti
[#5]
Personalemente resto dell'opinione che il vantaggio dei pazienti (ma anche dei medici) viene solo dal confronto aperto e leale dei professionisti senza barriere di alcun tipo. Solo così si cresce e si migliora, io per primo.
Ancora auguri.
Antonio Valassina
Ancora auguri.
Antonio Valassina
[#6]
Utente
Scusate ma il mio intento era quello di aver qualche delucidazione e consigli non certo aprire una diatriba su competenze professionali anche se mi rendo conto che il campo di applicazione del MIO "problema"è al confine tra la neurochirurgia e la ortopedia. Ringrazio,comunque,tutti ed auguro un SERENO natale
[#8]
Gentile utente, a causa dell'erroneo inserimento di messaggi di servizio rivolti ai soli medici sono state inviate tali mail di notifica.
Ci scusiamo per l'inconveniente, cordiali saluti
staff@medicitalia.it
Ci scusiamo per l'inconveniente, cordiali saluti
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Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 14k visite dal 20/12/2008.
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