Radicolopatia
Buonasera. Sono reduce da 3 traumi (2 incidenti stradali ed una manovra errata al collo) e conseguenti:
- dolori cronici e fibromialgia da 20 anni;
- cervicobrachialgia, radicolopatia e 2 ernie inoperabili nel 2013 (C5 C6, C6 C7) dalle quali sono guarita (ernie riassorbite dopo 2 anni) pur essendomi trovata alcuni nervi indeboliti a causa dei quali la cervicobrachialgia si é ripresentata 2 volte (1 delle quali sono finita al PS con codice giallo) .
Ques'anno, dopo una brusca frenata a febbraio, sono stata male e nuovamente "curata" con targin finchè al centro terapia del dolore non oncologico, a maggio, mi hanno fatto infiltrazioni al collo di lidocaina e desametasone. Subito dopo sono stata malissimo e mi hanno detto di correre al PS.
Mi han fatto la TAC senza contrasto, dopo 1 flebo di Fentanest (che non mi ha fatto nulla) dalla quale è emerso: Perdita della fisiologica lordosi cervicale con tendenza ad inversione della fisiologica curvatura avente fulcro in C5 . Protusioni discali posteriori in C4 C5, C5 C6, C6 C7 e, più evidenti, improntano lo spazio liquorale premidollare. Canale rachideo di ampiezza conservata. Mal valutabile il contenuto rachideo distalmente a C6 per gli artefatti da indurimento del fascio radiante generati dall'interposto cingolo scapolare.
Ho fatto la RM, dalla quale è emerso che le protusioni non erano preoccupanti ed il neurochirurgo mi ha fatto fare una cura di CODAMOL, ORUDIS, PALEXIA e cerotto lidocaina che sono serviti pochissimo.
Ho fatto una EMG dalla quale è emerso che c'erano segni miopatici con minima attività spontanea patologica in alcuni muscoli esplorati senza franchi segni neurogeni (ho poi fatto esame CPK per scongiurare una miosite focale). TRICIPITE BRACHIALE: reperti nei limiti con alcuni PUM di aspetto miopatico 1° INTEROSSEO SN: PUM miopatici con lieve attività spontanea patologica.
Il neurologo, ha diagnosticato una recidiva di radicolopatia e mi ha dato una cura di targin e un integratore dicendo che se avessi continuato a sentire dolore mi avrebbe fatto lui stesso una EMG.
Ad agosto mi sono ripesa.
Due settimane fa, distrattamente ho fatto uno sforzo e il dolore, che più passano i giorni più è lancinante (dolori dal collo alle dita della mano sx con scosse).
(Continuo ad andare in ufficio con cuscini sulla seggiola e sotto al braccio e, memore delle esperienze precedenti, continuo a sforzarmi di usare mano e braccio onde evitare il muscolo si atrofizzi).
Il medico di base, che ha detto che la C5 è la vertebra più fastidiosa e che avendo queste protusioni bisogna andarci cauti, mi ha fatto prendere per 7 giorni il muscolril invano, poi mi ha prescritto urbason e brufen 800 ma dopo 3 giorni di cura mi ha prescritto il targin 10 mg ogni 12 ore.
Da chi posso andare per risolvere questo problema alla radice? Avete consigli?
Ho un'elevata soglia di sopportazione del dolore ma questo è estenuante e con il targin non risolvo il problema. Vi ringrazio anticipatamente ed infinitamente.
- dolori cronici e fibromialgia da 20 anni;
- cervicobrachialgia, radicolopatia e 2 ernie inoperabili nel 2013 (C5 C6, C6 C7) dalle quali sono guarita (ernie riassorbite dopo 2 anni) pur essendomi trovata alcuni nervi indeboliti a causa dei quali la cervicobrachialgia si é ripresentata 2 volte (1 delle quali sono finita al PS con codice giallo) .
Ques'anno, dopo una brusca frenata a febbraio, sono stata male e nuovamente "curata" con targin finchè al centro terapia del dolore non oncologico, a maggio, mi hanno fatto infiltrazioni al collo di lidocaina e desametasone. Subito dopo sono stata malissimo e mi hanno detto di correre al PS.
Mi han fatto la TAC senza contrasto, dopo 1 flebo di Fentanest (che non mi ha fatto nulla) dalla quale è emerso: Perdita della fisiologica lordosi cervicale con tendenza ad inversione della fisiologica curvatura avente fulcro in C5 . Protusioni discali posteriori in C4 C5, C5 C6, C6 C7 e, più evidenti, improntano lo spazio liquorale premidollare. Canale rachideo di ampiezza conservata. Mal valutabile il contenuto rachideo distalmente a C6 per gli artefatti da indurimento del fascio radiante generati dall'interposto cingolo scapolare.
Ho fatto la RM, dalla quale è emerso che le protusioni non erano preoccupanti ed il neurochirurgo mi ha fatto fare una cura di CODAMOL, ORUDIS, PALEXIA e cerotto lidocaina che sono serviti pochissimo.
Ho fatto una EMG dalla quale è emerso che c'erano segni miopatici con minima attività spontanea patologica in alcuni muscoli esplorati senza franchi segni neurogeni (ho poi fatto esame CPK per scongiurare una miosite focale). TRICIPITE BRACHIALE: reperti nei limiti con alcuni PUM di aspetto miopatico 1° INTEROSSEO SN: PUM miopatici con lieve attività spontanea patologica.
Il neurologo, ha diagnosticato una recidiva di radicolopatia e mi ha dato una cura di targin e un integratore dicendo che se avessi continuato a sentire dolore mi avrebbe fatto lui stesso una EMG.
Ad agosto mi sono ripesa.
Due settimane fa, distrattamente ho fatto uno sforzo e il dolore, che più passano i giorni più è lancinante (dolori dal collo alle dita della mano sx con scosse).
(Continuo ad andare in ufficio con cuscini sulla seggiola e sotto al braccio e, memore delle esperienze precedenti, continuo a sforzarmi di usare mano e braccio onde evitare il muscolo si atrofizzi).
Il medico di base, che ha detto che la C5 è la vertebra più fastidiosa e che avendo queste protusioni bisogna andarci cauti, mi ha fatto prendere per 7 giorni il muscolril invano, poi mi ha prescritto urbason e brufen 800 ma dopo 3 giorni di cura mi ha prescritto il targin 10 mg ogni 12 ore.
Da chi posso andare per risolvere questo problema alla radice? Avete consigli?
Ho un'elevata soglia di sopportazione del dolore ma questo è estenuante e con il targin non risolvo il problema. Vi ringrazio anticipatamente ed infinitamente.
[#1]
Gentile signora,
il mio parere l'ho espresso in una replica il 31 maggio u.s.
Non mi pare che le cose siano molto cambiate né tanto meno migliorate.
Senza un esame clinico non è possibile ipotizzare soluzioni.
Lo specialista competente di tali problematiche è il neurochirurgo.
Altre figure specialistiche quali fisiatri, neurologi possono prendere in considerazione dei provvedimenti terapeutici se viene esclusa la terapia chirurgica.
Ma, seppur solo intuendola, ho l'impressione che non c'è altra via per risolvere il Suo problema, perché se le protrusioni o ernie comprimono il midollo e le radici nervose (quindi ernie non riassorbite perché il disco erniato non si riassorbe), il rischio di deficit neurologici può essere alto.
Cordialmente
il mio parere l'ho espresso in una replica il 31 maggio u.s.
Non mi pare che le cose siano molto cambiate né tanto meno migliorate.
Senza un esame clinico non è possibile ipotizzare soluzioni.
Lo specialista competente di tali problematiche è il neurochirurgo.
Altre figure specialistiche quali fisiatri, neurologi possono prendere in considerazione dei provvedimenti terapeutici se viene esclusa la terapia chirurgica.
Ma, seppur solo intuendola, ho l'impressione che non c'è altra via per risolvere il Suo problema, perché se le protrusioni o ernie comprimono il midollo e le radici nervose (quindi ernie non riassorbite perché il disco erniato non si riassorbe), il rischio di deficit neurologici può essere alto.
Cordialmente
[#2]
Ex utente
Dottore grazie.
È che dopo il suo precedente aiuto, parere, mi recai dal neurochirurgo il quale, vista la RM che secondo lui evidenziava che le protusioni non erano preoccupanti, mi mando' dal neurologo.
Credo lei abbia ragione, quindi andrò quanto prima da un altro neurochirurgo.
La ringrazio veramente tantissimo.
Cordialità.
È che dopo il suo precedente aiuto, parere, mi recai dal neurochirurgo il quale, vista la RM che secondo lui evidenziava che le protusioni non erano preoccupanti, mi mando' dal neurologo.
Credo lei abbia ragione, quindi andrò quanto prima da un altro neurochirurgo.
La ringrazio veramente tantissimo.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.8k visite dal 23/11/2017.
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