Ridotta ampiezza canale rachideo e cervico-brachicalgia costante

Gentili dottori, sono un uomo di 37 anni, peso 86 kg e sono alto 1.82 m. Nel mese di aprile, in seguito ad un incidente e una caduta dal motorino, ho avuto una frattura pluriframmentaria metaepifisi distale radio dx e ho subito un intervento di osteosintesi con placca e viti. Nei mesi successivi ho seguito diverse sedute di fisioterapia, magnetoterapia e tecarterapia. Tuttavia sento sempre un dolore costante al braccio e un formicolio fastidioso nelle dita della mano e al polso nella sede dell'operazione. Dal mese di agosto soffro di dolori cervicali forti e dolori al braccio costanti con a volte la sensazione di prendere una scossa; ho seguito per un mese terapia con deltacortene e antidolorifici, ma la cervico-brachicalgia è persistente. Il giorno 6/10 ho effettuato una TAC con seguente risultato:
-note spondilosiche osteofitarie, in particolare sul versante somatico posteriore, aggettanti verso lo speco vertebrale, soprattutto tra C3 e C7.
-note artrosiche in sede interapofisaria diffusa, anche unco-vertrebale.
-a livello C3-C4 si evidenzia protrusione disco-somatica posteriore ad ampio raggio, con lieve impronta sul sacco durale e riduzione d'ampiezza dei forami di coniugazione, in particolare a destra.
-a livello C4-C5, prostrusione disco-somatica posteriore ad ampio raggio più evidente in sede paramediana laterale sn, con lieve impronta sul sacco durale e riduzione d'ampiezza dei forami di coniugazione, in modo lievemente più evidente a sinistra.
-a livelo C5-C6 prostrusione disco-somatica posteriore con più evidente focalità erniaria in sede mediana-paramediana-laterale sinistra, con impronta sul sacco durale e riduzione d'ampiezza dei forami di coniugazione, specie a sinistra.
-a livello C6-C7 si evidenzia prostrusione disco-somatica posteriore ad ampio raggio con focalità erniaria paramediana-laterale dx, impregantesi nel forame di coniugazione omolaterale e con impronta sul sacco durale.
-ridotta l'ampiezza del canale rachideo tra C5 e C7.
In via collaterale si segnala, per quanto compreso nel range di indagine, aumento dimensionale del lobo tiroideo sx, a densitometria disomogenea per presenza di formazione nodulare irregolarmente ipodensa, con alcune tenui calcificazioni nel contesto, e con diametro massimo di circa 3 cm, da correlare con il dato clinico-anamnestico e, qualora reperto non noto, da valutare con metodica ad hoc.
Limitatamente al range di indagine si evidenziano multipli linfonodi laterocervicali bilaterali, con diametro massimo dell'asse corto ai limiti del centimetro.
Vorrei chiedere a qualche specialista delucidazioni in quanto non ho capito molto
Ciò potrebbe essere dovuto anche alla caduta dal motorino? E riguardo al lobo tiroideo aumentato di dimensioni? Spero che qualche medico possa essermi d'aiuto perché non so più a chi rivolgermi, il medico di base mi manda dal fisioterapista, quest'ultimo mi rimanda al medico e io nel frattempo vado avanti di antidolorifici
Vi ringrazio infinitamente in anticipo
[#1]
Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Egregio Utente,
il quadro evidenziato dall'esame TAC depone per una condizione di diffuso interessamento del rachide cervicale con aspetti di stenosi segmentaria, che è verosimilmente responsabile del disturbo parestesico a carico dell'arto superiore e che non è in relazione col trauma riportato cadendo dal motorino. E' opportuno che venga valutato da un Neurochirurgo, che potrà chiederle un'integrazione d'indagini (RM e/o EMG).
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

[#2]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
La visita dello specialista è importante perché, a fronte di un quadro radiologico che descrive più livelli di interessamento patologico, dovrà identificare il livello clinicamente significativo.
La valutazione presso il fisioterapista, non dovrebbe essere fatta in prima istanza, perché egli mette in atto una terapia conservativa che può senz'altro andar bene, ma solo dopo parere del medico (in questo caso del neurochirurgo).

Per le alterazioni artrosiche, discali, soprattutto al rachide cervicale, si deve valutare il rischio di complicanze anche gravi, a seguito di manipolazioni in tale sede.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
[#3]
Attivo dal 2017 al 2019
Ex utente
Gentili dottori vi ringrazio per avermi risposto.
Dottore, vorrei chiederle un suo parere riguardo alla possibile causa di questa mia problematica, considerando anche che ho 37 anni e che prima della caduta in motorino e la frattura non soffrivo di alcun dolore o disturbo. Inoltre lei ha parlato del rischio di complicanze anche gravi, posso chiederle gentilmente di che complicanze si tratta e a cosa posso andare in contro perché sono un po' preoccupato. La ringrazio e mi perdoni il disturbo.
Cordiali saluti
[#4]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Quando vi sono ernie del disco in sede cervicale il ricorso a terapie manipolative può esporre le strutture nervose (radici e midollo) a traumatismi e lesioni.
Anche la presenza di alterazioni di tipo artrosico ( per esempio i forami ristretti dove "passano" a dx e a sx le arterie vertebrali) possono provocare danni vascolari.
Sono situazioni non frequenti, ma possibili e quindi da evitare.
Stesso discorso vale per le ernie che, se vi è indicazione chirurgica e non vengono operate, possono creare deficit agli arti superiori ( se interessano le radici nervose che vanno agli arti superiori) e agli inferiori ( se interessano il midollo).

Cordialmente
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