Ernia cervicale c5 c6

Buongiorno sono una paziente di 36 anni, cantante, nel 2013 una prima RM mette in evidenza una piccola ernia discale posteriore a sviluppo essenzialmente mediano a C5 C6. In marzo 2017 una nuova RM osserva un notevole ingrossamento della stessa che viene evidenziata come grossa ernia sottoligamentosa paramediana destra del disco invertebrale, in gran parte calcificata e responsabile di un'obliterazione del forame di coniugazione e un importante compressione del sacco durale, con deformazione soprattutto delle radici C6C7 omolaterali.
In settembre 2017 al controllo dal NC che evidenzia sfumata ipostenia nella pressione alla mano destra(4/5), ipoestenia tattile in territorio c6c7 a destra, c8 a sinistra, ROT in flessione agli arti inferiori e simmetrici con estensione dell'area reflessogena sovrapatellare, viene prescritta terapia con medrol 16mg per 5 giorni poi a scalare ogni 5 giorni fino a fine, ulteriore RM per comparsa di cervicobrachialgia a dx e parestesie formicolanti pollice dx negli ultimi 2 mesi, e intrevento chirurgico di ACDF C5 C6.
Premesso che oltre l'intervento non mi é stata proposta alcuna alternativa ne tentativo con terapia farmacologica, o di altro genere, ed essendo una cantante e vivendo di questo, vorrei sapere se esiste la possibilità di sottoporsi all'intervento, magari con accesso differente da quello anteriore dx, in modo da garantire che le corde vocali e il nervo ricorrente non subiscano danno? Magari un accesso da sx o altro metodo? O ancora se prima di decidere per l'intervento posso tentare altro di meno invasivo? Grazie per le vostre preziose risposte.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
comprendo le Sue preoccupazioni, ma intuisco che l'intervento sia indicato e necessario.
Un danno diretto alle corde vocali, seppur di rarissimo riscontro, può essere causato dal tubo endotracheale per l'anestesia generale, quindi a prescindere se l'accesso chirurgico si effettua da dx o da sx.
Certamente l'approccio da sinistra riduce il rischio di ledere il nervo ricorrente, ma non tutti i chirurghi, soprattutto se destrimani, hanno dimestichezza con l'approccio da sx.

Durante le fasi dell'intervento , il chirurgo può usare particolari strategie al fine di ridurre il rischio di lesione del ricorrente.
In ogni caso una lesione permanente è rarissima, una afonia transitoria può verificarsi (seppur anch'essa molto rara), ma si risolve nel giro di qualche giorno/settimana.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti