Problemi sfinterici dopo intervento di ernia?

Sono stata operata nel '94 per ernia discale calcifica L5-S1 prima con nucleolisi e poi con l'intervento tradizionale, da quel momento ho iniziato al avere problemi forse perchè il liquido usato per la nucleolisi è risalito probabilmente fino all'VIII vertebra dorsale provocando una certa lassità e compressioni midollari che mi provocano dei dolori intestinali crampiformi parzialemte tenuti sotto controllo con gabapentin, problemi di incontinenza urinaria ed inizialemente anche fecale. Nel tempo le cose sono cambiate, l'incontinenza urinaria permane mentre per quella fecale le cose si sono complicate dapprima con il solo blocco dell sfintere anale e feci in prossimita difficili da espellere poi con feci in ampolla ed ora non si rilevano più se non ogni 5 giorni (non ho mai sofferto di stipsi anzi avevo 2 scariche giornaliere) con crampi e dolori lancinanti fino a svuotamento del contenuto intestinale, in questa occasione lo sfintere è chiuso a liquidi solidi ed aeriformi per cui nulla si risolve con clismi, lasciandomi prostrata, tutti gli esami riguardanti l'intestino sono negativi per cui l'unica cosa che posso pensare è che le lesioni nervose dovute al restringimento dei forami e alle cicatrici stenosanti i nervi possano aver leso il nervo paralizzando parte dell'intestino, la mia domanda è se questo è possibile e cosa si può fare in merito, senza contare che sono cardiopatica e che questo intestino sempre "pieno" non fa bene al cuore, prendo oltre a 700 mg/die di gabapentin 1 cerotto ogni 72 ore di durogesic 25 mgr/ora oltre alla terapia farmacologia per la cardiopatia, spero ci sia una soluzione al tutto non vorrei dover pensare seriamente a dar fine a queste sofferenze in modo drammatico visti i miei 51 anni e visto che la mia qualità di vita è diventata intollerabile.
Grazie Fabiana

PS: Lo so che non ci possono essere soluzioni radicali e definitive al mio problema mi basterebbe almeno un aiuto per non soffrire tanto
Grazie di nuovo
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Dr. Alberto Bogna Neurochirurgo 26
l'unica soluzione che credo di poterle suggerire è quella di tentare con il trattamento mediante neurostimolazione, almeno per risolvere il problema dolore, per lo meno nel tentativo di ridurre la necessità nell'utilizzo di analgesici

Alberto BOGNA, M.D.

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Dr. Antonio Colamaria Neurochirurgo 113
Gentile Fabiana,
purtroppo il suo caso è molto complesso, per cui l'unico consiglio che mi sento di darle è quello di farsi seguire da qualche collega che si occupa esclusivamente di terapia del dolore.

Antonio Colamaria - Specialista in Neurochirurgia

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Utente
Utente
Alla terapia del dolore mi hanno prescritto il gabapentin che fortunatamente ha risolto molti dei miei dolori compresa la sintomatologia addominale iniziale anche se adesso la cosa è variata in quanto presumo che la parte finale dell'intestino abbia perso la sua motilità presumibilmente con assenza di peristalsi, per quel che riguarda la neurostimolazione non ho avuto benefici, se si intende quella fatta con stimolatore anale e/o vaginale per altre terapie elettriche tipo TENS sono anni che ho già rinunciato vista l'assenza di benefici. Quel che mi chiedo è quanta parte dell'intestino può essere bloccata o può bloccarsi ancora e se l'intervento di stabilizzazione, allargamento forami possa portare beneficio o se quello che si è lesionato non torna più, poi ho sentitito parlare di stimolatori inseriti nella zona vertebrale sottocutanei (tipo pace maker) possono portare beneficio tipo quello che è l'utente stesso ad attivarli in caso di necessità e al limite per assurdo...potrebbe esser fattibile l'eliminzione dell'intestino "malato" non più funzionante oppure sarebbe una cosa inutile in quanto comunque si potrebbe ripresentare il problema con altre parti di intestino con assenza di peristalsi?
Grazie Fabiana
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Dr. Alberto Bogna Neurochirurgo 26
una risposta adeguata a tutti i suoi quesiti è possibile solo valutando attentamente il suo caso clinico.
non so se per questo suo ileo adinamico ci possano essere soluzioni, ma per quanto concerne dolore e colonna sarebbe opportuno vedere i radiogrammi e visitarla.
rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Cara Sig.ra Fabiana,
provi anche a rivolgersi ad un centro specializzato sulle disfunzioni del pavimento pelvico. Prima di arrivare alla neuromodulazione sascrale possono essre attuate altri accertamenti specialistici e soprattutto tentare terapie riabilitative che possono alleviare i suoi disturbi.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro

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Utente
Utente
Purtroppo non riesco inserire una mia completa anamnesi, il dolore dorso-lombare è relativo anche se importante quello che è insopportabile è quello addominale, per quel che riguarda terapie riabilitative è da anni che ho rinunciato visto l'assenza di benefici e le ginnastiche pelviche sono inutili in quanto non riesco ad usare il muscolo che ha una brevissa tenuta e a volte con mioclonie. Riporto di seguito gli ultimi accertamenti fatti:
Novembre 2004 asportazione chirurgica del coccige.
2005 ESAME URODINAMICO: Detrusore stabile, lieve aumento della sensibilità vescicale con conseguente riduzione della capacità cistomanometrica. Resistenze uretrali normali, deficit di trasmissione ad domino-uretrale, scarso effetto sfinterico esercitato dalla contrazione del muscolo pubo-coccigeo. Flusso urinario continuo, di elevata entità con scarso residuo vescicale post-minzionale. Quadro compatibile con insufficienza perineale

Ho letto su di un sito quel che riguarda la neurostimolazione sacrale ma viene solo in caso di incontinenza vescicale da quel che ne ho capito, mi piacerebbe capire se potrebbe esser utilizzata anche per la stimolazione dello sfintere anale e della porzione intestinale acinetica
Ringrazio per le risposte pronte avute
Fabiana
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
La neuromodulazione sacrale è indicata anche per alcuni tipi di incontinenza fecale ed anche per il dolore pelvico cronico. Nel suo caso si potrebbe prendere in coniderazione questo trattamento se l'impianto non definitivo, prelinminare, dia buoni esiti.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
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Utente
Utente
La ringrazio Dott.Nicastro della pronta risposta, spero di poter avere beneficio con la neurostimolazione sacrale, ho trovato due centri nella mia regione, a Pordenone che eseguono questo tipo di intervento, mi informerò sugli esami da ripetere e quanto prima chiederò una valutazione.
Ringrazio ancora tutti gli altri medici per i loro consigli
Fabiana
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Utente
Utente
Gent. dott Nicastro, mi sono mossa per poter vedere se è possibile fare l'impianto di neuromodulazione, ed ho intanto eseguito gli Rx transito intestinale eseguiti per una settimana..4 giorni ed il risultato e stato:
A 96 ore dall'assunzione dei markers radiopachi per os il 93% dei medesimi risulta ancora visualizzabile all'interno della cornice colica distribuito per la maggior parte nel tratto di colon trasverso coinvolgente la porzione sinistra del medesimo e la flessura splenica. Risulta quindi presente un deficit focalizzato di motilita a tale livello.
Un proctologo da me interpellato ha detto che non ci credono molto nella neuromodulzione sacrale per i problemi di stipsi e che al limite si potrebbe pensare all'asportazione chirugica della parte intestinale con il deficit di motilità.
Mi piacerebbe sapere che ne pensa lei e come le sembra l'esame da me eseguito
Grazie
Fabiana
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Cara Signora,
posso solo confermarle il parere del proctologo da Lei consultato. La nbeuromodulazione sacrale non è indicata per la stipsi da rallentato transito. Prima di passare alla terapia chirurgica della stipsi è comunque possibile percorrere molte altre strade, anche riabilitative.
Cari Saluti
Dott. Attilio Nicastro
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Utente
Utente
Ho continuato la serie degli esami ed il risultato per la manomentria anorettale dava un ipotono a riposo e alla contrazione volontaria con scarsa coordinazione alla contrazione volontaria (contrazione intermittente). Lieve accenno a compliance ridotta specie ai bassi volumi. Ecografia transrettale: Quadro ecografico nei limiti della norma a parte modesta interruzione dello SE di ndd. Wexner score: 19/30. Dopo aver effettuato gli esami compresa una defecografia dove si sono riscontrate delle anomalie che davano come consiglio terapeutico la chirurgia mi è stato impiantato il neuromodulatore sacrale ma senza alcun effetto per cui non si è provveduto all'impianto definitivo, quindi la strada da seguire potrebbe essere quella chirurgica visto che quella riabilitativa non ha sortito alcun risultato, qualche medico (nel reparto dove ero ricoverata per il neuromodulatore) mi ha detto che si potrebbe fare un'emicolectomia sinistra, un altro che bisognava togliere tutto l'intestino senza contare che mi hanno anche ventilato l'ipotesi di un ano artificiale, mi chiedo quale dei medici ha ragione, non si potrebbe togliere solo la parte dell'intestino, quello discendente, che non funziona raccordando l'intestino "sano" direttamente all'ano? Perchè si dovrebbe togliere anche la parte dell'intestino che funziona, ed ancora perchè un ano praeter? Cosa dovrei fare visto lo scarso, anzi nullo risultato?

Grazie Fabiana