Ernia discale espulsa
Buonasera, in seguito a ripetuti sforzi per il sollevamento di una persona inferma e già avendo avuto problemi di lombosciatalgia in passato, ho riiniziato ad avere mal di schiena un anno fa, ma calmato con medicinali e cerotti. Poi a novembre un "fermo" a letto quasi completo per un paio di settimane a causa di un episodio di emicrania vestibolare. In quell'occasione in un movimento di spostamento del bacino, ho avvertito di colpo un dolore molto forte, come se mi si fosse spaccato in due l'osso del bacino. Dopo il riposo forzato ho alternato i periodi normali a dolorosi per mal di schiena cercando di curarli. Lavoro come operaia di linea in una fabbrica e il lavoro non mi aiutava molto, ma pian piano passava. Poi ad aprile sono iniziati i dolori alla sciatica, la parte sinistra. Sempre piú intensi col passare del tempo. Preso molti farmaci, fatto punture, ma nulla. Fatta RM a fine luglio. Ipointenso per disidratazione il segnale dei dischi L4-L5 e L5-S1. Il disco L4-L5 presenta minima protusione posteriore ad ampio raggio con accenno ad impronta sul sacco durale senza impegno delle strutture nervose. Il disco L5-S1 presenta voluminosa estroflessione erniaria in sede paramediana pre-foraminale sinistra con impronta sul sacco durale e dislocazione della radice nervosa S1 di tale lato. Ne risulta ristretto solo l'imbocco del forame di coniugazione.
Ho fatto la visita per la terapia del dolore (per puntura spinale) la settimana successiva e non erano presenti deficit di forza o di sensibilità. Il 24 agosto ho fatto la prima puntura (blocco peridurale L5-S1), il dolore si è attenuato un pò ma è cambiato. Il 28 ho fatto un altro tipo di visita perchè sono comparsi deficit. Segno di Lasegue positivo a 70 gradi (reperto non attendibile, in quanto ci son deficit sensitivi). Deficit del riflesso rotuleo ed achilleo sn. Deficit del m. gemello sn.
Ho preso appuntamento con un paio di neurochirurghi per capire cosa fare, ma le prime visite ce le ho non prima di metà settembre. Mi sono spaventata con l'ultima visita, in cui mi han detto di non perdere tempo, mi han parlato di peggioramento rapido e anche di paralisi.
Non avevo intenzione di operarmi ma ho capito, anche leggendo un pò, che è l'unica opzione. Sarò orientata su chi opererà in maniera mininvasiva se è possibile, ma le tempistiche son davvero cosí urgenti?
Ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
Cordiali saluti
Ho fatto la visita per la terapia del dolore (per puntura spinale) la settimana successiva e non erano presenti deficit di forza o di sensibilità. Il 24 agosto ho fatto la prima puntura (blocco peridurale L5-S1), il dolore si è attenuato un pò ma è cambiato. Il 28 ho fatto un altro tipo di visita perchè sono comparsi deficit. Segno di Lasegue positivo a 70 gradi (reperto non attendibile, in quanto ci son deficit sensitivi). Deficit del riflesso rotuleo ed achilleo sn. Deficit del m. gemello sn.
Ho preso appuntamento con un paio di neurochirurghi per capire cosa fare, ma le prime visite ce le ho non prima di metà settembre. Mi sono spaventata con l'ultima visita, in cui mi han detto di non perdere tempo, mi han parlato di peggioramento rapido e anche di paralisi.
Non avevo intenzione di operarmi ma ho capito, anche leggendo un pò, che è l'unica opzione. Sarò orientata su chi opererà in maniera mininvasiva se è possibile, ma le tempistiche son davvero cosí urgenti?
Ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
Cordiali saluti
[#1]
Si, sono d'accordo con chi le ha detto di operarsi il prima possibile, per salvaguardare la vitalita' della radice di S1 rimuovendo la compressione erniaria, sperando che il deficit non sia totale e definitivo e dunque consentire dopo l' intervento una progressiva ripresa delle funzioni con l' aiuto della riabilitazione muscolare.Le conviene fare subito un consulto neurochirurgico.
Dr. Mario Bianco
[#2]
Gentile signora,
concordo con il collega, anche se un parere definitivo lo si può dare solo a seguito della valutazione clinica e dopo aver visionato le immagini della RM.
Per quanto riguarda i cosiddetti interventi miniinvasivi (molte procedure più o meno valide vengono così definite), essi hanno ben precise indicazioni che sono escluse nelle ernie espulse.
La tecnica attualmente in uso è la microdiscectomia che consiste nel raggiungere l'ernia con una incisione cutanea di 3-4 cm e l'uso del microscopio operatorio che consente di avere la visione completa del campo chirurgico, ossia delle strutture anatomiche limitrofe.
E' anch'esso un intervento di minima invasività e consente la dimissione il giorno successivo all'intervento.
In ogni caso mi associo al consiglio del collega che mi ha preceduto: cerchi di anticipare la visita specialistica.
Cordialmente
concordo con il collega, anche se un parere definitivo lo si può dare solo a seguito della valutazione clinica e dopo aver visionato le immagini della RM.
Per quanto riguarda i cosiddetti interventi miniinvasivi (molte procedure più o meno valide vengono così definite), essi hanno ben precise indicazioni che sono escluse nelle ernie espulse.
La tecnica attualmente in uso è la microdiscectomia che consiste nel raggiungere l'ernia con una incisione cutanea di 3-4 cm e l'uso del microscopio operatorio che consente di avere la visione completa del campo chirurgico, ossia delle strutture anatomiche limitrofe.
E' anch'esso un intervento di minima invasività e consente la dimissione il giorno successivo all'intervento.
In ogni caso mi associo al consiglio del collega che mi ha preceduto: cerchi di anticipare la visita specialistica.
Cordialmente
[#3]
Utente
Ringrazio sia per le risposte che per la rapidità. Sono riuscita ad anticipare solo una delle visite degli specialisti ma è per domani fortunatamente, e questo mi consente di capire bene quanto urgente possa essere la situazione e se tenere anche gli altri 2 appuntamenti.
Grazie ancora davvero
Saluti
Grazie ancora davvero
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 31/08/2017.
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