Un ernia al disco
Salve,
Sono un ragazzo di 18 anni che ha sempre praticato sport (anche a livello agonistico) fino a circa un anno fa, quando ho iniziato a percepire i primi disagi.
Per capire che si trattasse di un ernia al disco (L5-S1) ci sono voluti diversi mesi, questo perché inizialmente, per mia ingenuità, ho trascurato i piccoli dolori che si presentavano durante l'attività fisica a livello dei muscoli flessori; dopo appunto avere fatto diversi esami (ecografia e RM), mi sono state diagnosticate un'ernia discale in L5-S1 e una protrusione in L4-L5. Riporto parte del referto : "RM colonna lombosacrale : atteggiamento rettilineo del rachide con totale scomparsa della fisiologica lordosi lombare. Presenza di grossolana protrusione erniaria discale parasaggittale mediana destra con impegno foraminale omolaterale al passaggio intersomatico L5-S1, con associati segni di discomalacia [..]"
Dai primi dolori agli esiti degli esami erano passati circa 5 mesi.
Novembre 2016: inizio a fare un ciclo di fisioterapia di circa una seduta ogni due settimane che non porta alcun beneficio.
Gennaio 2017: inizio un altro ciclo di fisioterapia presso un centro di fisiochinesiterapia specializzato in cui mi reco quotidianamente per tre mesi e mezzo; a Maggio inizio a diminuire il numero di sedute fino ad arrivare a due settimanali, da alternare eventualmente ad allenamenti di tennis (svolti sotto controllo).
Tuttavia, nonostante abbia notato piccoli miglioramenti durante il percorso riabilitativo, il mio principale problema persiste: sento nella parte posteriore della gamba dx (muscoli flessori) dolore, che si estende fino alla parte esterna della caviglia, approssimativamente nella zona malleolare. Specifico che il dolore si presenta circa dopo 10 minuti di camminata e che negli ultimi mesi sento fastidio anche da sdraiato, cosa che prima non succedeva.
In conclusione, sono due i fattori problematici che presento: il primo è l'ernia in L5-S1 che comprime le terminazioni del nervo sciatico, e il secondo è la scarsa lunghezza muscolare della catena posteriore dx, che non mi permette un'estensione della gamba completa ( di circa 27 gradi minore rispetto alla gamba sx).
La mia perplessità è sulla efficacia del trattamento non chirurgico in caso come il mio, essendo passati più di sei mesi dall'inizio dei trattamenti.
Mi scuso per la prolissità del mio racconto ma mi premeva fornire un quadro clinico il più completo possibile.
Sono un ragazzo di 18 anni che ha sempre praticato sport (anche a livello agonistico) fino a circa un anno fa, quando ho iniziato a percepire i primi disagi.
Per capire che si trattasse di un ernia al disco (L5-S1) ci sono voluti diversi mesi, questo perché inizialmente, per mia ingenuità, ho trascurato i piccoli dolori che si presentavano durante l'attività fisica a livello dei muscoli flessori; dopo appunto avere fatto diversi esami (ecografia e RM), mi sono state diagnosticate un'ernia discale in L5-S1 e una protrusione in L4-L5. Riporto parte del referto : "RM colonna lombosacrale : atteggiamento rettilineo del rachide con totale scomparsa della fisiologica lordosi lombare. Presenza di grossolana protrusione erniaria discale parasaggittale mediana destra con impegno foraminale omolaterale al passaggio intersomatico L5-S1, con associati segni di discomalacia [..]"
Dai primi dolori agli esiti degli esami erano passati circa 5 mesi.
Novembre 2016: inizio a fare un ciclo di fisioterapia di circa una seduta ogni due settimane che non porta alcun beneficio.
Gennaio 2017: inizio un altro ciclo di fisioterapia presso un centro di fisiochinesiterapia specializzato in cui mi reco quotidianamente per tre mesi e mezzo; a Maggio inizio a diminuire il numero di sedute fino ad arrivare a due settimanali, da alternare eventualmente ad allenamenti di tennis (svolti sotto controllo).
Tuttavia, nonostante abbia notato piccoli miglioramenti durante il percorso riabilitativo, il mio principale problema persiste: sento nella parte posteriore della gamba dx (muscoli flessori) dolore, che si estende fino alla parte esterna della caviglia, approssimativamente nella zona malleolare. Specifico che il dolore si presenta circa dopo 10 minuti di camminata e che negli ultimi mesi sento fastidio anche da sdraiato, cosa che prima non succedeva.
In conclusione, sono due i fattori problematici che presento: il primo è l'ernia in L5-S1 che comprime le terminazioni del nervo sciatico, e il secondo è la scarsa lunghezza muscolare della catena posteriore dx, che non mi permette un'estensione della gamba completa ( di circa 27 gradi minore rispetto alla gamba sx).
La mia perplessità è sulla efficacia del trattamento non chirurgico in caso come il mio, essendo passati più di sei mesi dall'inizio dei trattamenti.
Mi scuso per la prolissità del mio racconto ma mi premeva fornire un quadro clinico il più completo possibile.
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Di norma, se una causa, che determina una patologia, permane, permangono anche i disturbi che da quella causa sono scatenati.
Suppongo che Lei sia già stato visto da un Neurochirurgo, che avrà valutato l'importanza della compressione e la corrispondenza con l'obbiettività clinica.
In ogni caso tenga presente la possibilità, oggigiorno, di operare tali compressioni anche con tecnica mininvasiva ed in anestesia locale.
La invito a leggere gli articoli che ho pubblicato sull'argomento nella mia pagina blog di questo sito.
Cordialità.
Suppongo che Lei sia già stato visto da un Neurochirurgo, che avrà valutato l'importanza della compressione e la corrispondenza con l'obbiettività clinica.
In ogni caso tenga presente la possibilità, oggigiorno, di operare tali compressioni anche con tecnica mininvasiva ed in anestesia locale.
La invito a leggere gli articoli che ho pubblicato sull'argomento nella mia pagina blog di questo sito.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 20/06/2017.
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