Paura testa e mancanza di fiato
Salve è la prima volta che scrivo, perché da un po' ho dei problemi e non riesco a capire se sia ansia oppure qualcosa di più. Intanto parto con il dire che soffro di attacchi di panico e ansia abbastanza forte. Da un paio di mesi ho iniziato ad accusare giramenti di testa sia se sto fermo che se magari sto lavorando oppure cucinando, mi capita a volte che magari sono fermo e parlo con qualcuno e ho l'impressione che devo cadere da un momento all'altro oppure non riesco a concentrarmi e non focalizzo bene. Poi da circa dieci giorni mi è sorto un'altro problema, in pratica ho la paura di non respirare, mi spiego meglio. Ho il bisogno di prendere sempre aria ho con dei sospiri oppure sbadiglio per tutto il giorno perché è l'unico modo per prenderei aria, anche se non sto facendo niente ho fame d'aria diciamo. E da circa due giorni mi capita che dopo cena e solo dopo cena per qualche ora io non riesco a lrendere aria anche se mi sforzo nello sbadiglio niente di niente è una brutta sensazione, perché poi mi agito mi fa male il petto non riesco neanche a prendere sonno. Io non so se è normale nel senso che cmq io aria c'è lo è non mi succede niente che è impossibile che io non riesco più a prendere aria però ho paura ma tanta tanta. Circa due settimane fa ho fatto un check up completo dal cardiologo e è risultato tutto normale. Secondo il mio medico è ansia e secondo un medico amico mio del PS che mi conosce senza guardarmi mi ha detto che dipende dall'ansia. È vera questa cosa nel caso che esame posso fare oltre un raggi x del torace. Grazie mille e aspetto una vostra risposta. Cordiali saluti.
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Gentile Utente,
la descrizione che Lei ha fatto ritaglia in modo netto quello che si definisce "somatizzazione dell'ansia" e ciò è corroborato sia dal fatto che Lei stesso si definisce una persona ansiosa e sia per aver consultato un cardiologo che l'avrebbe rassicurata sulla normalità delle funzioni cardio-circolatorie. Le sue non sono vertigini ma un senso di instabilità, che è meglio definita come "pseudo-vertigine", e sono peculiari del disturbo somatoforme, in uno con la "fame d'aria". Le suggerisco di sottoporsi ad una visita neurologica per il definitivo accertamento e per la terapia opportuna.
Cordialmente
la descrizione che Lei ha fatto ritaglia in modo netto quello che si definisce "somatizzazione dell'ansia" e ciò è corroborato sia dal fatto che Lei stesso si definisce una persona ansiosa e sia per aver consultato un cardiologo che l'avrebbe rassicurata sulla normalità delle funzioni cardio-circolatorie. Le sue non sono vertigini ma un senso di instabilità, che è meglio definita come "pseudo-vertigine", e sono peculiari del disturbo somatoforme, in uno con la "fame d'aria". Le suggerisco di sottoporsi ad una visita neurologica per il definitivo accertamento e per la terapia opportuna.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
[#2]
Ex utente
Per il dottor Colangelo. Intanto grazie per la tempestiva risposta. Ma Lei scrive che devo fare una visita dal neurologo e no dal picsicologo, perché? È ultima domanda, quindi secomdo Lei non ho niente ai polmoni ho cmq di organico che mi porti a non respirare, anzi a sbadigliare di continuo e ispirare di continio, come se non lo faccio non ho più aria. Perché in tanti anni di ansia una cosa così non mi era mai successa. Ma quello che mi chiedo perché sempre dopo cena, ho pensato pure per problemi gastrici magari, visto che soffro anche di acidità di stomaco. Spero passi presto perché è insopportabile. Grazie ancora.
[#3]
Gentile Utente,
il primo approccio deve essere fatto da un Medico Specialista in Neurologia od in Psichiatria, il quale formulata una diagnosi di natura del suo disturbo provvederà ad indicarle le prospettive terapeutiche, che potranno essere di ordine farmaco-terapeutico o psico-terapeutico o di entrambi.
Cordiali saluti
il primo approccio deve essere fatto da un Medico Specialista in Neurologia od in Psichiatria, il quale formulata una diagnosi di natura del suo disturbo provvederà ad indicarle le prospettive terapeutiche, che potranno essere di ordine farmaco-terapeutico o psico-terapeutico o di entrambi.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 25/05/2017.
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