Evoluzione lesione ventricolo laterale sx

Buonasera dottori,

Dopo quasi 4 anni dal momento della diagnosi, la lesione che presentava mio padre nel ventricolo laterale sinistro, ha iniziato a creare dei piccoli fastidi: afasia, perdita della memoria e anche episodi di cambi d'umore (che non so se dipendono da quello o dal momento che sta passando). Il professore che lo aveva in cura (parlo al passato in quanto ora il caso è stato affidato al primario del reparto di neurochirurgia) ha consigliato di operare per poter definitivamente eliminare questi sintomi, che ad oggi, vista la grandezza limitata della lesione, sono ancora reversibili. Per esser più specifico, questa lesione, da quanto detto dai dottori, non ha mutato di tanto le sue forme rispetto a quando è stata scoperta, solo che ad oggi sta ostruendo la circolazione del liquor provocando idrocefalo. La lesione è di circa 3 cm e si trova nel ventricolo lat. sx. Il medico che lo opererà lo farà con metodologia endoscopica (penso di aver capito così in quanto ci ha detto di dover effettuare solo una incisione di pochi cm per accedere alla zona). Né il professore che lo aveva in cura prima, né il primario ad ora ci hanno mai prospettato scenari disastrosi, anzi, hanno parlato di una operazione molto delicata ma che è nelle loro piene capacità effettuarla e che in circa 10/12 giorni mio padre sarà ancora a casa abile come ai tempi antecedenti al fatto. Hanno però messo sul piatto la possibilità di un piccolo calo di memoria reversibile e che, nel caso l'istoloico accertasse che si tratti di neurocitoma e non fosse possibile effettuare l'exeresi completa, verrà valutata una seduta di radioterapia. L'exeresi completa non sarebbe effettuata in quanto sarebbe folle rischiare di intaccare l'organo sano, andando magari a lesionare parti fondamentali del cervello, considerando che la situazione non lo mette in condizione di rischio. Arrivo al dunque: essendo la situazione molto stressante mi chiedevo se voi, secondo la vostra esperienza, potevate darmi dei pareri riguardanti la qualità e l'aspettativa di vita nei casi di questo tipo. È effettivamente una situazione risolvibile? Mio padre potrà tornare a fare una vita normale?

Vi ringrazio anticipatamente
Saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Le informazioni che sono state date a Suo padre dal neurochirurgo sono condivisibili.