Artrosi faccette vertebrali
Mia madre,56 anni, soffre da sempre di dolorosi mal di schiena quando sta in piedi, che da alcuni anni la obbligano a stare seduta quasi tutto il tempo.Circa 6 anni fa si è sottoposta ad un intervento per discopatia sotto radioguida in cui le è stato iniettato azoto liquido senza nessun risultato.Il neurochirurgo mi disse che aveva anche però una forte usura delle faccette vertebrali e cercando in rete ho notato che corrisponde alla sua condizione.Ho letto che si può fare una terapia del dolore che prevede iniezioni di antinfiammatori o cortisone sotto radioguida in corrispondenza dei nervi... è esatto?vorrei sapere come viene chiamato questo trattamento e a chi rivolgermi.ortopedico?neurologo?neurochirurgo? Il mio medico di famiglia ha proposto un trattamento simile fatto da un fisioterapista con prodotti omeopatici.
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Gentile Sig.ra,
il primo passo, in caso di sospetto di sindrome della faccetta articolare, e ' fare una diagnosi certa. Tale diagnosi viene ottenuta infiltrando, sotto controllo radioscopico, la faccetta articolare con anestetico. Se dopo tale infiltrazione il dolore scompare, per poi ricomparire una volta finito l'effetto del farmaco,la diagnosi e' confermata. A questo punto si può eseguire una infiltrazione della faccetta con cortisonici, che può dare un beneficio per un periodo limitato, oppure procedere direttamente con la denervazione della faccetta con radiofrequenza, sempre sotto controllo scopìco.Tale procedura generalmente garantisce un risultato più duraturo. Se poi anche con queste terapie il dolore ricompare e non risponde più ai trattamenti ,viene allora considerata la soluzione chirurgica con una stabilizzazione delle faccette che, con le tecniche attuali, viene eseguita con tecnica percutanea mininvasiva e garantisce un risultato stabile nel tempo. Rimango disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente
il primo passo, in caso di sospetto di sindrome della faccetta articolare, e ' fare una diagnosi certa. Tale diagnosi viene ottenuta infiltrando, sotto controllo radioscopico, la faccetta articolare con anestetico. Se dopo tale infiltrazione il dolore scompare, per poi ricomparire una volta finito l'effetto del farmaco,la diagnosi e' confermata. A questo punto si può eseguire una infiltrazione della faccetta con cortisonici, che può dare un beneficio per un periodo limitato, oppure procedere direttamente con la denervazione della faccetta con radiofrequenza, sempre sotto controllo scopìco.Tale procedura generalmente garantisce un risultato più duraturo. Se poi anche con queste terapie il dolore ricompare e non risponde più ai trattamenti ,viene allora considerata la soluzione chirurgica con una stabilizzazione delle faccette che, con le tecniche attuali, viene eseguita con tecnica percutanea mininvasiva e garantisce un risultato stabile nel tempo. Rimango disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente
dr. Pietro Brignardello
pietrobrignardello@gmail.com
www.pietrobrignardello.it
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Utente
La ringrazio per la sua celere risposta,la mia esigenza nasce dal fatto che il medico di base non mi appoggi nella mia richiesta ma mi propone alternative a cui mia madre non è interessata.Quindi è il neurochirurgo lo specialista a cui rivolgersi per questa patologia?So che bisogna seguire tutta una procedura ma l'importante è iniziare questo nuovo percorso per questa brutta patologia poco conosciuta e molto invalidante.Le farò sapere gli sviluppi.A presto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 07/05/2017.
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