Cisti aracnoidea

Buongiorno,
mio figlio di anni 17, a seguito di forti dolori al collo ed alla spalla dx, ha effettuato, in data 11.10.2016, una ecografia spalla dx: “Aspetto modicamente disomogeneo del tendine del sovraspinato in sede interiezionale per fenomeni tendinosici di lieve entità in probabili esiti distrattivi. Senza evidenza ecografica di lesioni.”.
Al persistere dei dolori, dopo un consulto fisiatrico, dal quale è risultato: “Articolarità spalla dx libera, non dolente alla mobilizzazione. Tratto cervicale dolente e limitato su tutti i piani. Alla digitopressione si riscontra importante contrattura paravertebrale con ZI C4 a dx. non segni di compressione radicolare. Cervicalgia con blocco articolare. Da rivedere con RX C per impostare eventuale trattamento manipolativo.“, in data 27.10.2016, ha effettuato una RX rachide cervicale: “Regolare risulta l’allineamento dei metameri a due piani dello spazio con riduzione della lordosi. Gli spazi intersomatici sono conservati, al persistere della sintomatologia algica si segnala opportunità, qualora non effettuato, approfondimento diagnostico mediante studio RM.”
Si è, quindi, sottoposto da ottobre a dicembre 2016 ad un ciclo di fisioterapia consistente in 10 laser CD, 6 tecar, 10 ionoforesi con DICLOFENAC + 1 C tens C; e, successivamente ad un ciclo di manipolazioni.
Non avendo sortito alcun effetto ed avendo accusato un episodio acuto, nel quale lamentava bruciore alla base del cranio, parestesie alle mani ed assenza della sensibilità ai polpacci, in data 23.03.2017, ha effettuato una RM del rachide cervicale con il seguente esito: “L’esame viene effettuato con apparecchiatura open per la valutazione delle strutture discali.
Conservato allineamento dei metameri nei due piani dello spazio.
L’indagine consente di evidenziare la presenza di una grossolana lesione extra durale, posta anteriormente sul versante di destra. La lesione presenta intensità di segnale nelle sequenze T2-pesate da riferire a componente fluida peraltro apparentemente densa. La lesione che appare estesa in senso cranio-caudale per circa 46 mm risulta estendersi nel forame di coniugazione di dx che appare interamente aumentato estrinsecandosi sul versante paravertebrale anteriore.
La lesione appare compatibile in prima istanza con grossolana cisti aracnoidea pur non potendosi escludere ulteriori ipotesi. L’espanso risulta condizionare evidente compressione sul sacco durale sul midollo che risulta marcatamente dislocato posteriormente e verso sx.
Non vi sono significative iconografie sospette per erniazioni discali focali.
Il quadro descritto risulta per altro comunque meritevole di valutazione clinica specialistica e di approfondimento diagnostico mediante studio RM con somministrazione McD utilizzando apparecchiatura ad alto campo magnetico.”.
Mi chiedo quanto sia grave la situazione e quali siano i possibili interventi.
Ringrazio anticipatamente per la disponibilità e resto in attesa di riscontro.
Una mamma preoccupata.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Gent.le Signora Mamma,
le notizie che Lei ci fornisce sono ancora poche.
Non è chiaro, se il liquido è denso, del perchè si parli di cisti aracnoideale.
L'indagine è, comunque, insufficiente non fosse altro perchè non è stata eseguita senza e con mdc.
Bisognerebbe valutare anche da quale forame, allargato, si abbia il passaggio intra-extra foraminale.
Con la risonanza bisognerebbe riuscire ad essere più orientati verso il tipo di "liquido" che è ivi incistato.

In sintesi: aspettiamo la nuova risonanza.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

[#2]
Utente
Utente
Ringraziando per la sollecita risposta, comunico che mio figlio all'ingresso in reparto di neurochirurgia, in data 23/03/2017, mostrava clono achilleo bilaterale, ROT iperelicitabili agli arti inferiori, dubbia ipoestesia emisoma sx e deviazione a sx della marcia ad occhi chiusi.
In data 27/3/2017 eseguiti PESS/PEMM, che mostravano lieve asimmetria del tempo di condfuzione motorio centrale maggiore all'arto superiore dx e completamento pre-operatorio mediante RM cervicale con mezzo di contrasto, Angio-RM, elettromiografia e potenziali evocati.
In data 30/03/2017 è stato sottoposto, in anestesia generale, monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio r in visione microscopica, ad intervento chirurgico di asportazione di lesione espansiva intracanalare interdurale extramidollare C2-C4.
Inviati campioni per esame istologico definitivo, del cui referto siamo ancora in attesa (Il chirurgo descrive un lesione gelatinosa, giallastra simile alla "gelatina della Simmenthal").
Risveglio protetto in terapia intensiva, il giorno successivo presentava lieve cefalea tensiva frontale bilaterale e parestesie tipo formicolio a livello della mano sx ed avambraccio dx.
Il decorso post-operatorio è stato regolare, l'incisione chirurgica in ordine ed i punti di sutura sono stati rimossi il 7/04/2017.
Al momento delle dimissioni si presentava vigile e collaborante, nervi cranici indenni, parestesie saltuarie distali ad entrambi gli arti e ipoestesia regione latero cervicale dx. Stazione eretta e deambulazione nella norma, permaneva lieve deviazione della marcia a sx ad occhi chiusi, Romberg negativo, ROT leggermente più vivaci a sx agli arti superiori, ipereccitabili agli arti inferiori più a sx con accenno a clono achilleo bilateralmente maggiore a sx, RCP in flessione bilaterale.
Ma, dal giorno 7/04/2017 ha cominciato ad avere una febbricola altalenante e dal 14 al 21/04/2017 si è sottoposto a terapia antibiotica con Augmentin, ma, il senso di spossatezza e la febbricola continuano ad accompagnarlo con il seguente andamento:
ore 8,00 -> 36,9; ore 12:00 -> 37,00; ore 16;00 -> 37,1; ore 20:00 -> 37,3.
Mi chiedo se questa alterazione sia normale e da cosa possa essere causata, considerato che da ieri lamenta dolore alla palpazione della ferita ed alla parte bassa della schiena (tra il lombi e la base dei polmoni).
Restando in attesa di cortese riscontro. ringrazio e porgo distinti saluti.
Una mamma preoccupata
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
I Colleghi che lo hanno in cura avranno effettuato degli esami emato-chimici e, presumo, qualche accertamento neuroradiologico.
Da quello che Lei dice, potrebbe essere un fatto infettivo (torpido) che andrebbe dominato con gli opportuni accorgimenti (non escluso una revisione chirurgica della ferita/campo operatorio).
A distanza di un mese dall'intervento dovremmo essere in grado di conoscere l'esame istologico e, quindi, ragionare anche in funzione di ciò.
Faccia conoscere la diagnosi isto-patologica.
Cordialità.
[#4]
Utente
Utente
Referto TC MDC, effettuato il 14.04.2017, per controllo esiti asportazione neoplasia cerebrale. L'esame descrive in sede paravertebrale mediana paramediana dx, in sede sottofasciale, si apprezza ipodensità a contenuto liquido con estensione dall'occipite alla spinosa di C5, estensione max 15 cm e spessore max di 3.5 cm, con estensione anche paravertebrale anteriore, sempre in sede sub fasciale; giunge a contatto con il rivestimento meningeo durale spinale in maniera evidente a livello dell'emilaminectomia e ingloba l'arteria vertebrale dx da C2 a C5, pervia.Tale raccolta nelle acquisizioni dopo MDC appare presentare impregnazione cercinata periferica in un quadro di raccolta in iniziale ascessualizzazione. Plurime linfoadenopatie, verosimili reattive al collo a dx. Il paziente è stato dimesso con aminoxicillina clavulato dai Curanti.
L'estensione e la contiguità con la dura spinale e l'inglobamento dell'a. vertebrale sx richiede un antibioticoterapia mirata al germe isolato dal drenaggio chirurgico dell'importante raccolta descritta; il solo augmentin per os appare insufficente. Propongo prima possibile: meropenem due grammi ogni 8 ore + linezolid 600 mg ogni 12 ore via venosa nell'ottica di una descalition guidata dall'antibiogramma isolato; se non inficiato dall'attuale antibioticoterapia. La terapia antibiotica deve essere infusa dopo il prelievo del campione per esame culturale.
Mio figlio ha assunto l'Augmentin ogni 12 ore dal giorno 14 al 20/04/2017 poi, sospensione antibiotico e controllo ematocrito il 21/4/2017 con i seguenti risultati.
Leucociti 5.64;
Eritrociti 5,15;
Emoglobina 14,1;
Ematocrito 41,5;
Neutrofili 3,13;
Linfociti 1,84;
Monociti 0,52;
Eusinofili 0,13;
Basofili 0,02;
Neutrofili 55,5 %;
Linfociti; 32,6 %;
Monociti 9,2 %;
Eusinofili 2,3 %;
Basofili 0,4 %;
VES 7 mm;
Proteina C reattiva 0,4 mg/L
Esame Istologico non ancora pervenuto.
Oggi, nuova RM con contrasto in cui esito non ancora pervenuto.
Grazie, cordialità
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Come avevo intuito si tratta di un processo infettivo/infiammatorio, più esteso di quanto immaginassi, che lascia il paz. in apparenti buone condizioni.

In questa fase, ripeto, senza aver diretta cognizione di causa, ritengo importante che vi sia un deflusso, verso l'esterno, del materiale, suppongo purisimile, presente nel pregresso campo operatorio, oltre che a distanza.
E' importante avere, dall'esame culturale del predetto materiale, l'individuazione dei germi responsabili e gli antibiotici mirati per combatterli (se necessario anche con lavaggi in loco).

Un mese di attesa per l'esame istologico mi appare esagerato, ma è necessario conoscere anche questo per decidere il da farsi.

Dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
[#6]
Utente
Utente
Buongiorno, questa mattina abbiamo ricevuto l'esito dell'esame istoligico: "cordoma"
Cosa mi può dire in merito? Qual è la cura? In quanto tempo si riforma? Produce metastasi? Quanto è pericoloso e difficile da curare? Ci sono centri specializzati?
Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Il problema appare più serio di quello delineato all'inizio.
I cordomi (residui embrionari) non sono tutti uguali sul piano istologico; conseguentemente anche l'evoluzione muta in funzione di ciò. A volta si presentano "recidive" che richiedono nuovi interventi, di norma in loco (metastasi a distanza, personalmente, non ne ricordo). Risentono di una terapia radiante di positroni (ricordo solo di due paz. trattati così, ma non avemmo ulteriori riscontri sull'effetto della terapia).

Lei stessa può vedere, in internet, i Centri che si propongono per il trattamento di tali lesioni, per cui ne sceglierei uno vicino alla Sua città specializzato in malattie neurologiche, non ortopediche (non possiamo espressamente indicare un Centro, in questo sito, magari in contrapposizione con un altro Centro).

I Neurochirurghi che hanno operato il ragazzo dovrebbero poterLa ben consigliare (eventualmente, lo comunichi nella prossima replica).

Prima di adottare un trattamento specifico va, però, risolto il delineato processo infettivo(se confermato, magari con una coltura/antibiogramma positiva).

Dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.