Ernia estrusa l5-s1
Buongiorno a tutti.
Più di un mese fa ho cominciato ad accusare, dopo uno sforzo fatto male nel luogo di lavoro, un forte dolore nella zona lombo/sacrale che nei giorni successivi si è distribuita in tutto il nervo sciatico della gamba destra causandomi impossibilità a deambulare correttamente soprattutto quando dovevo appoggiare il peso del mio corpo sulla predetta gamba.
Dopo aver sentito il mio medico curante ho cominciato una cura a base di iniezioni di Muscoril e Dicloreum questo per 5 giorni e il dolore si è andato affievolendo fino a scomparire del tutto.
Appena il dolore alla sciatica è scomparso però ho cominciato ad accusare dei crampi fortissimi che partivano dal retro-coscia fino al piede (parliamo sempre della gamba destra) , il dolore era lancinante e non riuscivo a trovare una posizione che mi permettesse di trovare sollievo da quel dolore.
Ritorno dal mio medico curante che mi prescrive una Risonanza magnetica lombo/sacrale per capire cosa stesse succedendo.
Prima di effettuare la risonanza ci tengo a precisare che nei giorni successivi i crampi alla gamba sono scomparsi senza assumere farmaci ma da allora (6/03) ad oggi mi è rimasto il lato destro del piede sia sopra che la pianta mignolo compreso completamente intorpidito e insensibile al tatto (credo si chiami Parestesia).
Risultato della Risonanza:
Si rilevano iniziali fenomeni degenerativi di spondilosi somatica ed interapofisaria.
Disidratato ed assottigliato il disco intersomatico L5-S1; presenta Ernia Estrusa postero-laterale destra che determina obliterazione del recesso laterale e compressione sulla radice di S1, lievemente lateralizzata.
Ad Oggi non sento alcun dolore tranne che questo fastidio nel lato destro del piede destro. Come mi consigliate di agire?
Grazie in anticipo a chiunque risponderà alla mia richiesta.
Più di un mese fa ho cominciato ad accusare, dopo uno sforzo fatto male nel luogo di lavoro, un forte dolore nella zona lombo/sacrale che nei giorni successivi si è distribuita in tutto il nervo sciatico della gamba destra causandomi impossibilità a deambulare correttamente soprattutto quando dovevo appoggiare il peso del mio corpo sulla predetta gamba.
Dopo aver sentito il mio medico curante ho cominciato una cura a base di iniezioni di Muscoril e Dicloreum questo per 5 giorni e il dolore si è andato affievolendo fino a scomparire del tutto.
Appena il dolore alla sciatica è scomparso però ho cominciato ad accusare dei crampi fortissimi che partivano dal retro-coscia fino al piede (parliamo sempre della gamba destra) , il dolore era lancinante e non riuscivo a trovare una posizione che mi permettesse di trovare sollievo da quel dolore.
Ritorno dal mio medico curante che mi prescrive una Risonanza magnetica lombo/sacrale per capire cosa stesse succedendo.
Prima di effettuare la risonanza ci tengo a precisare che nei giorni successivi i crampi alla gamba sono scomparsi senza assumere farmaci ma da allora (6/03) ad oggi mi è rimasto il lato destro del piede sia sopra che la pianta mignolo compreso completamente intorpidito e insensibile al tatto (credo si chiami Parestesia).
Risultato della Risonanza:
Si rilevano iniziali fenomeni degenerativi di spondilosi somatica ed interapofisaria.
Disidratato ed assottigliato il disco intersomatico L5-S1; presenta Ernia Estrusa postero-laterale destra che determina obliterazione del recesso laterale e compressione sulla radice di S1, lievemente lateralizzata.
Ad Oggi non sento alcun dolore tranne che questo fastidio nel lato destro del piede destro. Come mi consigliate di agire?
Grazie in anticipo a chiunque risponderà alla mia richiesta.
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Probabilmente anche la forza, oltre la sensibilità, al piede dx non è uguale a quella del sinistro. Lei se ne dovrebbe accorgere dopo una medio-lunga passeggiata e/o nel salire/scendere le scale.
Considerato il discreto lasso di tempo trascorso dall'inizio dei disturbi e tenuto presente che i deficit appaiono sostanzialmente stabilizzati, Le consiglio di sentire, per valutare l'opportunità di intervento, un Neurochirurgo.
E' importante che un possibile intervento venga eseguito con tecnica mininvasiva, in anestesia locale...(si documenti pure, sulla mia pagina blog, per la tecnica chirurgica in parola) per un minore trauma chirurgico, con meno effetti collaterali ed una migliore e più veloce ripresa.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialmente.
Considerato il discreto lasso di tempo trascorso dall'inizio dei disturbi e tenuto presente che i deficit appaiono sostanzialmente stabilizzati, Le consiglio di sentire, per valutare l'opportunità di intervento, un Neurochirurgo.
E' importante che un possibile intervento venga eseguito con tecnica mininvasiva, in anestesia locale...(si documenti pure, sulla mia pagina blog, per la tecnica chirurgica in parola) per un minore trauma chirurgico, con meno effetti collaterali ed una migliore e più veloce ripresa.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialmente.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294
[#2]
Utente
Grazie Dottore per la cordiale risposta.
Come ha detto Lei ho provato a fare una passeggiata e in effetti dopo un po' ho cominciato a sentire una mancanza di forza dal polpaccio fino alla caviglia con annessa piccole "scosse" di dolore, al piede invece rimane solo la parestesia (che a onor del vero mi pare stia pian piano regredendo da sola, dato che a oggi non sento sensibilità solo al mignolo e nella zona circostante ad esso, mentre nei giorni passati mi prendeva tutto il lato del piede pianta compresa)
Lunedì 20 ho la visita con il neurochirurgo a Parma.
Dal mio medico curante mi è stato detto che le ernie non ancora del tutto fuoriuscite completamente (escluse) come la mia , potrebbero anche rientrare da sole subendo un processo di disidratazione grazie al riposo assoluto (sono fermo dal lavoro da 4 settimane) . Vista la lenta regressione della parestesia al piede, che è l'unico fastidio che ho dovuta a questa ernia , comincio a credere che possa aver ragione dato che ho 25 anni e mi ha detto che così giovane di solito con le ernie si tende a escludere l'intervento chirurgico se non i casi di insopportabile dolore o deficit motori gravi dovuti all'ernia. Potrei avere un chiarimento, se possibile, in merito a questa diciamo così "opzione" ? Grazie Ancora.
Come ha detto Lei ho provato a fare una passeggiata e in effetti dopo un po' ho cominciato a sentire una mancanza di forza dal polpaccio fino alla caviglia con annessa piccole "scosse" di dolore, al piede invece rimane solo la parestesia (che a onor del vero mi pare stia pian piano regredendo da sola, dato che a oggi non sento sensibilità solo al mignolo e nella zona circostante ad esso, mentre nei giorni passati mi prendeva tutto il lato del piede pianta compresa)
Lunedì 20 ho la visita con il neurochirurgo a Parma.
Dal mio medico curante mi è stato detto che le ernie non ancora del tutto fuoriuscite completamente (escluse) come la mia , potrebbero anche rientrare da sole subendo un processo di disidratazione grazie al riposo assoluto (sono fermo dal lavoro da 4 settimane) . Vista la lenta regressione della parestesia al piede, che è l'unico fastidio che ho dovuta a questa ernia , comincio a credere che possa aver ragione dato che ho 25 anni e mi ha detto che così giovane di solito con le ernie si tende a escludere l'intervento chirurgico se non i casi di insopportabile dolore o deficit motori gravi dovuti all'ernia. Potrei avere un chiarimento, se possibile, in merito a questa diciamo così "opzione" ? Grazie Ancora.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.3k visite dal 15/03/2017.
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