Ernia discale l4 l5 espulsa
Ho sofferto sin dal 2012 di lieve sciatalgia sx e dolori lombari certificati da rmn per protrusione disco l4l5. Nel 2014 sciatalgia stavolta dx sempre certificata da rmn da protrusione l4l5. Ora nel 2017 dopo un mese a letto per sciatalgia acutissima curata con cortisonici, miorilassanti e fans, la rmn referta l'aggravamento dell' ernia discale espulsa e migrata l4 l5a sx . Dopo consulto neurochirurgico che suggerisce terapia conservativa per sei mesi, mi ritrovo a distanza di 2 mesi e mezzo dall'attacco acuto con dolori persistenti al gluteo sx con intorpidimento all' alluce sx, leggero dolore al gluteo dx e parestesia al quadricipite esterno dx all'altezza del muscolo vasto laterale che di notte dà fastidiosi sintomi di punture di spillo. A giorni dovrei fare un emg degli arti inferiori da sottoporre al neurochirurgo. Personalmente credo che sia opportuno intervenire chirurgicamente per liberare la radice compressa mentre il medico non si è ancora pronunciato in tal senso poiché non c'è deficit di forza . Chiedo gentilmente consulto per sapere quale strada devo intraprendere e quanto al massimo si può aspettare prima che le parestesie diventino irreversibili. Grazie di cuore.
[#1]
Egr. Signore,
da quel che dice, Lei sembra più competente di quel neurochirurgo che ha consultato
Un'ernia espulsa con sintomi significativi quali il dolore con necessità di assumere anti dolorifici e cortisonici (non privi di effetti collaterali), va operata con una certa sollecitudine.
Non bisogna certo aspettare che compaiano deficit neurologici ( che possono presentarsi in modo anche molto grave) per intervenire.
Un simile atteggiamento può essere giustificato se l'ernia non è espulsa e se la terapia farmacologica (non protratta) e quella fisiatrica mostrano una buona risoluzione sintomatologica.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
da quel che dice, Lei sembra più competente di quel neurochirurgo che ha consultato
Un'ernia espulsa con sintomi significativi quali il dolore con necessità di assumere anti dolorifici e cortisonici (non privi di effetti collaterali), va operata con una certa sollecitudine.
Non bisogna certo aspettare che compaiano deficit neurologici ( che possono presentarsi in modo anche molto grave) per intervenire.
Un simile atteggiamento può essere giustificato se l'ernia non è espulsa e se la terapia farmacologica (non protratta) e quella fisiatrica mostrano una buona risoluzione sintomatologica.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
[#2]
Concordo con l' opinione del collega. 4-6 settimane di terapia conservativa fallimentare sono condizione sufficiente per porre l' indicazione all' intervento chirurgico anche in assenza di deficit neurologici. (tanto piú che la radicolopatia si protrae, tra periodi negativi e periodi di benessere da oltre 5 anni).
Spero di esserle stato utile,
Saluti.
Spero di esserle stato utile,
Saluti.
Dr. Nicola Marengo
nicolamarengo@icloud.com
AOU Cittá della Salute e della Scienza di Torino
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.7k visite dal 18/02/2017.
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