Una netta impronta sulla superfice anteriore del sacco durale

Da settembre 2015 dopo uno sforzo ho accusato dolore a tutta la gamba destra.
Dopo aver eseguito una risonanza magnetica ha evidenziato una protusione L4/L5. Il neurochirurgo a cui mi sono rivolto all'epoca mi ha consigliato di fare bicicletta e camminar oltre 2 cicli di cortisone intramuscolare. Lo stesso mi ha consigliato che se il dolore non scompariva o si acutizzava di eseguire una tac mirata. Ora quest'estate il dolore mi era rimasto solo al mattino e poi scompariva con il riscaldamento.
Circa 3 settimane fa ho accusato fortissimi dolori che mi impediscono nei movimenti e mi tolgono il sonno notturno. Ho fatto la tac prescrittami a suo tempo che ha evidenziato quanto segue:

A Livello L2/L3 il disco deborda in toto specie ai lati e bilateralmente in sede postero laterale.

A livello L3/L4 si osserva una lieve protusione discale ad ampio raggio senza segni di focalizzazione.

A livello L4/L5 il disco deborda in toto e si osserva la presenza di un'ernia discale focalizzata nettamente in sede mediana ed estesa caudalmente e determina una netta impronta sulla superfice anteriore del sacco durale.

A livello L5/S1 il disco deborda bilateralmente in sede postero laterale specie in sede postero laterale sinistra con segni di conflitto disco radicolare e in questa sede si osserva la presenza di una barra osteofitosica posteriore.

Chiederei gentilmente un Suo parere sulla terapia da seguire per eliminare questo dolore in quanto la cura datami di cortisone e tachimed non da nessun risultato.

In attesa di Sua risposta ringrazio e porgo distinti saluti.

Stefano
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Direi di riferirsi adun Neurochirurgo per valutare l'indicazione ad un intervento chirurgico.
La via conservativa è stata già esperita ed ora ci resta presumibilmente l'altra.
Naturalmente, la conferma a questo mio orientamento deve avvenire dopo una visita specialistica anche per confermare la corrispondenza fra immagini rmn ed obbiettività clinica.
Se ci fosse indicazione chirurgica, come penso, tenga presente la possibilità del trattamento mininvasivo, in anestesia locale ed incisione inferiore ad un cm (è un po' l'equivalente dei tre "buchetti"per la cistifellea o dell'intervento alla spalla in scopia).
Se desidera maggiori dettagli sulla mininvasiva del rachide, legga pure gli articoli che ho pubblicato sull'argomento nella mia pagina blog.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
Buongiorno dottore,
La ringrazio per la Sua gentile risposta.
Vorrei altresì chiedere se nel mio caso è consigliabile anche l'intervento tradizionale .
In attesa porgo distinti saluti
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Sono due cose diverse; come diverso è l'intervento alla cistifellea tradizionale e quello in laparoscopia (è sempre da preferire il trattamento chirurgico meno traumatizzante per il paz., e ciò per una minore sofferenza, una minore possibilità di complicanze, una più completa e rapida ripresa....).
Cordialità.