Formicolio dita esterne piedi
Buongiorno, 51, maschio, buone condizioni di salute generali, fumatore, analisi sangue e urine recenti nella norma, da diversi mesi accuso questo problema. Quest'estate, a seguito di una serie di lavori in casa con notevole sforzo fisico e posture spesso inginocchiate, ho iniziato ad accusare formicolii persistenti alle dita esterne del piede destro (medio, anulare e mignolo) e, in forma più lieve, a quelle del piede sinistro. Ho sottoposto la questione al medico curante, che ha attribuito la cosa a un fatto posturale e a una circolazione non ottimale (nella zona al di sopra delle caviglie ho i capillari molto in evidenza), sostenendo che col tempo il disagio si sarebbe attenuato e poi scomparso. Oggi, a distanza di diversi mesi, il fastidio al piede sinistro è in effetti quasi scomparso, mentre quello al piede destro persiste, con intensità variabile; segnalo inoltre che percepisco come una sorta di impressione di compressione dietro al ginocchio destro, che mi sembra influenzi la sensazione di fastidio e intorpidimento delle dita del piede destro. Può trattarsi di una questione circolatoria, o è possibile vi sia qualche compressione a un nervo o, peggio, una causa neurologica? Preciso che sono un soggetto fortemente ansioso e ipocondriaco e che la cosa mi sta procurando forte agitazione, con sensazione di debolezza alternata a tensione agli arti (che ho già avuto in passato in momenti di forte ansia, e che tende ad attenuarsi con l'assunzione di ansiolitici), e che ovviamente sto pensando a qualche grave patologia neurologica.
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Non credo che si possa trattare di una forma di grave patologia neurologica.
Se la cosa Le appare importante soggettivamente (alias fastidiosa), si faccia vedere in ambito neurochirurgico per escludere fatti infiammatori e/o compressivi sia sulla radice sia sul nervo periferico al passaggio nel cavo popliteo.
Eventualmente, lo Specialista Le potrà indicare qualche accertamento strumentale da eseguire.
Cordialità.
Se la cosa Le appare importante soggettivamente (alias fastidiosa), si faccia vedere in ambito neurochirurgico per escludere fatti infiammatori e/o compressivi sia sulla radice sia sul nervo periferico al passaggio nel cavo popliteo.
Eventualmente, lo Specialista Le potrà indicare qualche accertamento strumentale da eseguire.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294
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Utente
Gentile dott. Della Corte,
grazie innanzitutto per la sua risposta. Questi fastidi sono in effetti iniziati qualche mese fa in concomitanza con una serie di importanti sforzi fisici, che hanno anche accentuato un leggero intorpidimento ad anulare e mignolo della mano destra, anch'esso credo dipendente da una compressione dei nervi del gomito. La sensazione di debolezza a polpacci e braccia che a tratti percepisco - e che tende a regredire assumendo ansiolitici - potrebbe essere dovuta a una sindrome ansiosa (considerando peraltro che non si tratta di vera e propria debolezza poiché riesco a compiere ogni sforzo normalmente)? Come ho scritto sopra sono un soggetto fortemente ansioso e ipocondriaco, non nuovo a queste manifestazioni, e a fronte di questi fastidi ho subito pensato a cose come SLA o SM. E' da escludere?
grazie innanzitutto per la sua risposta. Questi fastidi sono in effetti iniziati qualche mese fa in concomitanza con una serie di importanti sforzi fisici, che hanno anche accentuato un leggero intorpidimento ad anulare e mignolo della mano destra, anch'esso credo dipendente da una compressione dei nervi del gomito. La sensazione di debolezza a polpacci e braccia che a tratti percepisco - e che tende a regredire assumendo ansiolitici - potrebbe essere dovuta a una sindrome ansiosa (considerando peraltro che non si tratta di vera e propria debolezza poiché riesco a compiere ogni sforzo normalmente)? Come ho scritto sopra sono un soggetto fortemente ansioso e ipocondriaco, non nuovo a queste manifestazioni, e a fronte di questi fastidi ho subito pensato a cose come SLA o SM. E' da escludere?
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Utente
Quindi il quadro è tale da non poter escludere a priori una malattia neurologica grave come SM o SLA, nonostante con gli ansiolitici la situazione migliori, la debolezza sia solo una sensazione (anche oggi dopo uno Xanax ho fatto 5 km a piedi senza fastidi) ed esistano delle compressioni ai nervi (se premo la zona dietro al gomito sento formicolio ad anulare e mignolo, e se premo l'incavo del ginocchio sento la stessa sensazione alle dita esterne del piede)?
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Utente
Grazie nuovamente per la sua risposta. A breve prenoterò una visita neurologica perché, da buon ipocondriaco, è l'unico sistema per tranquillizzarmi e levarmi quell'ansia che continua a giocarmi brutti scherzi. In questi giorni infatti persiste la sensazione di debolezza a braccia e gambe, che tuttavia non mi sembra avere poi riscontri nella pratica: faccio costantemente diversi km al giorno a piedi per recarmi in ufficio, senza accusare inciampi, cedimenti delle gambe, andatura non lineare o altri manifestazioni di non coordinamento dei movimenti, lo stesso dicasi per le braccia. So che non ha senso, ma ho fatto anche le classiche prove empiriche - camminare ad occhi chiusi per vedere se sbando, toccare la punta del naso ad occhi chiusi, controllare eventuali tremori o movimenti involontari, ecc. - da cui non noto nulla di strano, solo questa sensazione di "mollezza" che si attenua un poco solo quando assumo ansiolitici o, distratto da altro, distolgo la mente e l'attenzione da questi "sintomi". Il problema è che, anche privatamente, i tempi di attesa sono relativamente lunghi (rapportati alla mia ansia): sto davvero esagerando e "facendo tutto da solo"?
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 16.7k visite dal 31/01/2017.
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