Lasegue positiva dx a 70° operare?

Buonasera, mio marito, 54enne, è stata riscontrata una lombosciatalgia da Giugno. Le due RSM magnetiche effettuate (luglio e ottobre) evidenziano discopatia L4-L5 e L5-S1, protusione L4-L5 e L5-S1 dx. Clinicamente : Lasegue è positiva al 70° non deficit agli arti inferiore dolore alla digitopressione delle apofisi spinose L5-S1.
Inizialmente è stato in cura da un ortopedico che gli ha consigliato antinfiammatori e antidolorifici e successivamente tecarterapia e nuoto. Il dolore era migliorato ma dopo qualche tempo è peggiorato nuovamente. A quel poi mio marito ha preferito consultare un neurochirurgo che gli ha consigliato un intervento di microdecompressione ed artrodesi. Su mia insistenza (visto che sono stata operata di ernia al disco e so cosa vuol dire) ne ha consultato un secondo che invece gli ha consigliato un altro tipo di intervento e cioè una microdiscectomia L5S1dx. Siamo un pò confusi. Mio marito vorrebbe farsi operare il prima possibile perchè non sopporta più di avere questo dolore (anche se non è fortissimo ma non gli permette di avere la vita che aveva prima : palestra tutti i giorni e sport a volontà) io invece vorrei capire se è veramente necessario l'intervento o se ci sono delle cure alternative (ho letto da più parti che l'osteopatia potrebbe aiutare , ho letto anche di alcune punture alla colona vertebrale per togliere il dolore ) o deve necessariamente sottoporsi all'intervento? e se si quale dei due sarebbe più appropriato? Grazie mille anticipatamente. Buona serata.
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Premesso che per darLe una risposta "esaustiva" occorerebbe sisionare le immagini della rmn e visitare Suo marito.
Se già il trattamento conservativo ha dato scarsi risultati, potrebbe essere utile un trattamento chirurgico, ma prima farei delle infiltrazioni in periradicolare (a livello delle algie).
Se anche così non si avessere risultati stabili ed apprezzabili, si potrebbe pensare ad trattamento in mininvasiva ed anestesia locale (non microdiscectomia, cioè a cielo aperto ed in anestesia generale.
Poi cosa fare lo si potrà discutere in funzione dei risultati ottenuti.
Se ha piacere, legga pure gli articoli che ho pubblicato nella mia pagina blog sulla mininvasiva.
A disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille per la sollecita risposta. desidero chiederle un'ultima informazione : quando accenna al trattamento in mininvasiva e anestesia locale cosa intende esattamente?
Buon lavoro e buona serata
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Quello che è scritto negli articoli che La ho invitato a leggere nella mia pagina blog.
Se qualche punto non Le è chiaro, specifichi che cercherò di esserLe utile.
Cordialità.
[#4]
Utente
Utente
Ho letto nella sua pagina blog "Interventi mininvasivi di chirurgia spinale" e credo di aver capito indicativamente di cosa si tratta, ne parlerò a mio marito che è orientato a farsi operare per abbreviare i tempi ed ottenere una soluzione definitiva rispetto alle infiltrazioni che, secondo il suo parere, non lo porterebbero ad una guarigione completa ma gli toglierebbero esclusivamente il dolore. E' vero che non sarebbero definitive? Grazie ancora e buona serata
[#5]
Dr. Nicola Marengo Neurochirurgo 201 17
Indipendentemente dalla scelta fra chirurgia open o miniinvasiva, é bene ricordare che un elemento ulteriore é la sceltafra la chirurgia di FUSIONE e quella di NON FUSIONE.
Naturalmente solo un esame clinico e la valutazione delle immagini radiologiche puó aiutare il suo Curante neurochirurgo a decidere quale strada intraprendere.

Cordialitá,

Dr. Nicola Marengo
nicolamarengo@icloud.com
AOU Cittá della Salute e della Scienza di Torino

[#6]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
E' possibile che l'infiltrazione non risolva, soprattutto definitivamente, il problema, ma può essere indice di conferma di "sorgenza" del livello della sofferenza radicolare ed, ex-adiuvantibus, confortare la più che presumibile buona riuscita dell'eventuale e successivo trattamento chirurgico.
Cordialmente.