Piede cadente
Salve sono una ragazza di 27 anni e ad agosto ho subito un brutto incidente stradale in cui ho rischiato la vita. Oggi dopo 3 mesi posso dire di stare quasi bene è rimasta 'solo' una severa neuropatia del nervo perineo destro che mi ha portato al piede cadente con deficit completo nella flessione dorsale del piede. L'elettromiografia che ho fatto riporta 'severa neuropatia acuta del nervo perineo comune dx, si apprezza la presenza di pum attivabile in sito prossimale del. Tibiale anteriore destro.
L'ecografia muscolo tendinea riporta invece 'il nervo pero sale comune regolarmente decorre nel cavo polipteo per poi scavalcare il perone più casualmente del normale, a circa due cm dalla testa proprio in corrispondenza di una cicatrice cutanea, si evidenzia che tessuto cicatriziale si approfondisce e raggiunge il nervo che a questo livello appare lievemente inspessito.
Il neurochirurgo che mi ha visitato sostiene che non ci sia bisogno di un intervento ma solo di fisioterapia che sto già facendo. Cammino con molla di codivilla (anche scalza ma faccio fatica) e il piede in circa 20 giorni di fisioterapia è migliorato (la mia fisioterapista dice che la flessione non è più a 0 ma c'è un leggero 'battito di farfalla'). Vorrei però sapere se è meglio sentire un altro chirurgo e se è consigliabile intervenire chirurgicamente o quali altre cose si possono fare per migliorare il recupero.
Grazie mille
L'ecografia muscolo tendinea riporta invece 'il nervo pero sale comune regolarmente decorre nel cavo polipteo per poi scavalcare il perone più casualmente del normale, a circa due cm dalla testa proprio in corrispondenza di una cicatrice cutanea, si evidenzia che tessuto cicatriziale si approfondisce e raggiunge il nervo che a questo livello appare lievemente inspessito.
Il neurochirurgo che mi ha visitato sostiene che non ci sia bisogno di un intervento ma solo di fisioterapia che sto già facendo. Cammino con molla di codivilla (anche scalza ma faccio fatica) e il piede in circa 20 giorni di fisioterapia è migliorato (la mia fisioterapista dice che la flessione non è più a 0 ma c'è un leggero 'battito di farfalla'). Vorrei però sapere se è meglio sentire un altro chirurgo e se è consigliabile intervenire chirurgicamente o quali altre cose si possono fare per migliorare il recupero.
Grazie mille
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Utente
Gentile dottore, la ferita è stata provocata da una valva che mi incartonava il piede a causa di una frattura. Durante il coma farmacologico io mi sono gonfiata e sono cresciuta 20 kg per questa la ferita che era lieve è diventata profonda e il tessuto cicatriziale ha raggiunto il nervo. Grazie mille per l'attenzione.
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Una curiosità: ma nel periodo in cui Lei è stata in coma, a nessuno è venuto in mente che la valva gessata potesse essere troppo stretta e creare dei danni ?
Se il coma era indotto ovvero farmacologico, sospendendo la narcosi (si chiamano finestre valutative) è possibile valutare le condizioni neurologiche del paziente.
Se il coma era patologico, anche in questo caso si possono valutare le "finestre" e in ogni caso, in presenza di un arto immobilizzato con gesso, l'ispezione di questo anche visiva avrebbe dovuto far rilevare il non perfetto confezionamento del gesso.
La ringrazio
Se il coma era indotto ovvero farmacologico, sospendendo la narcosi (si chiamano finestre valutative) è possibile valutare le condizioni neurologiche del paziente.
Se il coma era patologico, anche in questo caso si possono valutare le "finestre" e in ogni caso, in presenza di un arto immobilizzato con gesso, l'ispezione di questo anche visiva avrebbe dovuto far rilevare il non perfetto confezionamento del gesso.
La ringrazio
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.3k visite dal 20/11/2016.
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