Recidiva post-micodiscectomia l5-s1 e tessuto fibro-cicatriziale
Buonasera a tutti.
Sono un ragazzo di 22 anni operato in data 18/07/16 per una microdiscectomia L5-S1 in seguito ad una "ernia parzialmente espulsa in evidente conflitto con la radice discendente sacrale". Già dal giorno dopo l'intervento ho riacquistato la posizione eretta e la zoppia antalgica è andata via via scomparendo. La lombosciatalgia però persisteva (e persiste tutt'ora) tanto che ero costretto ad assumere FANS giornalmente. Il neurochirurgo dopo 15 giorni dall'intervento mi ha prescritto il GABAPENTIN assicurandomi che il dolore fosse dovuto ad una infiammazione del nervo e che ci sarebbero voluti mesi affinché scomparisse; consiglia inoltre fisioterapia. Mi rivolgo ad un fisiatra ad un mese e mezzo dall'intervento il quale mi visita sottoponendomi ai vari test (camminare sui talloni, camminare sulle punte dei piedi etc etc), sostituisce il GABAPENTIN con il LYRICA (entrambi non mi hanno dato alcun beneficio) e reputa il mio decorso operatorio buono: oltre alla lombosciatalgia (che era leggermente diminuita dal post-operatorio) permaneva un'incapacità in posizione seduta a stendere la gamba, non riuscivo neanche ad alzarla tesa di 20°. Il fisiatra mi prescrive la rieducazione e le TENS che ovviamente non hanno avuto il minimo risultato.
Stufo e stanco della situazione che va avanti da mesi, desideroso di riprendere quanto prima una vita degna di un ragazzo giovane, mi rivolgo disperato al mio medico curante il quale mi prescrive una RMN del rachide lombare:
<<A livello dello spazio intersomatico L5-S1 presenza di ernia discale mediana posteriore e paramediana dx; allo stesso livello è possibile documentare gli esiti chirurgici di laminotomia destra con presenza di modesto tessuto fibro-cicatriziale che si estende dalla sede della laminotomia alla discectomia occupando lo spazio epidurale laterale di destra ed inglobando la radice omolaterale corrispondente>>-
La settimana prossima rivedrò il mio chirurgo ma nel frattempo sono molto confuso:
Come è possibile che in due mesi ci sia già una recidiva?
E' il tessuto cicatriziale o la nuova ernia a darmi ancora questi fastidi/dolori?
Quali sono le possibili strategie d'intervento?
Vi ringrazio anticipatamente.
Sono un ragazzo di 22 anni operato in data 18/07/16 per una microdiscectomia L5-S1 in seguito ad una "ernia parzialmente espulsa in evidente conflitto con la radice discendente sacrale". Già dal giorno dopo l'intervento ho riacquistato la posizione eretta e la zoppia antalgica è andata via via scomparendo. La lombosciatalgia però persisteva (e persiste tutt'ora) tanto che ero costretto ad assumere FANS giornalmente. Il neurochirurgo dopo 15 giorni dall'intervento mi ha prescritto il GABAPENTIN assicurandomi che il dolore fosse dovuto ad una infiammazione del nervo e che ci sarebbero voluti mesi affinché scomparisse; consiglia inoltre fisioterapia. Mi rivolgo ad un fisiatra ad un mese e mezzo dall'intervento il quale mi visita sottoponendomi ai vari test (camminare sui talloni, camminare sulle punte dei piedi etc etc), sostituisce il GABAPENTIN con il LYRICA (entrambi non mi hanno dato alcun beneficio) e reputa il mio decorso operatorio buono: oltre alla lombosciatalgia (che era leggermente diminuita dal post-operatorio) permaneva un'incapacità in posizione seduta a stendere la gamba, non riuscivo neanche ad alzarla tesa di 20°. Il fisiatra mi prescrive la rieducazione e le TENS che ovviamente non hanno avuto il minimo risultato.
Stufo e stanco della situazione che va avanti da mesi, desideroso di riprendere quanto prima una vita degna di un ragazzo giovane, mi rivolgo disperato al mio medico curante il quale mi prescrive una RMN del rachide lombare:
<<A livello dello spazio intersomatico L5-S1 presenza di ernia discale mediana posteriore e paramediana dx; allo stesso livello è possibile documentare gli esiti chirurgici di laminotomia destra con presenza di modesto tessuto fibro-cicatriziale che si estende dalla sede della laminotomia alla discectomia occupando lo spazio epidurale laterale di destra ed inglobando la radice omolaterale corrispondente>>-
La settimana prossima rivedrò il mio chirurgo ma nel frattempo sono molto confuso:
Come è possibile che in due mesi ci sia già una recidiva?
E' il tessuto cicatriziale o la nuova ernia a darmi ancora questi fastidi/dolori?
Quali sono le possibili strategie d'intervento?
Vi ringrazio anticipatamente.
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Riscriva dopo che il Suo chirurgo La avrà rivista.
Se i disturbi sono importanti e non regrediscono con i classici trattamenti conservativi, potrebbe essere indispensabile ritornare sul campo operatorio con una metodica mininvasiva.
E' possibile che gli esiti d'intervento (la fibrosi post-intervento è una non infrequente possibilità/effetto indesiderato dell'intervento chirurgico a cielo aperto) abbiano una notevole parte nel determinare il residuare dei disturbi di cui si lamenta.
Potrebbe, naturalmente, anche esserci la componente "residuo erniario" che dovrebbe essere quanto meno diminuato.
Per tali eventuali trattamenti potrebbe essere utile l'utilizzo della tecnica mininvasiva per cui la rimando alla mia pagina blog (legga gli articoli che ho pubblicato sull'argomento).
Cordialità.
Se i disturbi sono importanti e non regrediscono con i classici trattamenti conservativi, potrebbe essere indispensabile ritornare sul campo operatorio con una metodica mininvasiva.
E' possibile che gli esiti d'intervento (la fibrosi post-intervento è una non infrequente possibilità/effetto indesiderato dell'intervento chirurgico a cielo aperto) abbiano una notevole parte nel determinare il residuare dei disturbi di cui si lamenta.
Potrebbe, naturalmente, anche esserci la componente "residuo erniario" che dovrebbe essere quanto meno diminuato.
Per tali eventuali trattamenti potrebbe essere utile l'utilizzo della tecnica mininvasiva per cui la rimando alla mia pagina blog (legga gli articoli che ho pubblicato sull'argomento).
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
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