Meningioma regione temporale
Buongiorno,
mio padre ha 63 anni e qualche anno fa si è accorto di un rigonfiamento nella zona della guancia dx , del tutto indolore. Col passare dei mesi il gonfiore si è accentuato al punto che schiacciando con la mano la guancia, il gonfiore si spostava sulla tempia come una massa mobile che sale e scende. Il gonfiore si accentuava nei momenti di aumento della pressione arteriosa (mio padre soffre di ipertensione da qualche anno, che tiene sotto controllo con lo sport e relativi farmaci). Ora la notte quando è coricato, il gonfiore è tale da impedirgli di stare disteso, perchè la sensazione di pressione nella zona è molto forte. A giugno dell' anno scorso si è sottoposto ad una prima RM che ha rilevato " un verosimile meningioma di cm 9 di diamentro cranio caudale - 5 cm anteroposteriore - 4 cm trasversale massimo".
Ha ripetuto lo stesso esame a distanza di 10 mesi per verificare eventuali modificazioni e la stessa porzione di massa misurata , (che nel precedente esame aveva dimensione di mm 26) ha avuto un' aumento di diametro in senso latero laterale ed è arrivata a 33 mm.
Il mese scorso ha quindi effettuato una TC con il seguante esito:
"Estesa lesione espansiva della regione temporale dx, estesa alla regione infratemporale. La lesione determina ispessimento dei tessuti molli temporali e vasta erosione delle strutture ossee sottostanti. Erosa la parete laterale dell' orbita senza evidente invasione endoorbitale ma con marcata riduzione dei suoi diametri a livello dell' apice. Non riconoscibili invasioni endocraniche."
Il neurochirurgo che si sta occupando del suo caso ci ha informato che bisogna intervenire chirurgicamente a breve, in quanto anche se di natura quasi sicuramente benigna è una massa in crescita che può portare problemi.
Vorrei un Vostro parere in merito:
- a quali rischi si va incontro nel caso si aspettasse ad effettuare l' intervento? Mio padre pratica sport e il dubbio è che durante uno sforzo fisico questa massa possa provocare un' emorragia o altri problemi
- visto che questa " massa" ha tendenza a rigonfiarsi molto durante l' aumento della pressione arteriosa si puo' presumere che questa funga in qualche modo da "valvola di sfogo" e quindi una volta rimossa in casi di sbalzi pressori possano verificarsi cedimenti in altre sedi della testa?
- trattandosi di un intervento " complesso" a detta del medico che segue mio padre, quali sono i rischi/benefici di un' intervento chirurgico?
- quanto tempo occorrerà dopo l' operazione per un recupero completo?
Non metto in dubbio in alcun modo la competenza e la professionalità di chi sa seguendo mio padre , ma vorrei conoscere anche il parere di altri professionisti per affrontare con più serenità questa situazione.
Spero di aver fornito abbastanza dati per poter fare una valutazione e ringrazio fin d' ora chi vorrà prestare attenzione a questa mia richiesta.
Cordiali saluti
mio padre ha 63 anni e qualche anno fa si è accorto di un rigonfiamento nella zona della guancia dx , del tutto indolore. Col passare dei mesi il gonfiore si è accentuato al punto che schiacciando con la mano la guancia, il gonfiore si spostava sulla tempia come una massa mobile che sale e scende. Il gonfiore si accentuava nei momenti di aumento della pressione arteriosa (mio padre soffre di ipertensione da qualche anno, che tiene sotto controllo con lo sport e relativi farmaci). Ora la notte quando è coricato, il gonfiore è tale da impedirgli di stare disteso, perchè la sensazione di pressione nella zona è molto forte. A giugno dell' anno scorso si è sottoposto ad una prima RM che ha rilevato " un verosimile meningioma di cm 9 di diamentro cranio caudale - 5 cm anteroposteriore - 4 cm trasversale massimo".
Ha ripetuto lo stesso esame a distanza di 10 mesi per verificare eventuali modificazioni e la stessa porzione di massa misurata , (che nel precedente esame aveva dimensione di mm 26) ha avuto un' aumento di diametro in senso latero laterale ed è arrivata a 33 mm.
Il mese scorso ha quindi effettuato una TC con il seguante esito:
"Estesa lesione espansiva della regione temporale dx, estesa alla regione infratemporale. La lesione determina ispessimento dei tessuti molli temporali e vasta erosione delle strutture ossee sottostanti. Erosa la parete laterale dell' orbita senza evidente invasione endoorbitale ma con marcata riduzione dei suoi diametri a livello dell' apice. Non riconoscibili invasioni endocraniche."
Il neurochirurgo che si sta occupando del suo caso ci ha informato che bisogna intervenire chirurgicamente a breve, in quanto anche se di natura quasi sicuramente benigna è una massa in crescita che può portare problemi.
Vorrei un Vostro parere in merito:
- a quali rischi si va incontro nel caso si aspettasse ad effettuare l' intervento? Mio padre pratica sport e il dubbio è che durante uno sforzo fisico questa massa possa provocare un' emorragia o altri problemi
- visto che questa " massa" ha tendenza a rigonfiarsi molto durante l' aumento della pressione arteriosa si puo' presumere che questa funga in qualche modo da "valvola di sfogo" e quindi una volta rimossa in casi di sbalzi pressori possano verificarsi cedimenti in altre sedi della testa?
- trattandosi di un intervento " complesso" a detta del medico che segue mio padre, quali sono i rischi/benefici di un' intervento chirurgico?
- quanto tempo occorrerà dopo l' operazione per un recupero completo?
Non metto in dubbio in alcun modo la competenza e la professionalità di chi sa seguendo mio padre , ma vorrei conoscere anche il parere di altri professionisti per affrontare con più serenità questa situazione.
Spero di aver fornito abbastanza dati per poter fare una valutazione e ringrazio fin d' ora chi vorrà prestare attenzione a questa mia richiesta.
Cordiali saluti
[#1]
Egr. signore,
senza visionare le immagini non è semplice capire come stiano le cose.
Sembrerebbe trattarsi verosimilmente di un meningioma a sviluppo prevalentemente osseo senza invasione del cervello.
Comunque sia l'intervento anch'io, pur nei limiti del consulto a distanza, lo ritengo necessario.
Non farlo significa esporre Suo padre a gravi danni neurologici che sarebbero percentualmente alti rispetto al rischio operatorio.
Lei chiede <<<- visto che questa " massa" ha tendenza a rigonfiarsi molto durante l' aumento della pressione arteriosa si può presumere che questa funga in qualche modo da "valvola di sfogo" e quindi una volta rimossa in casi di sbalzi pressori possano verificarsi cedimenti in altre sedi della testa? >>
Se la "massa" si gonfia durante un aumento della pressione arteriosa, questo è verosimilmente segno che tale massa è in comunicazione con l'interno della scatola cranica o meglio è più verosimile ritenere che il rigonfiamento sia in realtà il liquor cerebrospinale che si infiltra nei tessuti della guancia.
Si affidi al collega che sta seguendo Suo padre
Cordialità ed auguri
senza visionare le immagini non è semplice capire come stiano le cose.
Sembrerebbe trattarsi verosimilmente di un meningioma a sviluppo prevalentemente osseo senza invasione del cervello.
Comunque sia l'intervento anch'io, pur nei limiti del consulto a distanza, lo ritengo necessario.
Non farlo significa esporre Suo padre a gravi danni neurologici che sarebbero percentualmente alti rispetto al rischio operatorio.
Lei chiede <<<- visto che questa " massa" ha tendenza a rigonfiarsi molto durante l' aumento della pressione arteriosa si può presumere che questa funga in qualche modo da "valvola di sfogo" e quindi una volta rimossa in casi di sbalzi pressori possano verificarsi cedimenti in altre sedi della testa? >>
Se la "massa" si gonfia durante un aumento della pressione arteriosa, questo è verosimilmente segno che tale massa è in comunicazione con l'interno della scatola cranica o meglio è più verosimile ritenere che il rigonfiamento sia in realtà il liquor cerebrospinale che si infiltra nei tessuti della guancia.
Si affidi al collega che sta seguendo Suo padre
Cordialità ed auguri
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.8k visite dal 27/06/2016.
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