Ernie discali e fastidi al fianco
Gentili medici,
da esattamente un anno ho un persistente fastidio al fianco destro, all'altezza delle ultime costole, che si irradia anteriormente fino allo sterno. Non è un dolore insopportabile ma mi ha molto condizionato e abbattuto dal punto di vista psicologico.
Da qualche mese ho anche fastidi di vario genere alla schiena, a varie altezze.
Dopo una infinità di esami tutti negativi (eco addome, rx torace e colonna, varie visite specialistiche) sembra che abbia trovato il bandolo della matassa grazie ad una rm. Il referto recita:
"
Normale l' ampiezza del canale vertebrale. In sede dorsale piccole ernie discali a sede mediana leggermente prevalenti a destra, risalite in alto, in D7-D8 e D8-D9. Nel tratto lombare lieve salienza discale mediana in L5-S1; regolari gli altri spazi esaminati. Normale morfologia e segnale del midollo spinale.
"
Vi chiedo:
- è ragionevole supporre un legame tra il fastidio al fianco e i problemi che sembrano esserci alla colonna, anche se il dolore alla schiena si è presentato molti mesi dopo?
- sono problemi risolvibili che mi consentiranno di proseguire la mia attività sportiva (amatoriale)? Principalmente calcetto e jogging
- quale percorso terapeutico mi consigliate di intraprendere? In particolare, con che figura medica?
Grazie infinite.
da esattamente un anno ho un persistente fastidio al fianco destro, all'altezza delle ultime costole, che si irradia anteriormente fino allo sterno. Non è un dolore insopportabile ma mi ha molto condizionato e abbattuto dal punto di vista psicologico.
Da qualche mese ho anche fastidi di vario genere alla schiena, a varie altezze.
Dopo una infinità di esami tutti negativi (eco addome, rx torace e colonna, varie visite specialistiche) sembra che abbia trovato il bandolo della matassa grazie ad una rm. Il referto recita:
"
Normale l' ampiezza del canale vertebrale. In sede dorsale piccole ernie discali a sede mediana leggermente prevalenti a destra, risalite in alto, in D7-D8 e D8-D9. Nel tratto lombare lieve salienza discale mediana in L5-S1; regolari gli altri spazi esaminati. Normale morfologia e segnale del midollo spinale.
"
Vi chiedo:
- è ragionevole supporre un legame tra il fastidio al fianco e i problemi che sembrano esserci alla colonna, anche se il dolore alla schiena si è presentato molti mesi dopo?
- sono problemi risolvibili che mi consentiranno di proseguire la mia attività sportiva (amatoriale)? Principalmente calcetto e jogging
- quale percorso terapeutico mi consigliate di intraprendere? In particolare, con che figura medica?
Grazie infinite.
[#1]
Egr. signore,
è verosimile che quanto evidenziato a livello dorsale (D7->D9) possa essere la causa dei Suoi sintomi, ma il limite della consulenza a distanza non mi consente di confermarlo.
Sappia che le ernie dorsali sono rare e, nella loro rarità, ancora più rara è la necessità di intervenire chirurgicamente.
Alle Sue domande non posso rispondere proprio perché sarebbe necessaria la valutazione clinica diretta.
Alla Sua ultima domanda rispondo con una domanda: Lei qui, a quale area specialistica si è rivolto?
Cordialmente
è verosimile che quanto evidenziato a livello dorsale (D7->D9) possa essere la causa dei Suoi sintomi, ma il limite della consulenza a distanza non mi consente di confermarlo.
Sappia che le ernie dorsali sono rare e, nella loro rarità, ancora più rara è la necessità di intervenire chirurgicamente.
Alle Sue domande non posso rispondere proprio perché sarebbe necessaria la valutazione clinica diretta.
Alla Sua ultima domanda rispondo con una domanda: Lei qui, a quale area specialistica si è rivolto?
Cordialmente
[#2]
Ex utente
Gentile dr. Migliaccio,
la ringrazio per il suo intervento.
La sua ultima "risposta" mi fa supporre che il neurochirurgo sia il medico di competenza, però aggiunge anche che la soluzione chirurgica è molto rara. Il neurochirurgo si occupa anche di eventuale terapia farmacologica o di indicarmi la necessità e la modalità di un percorso di fisioterapia?
Ne approfitto per farle un'altra domanda: nei limiti di un consulto online, senza aver visto le immagini (che posso comunque inviarle, se lo ritiene opportuno), che tipo di valutazione si può fare su una ernia che crea fastidi da 1 anno? Intendo dire: è "la stessa" ernia, formatasi un anno fa, che mi provoca fastidi da allora oppure è possibile che nel tempo l'ernia si "asciughi" e poi si riformi? Oppure un anno fa era una ernia molto grande e adesso a distanza di un anno si vede ciò che ne resta?
Grazie ancora.
la ringrazio per il suo intervento.
La sua ultima "risposta" mi fa supporre che il neurochirurgo sia il medico di competenza, però aggiunge anche che la soluzione chirurgica è molto rara. Il neurochirurgo si occupa anche di eventuale terapia farmacologica o di indicarmi la necessità e la modalità di un percorso di fisioterapia?
Ne approfitto per farle un'altra domanda: nei limiti di un consulto online, senza aver visto le immagini (che posso comunque inviarle, se lo ritiene opportuno), che tipo di valutazione si può fare su una ernia che crea fastidi da 1 anno? Intendo dire: è "la stessa" ernia, formatasi un anno fa, che mi provoca fastidi da allora oppure è possibile che nel tempo l'ernia si "asciughi" e poi si riformi? Oppure un anno fa era una ernia molto grande e adesso a distanza di un anno si vede ciò che ne resta?
Grazie ancora.
[#3]
Il neurochirurgo valuta se c'è l'indicazione a operare oppure no. In quest'ultimo caso valuterà se sono necessarie terapie mediche, fisioterapiche consigliando una visita Fisiatrica.
Alle Sue domande non è possibile rispondere a distanza. Anche se mi inviasse le immagini di RM, il mio giudizio sarebbe parziale e comunque non avrebbe valore di diagnosi.
Per questa è necessaria la valutazione diretta del paziente.
Cordialmente
Alle Sue domande non è possibile rispondere a distanza. Anche se mi inviasse le immagini di RM, il mio giudizio sarebbe parziale e comunque non avrebbe valore di diagnosi.
Per questa è necessaria la valutazione diretta del paziente.
Cordialmente
[#4]
Ex utente
Il mio medico ha ritenuto opportuno inviarmi solo da un fisioterapista, il quale però è perplesso sulla localizzazione delle ernie in D7-D9 rispetto al dolore al fianco che è più in basso (sul fegato).
La visita neurochirurgica l'ho comunque prenotata, privatamente, ma dovrò attendere altre 3 settimane tra ansie e dubbi.
E' possibile che quelle ernie mi provochino fastidio all'altezza della X costola, per cui il fisioterapista si sbaglia, oppure torno a brancolare nel buio circa la causa del dolore (che mi ha tolto la serenità oltre un anno fa)?
Grazie.
La visita neurochirurgica l'ho comunque prenotata, privatamente, ma dovrò attendere altre 3 settimane tra ansie e dubbi.
E' possibile che quelle ernie mi provochino fastidio all'altezza della X costola, per cui il fisioterapista si sbaglia, oppure torno a brancolare nel buio circa la causa del dolore (che mi ha tolto la serenità oltre un anno fa)?
Grazie.
[#6]
Ex utente
Buongiorno,
ieri sono precipitato nello sconforto.
Mi ha già risposto alla domanda "E' possibile che quelle ernie mi provochino fastidio all'altezza della X costola" ma vorrei tornarci per questo motivo: in attesa della visita neurochirurgica, prenotata di mia iniziativa e tra l'altro rinviata al 27 giugno, ieri ho fatto una visita ortopedica prescritta dal mio medico. Il responso dell'ortopedico è:
- nessun nesso tra ernie e il mio fastidio
- necessità di una TAC torace e successiva eventuale visita da un chirurgo toracico per indagare su "una tumefazione di ndd sulla 12 costola" (testuali parole)
Il problema è che io mi sono accorto già un anno fa di questo "bozzo", e da un anno tutti i medici che mi hanno visto lo hanno interpretato come una innoqua escrescenza cartilaginea sulla 10 costola, ora invece si parla di tumefazione ossea sulla 12, tac, eventuale intervento e biopsia. Sono davvero disperato.
Per cui mi perdoni ma le chiedo nuovamente: è ragionevole supporre che ernie in D7-D9 mi provochino fastidio dalla 10 costola in giù (a questo punto non so più neanche quale è la costola), oppure è più sensato indagare un problema locale?
Non so più a chi dare ascolto, ho la sensazione di perdere tempo, soldi e soprattutto una vita serena.
Grazie molte.
ieri sono precipitato nello sconforto.
Mi ha già risposto alla domanda "E' possibile che quelle ernie mi provochino fastidio all'altezza della X costola" ma vorrei tornarci per questo motivo: in attesa della visita neurochirurgica, prenotata di mia iniziativa e tra l'altro rinviata al 27 giugno, ieri ho fatto una visita ortopedica prescritta dal mio medico. Il responso dell'ortopedico è:
- nessun nesso tra ernie e il mio fastidio
- necessità di una TAC torace e successiva eventuale visita da un chirurgo toracico per indagare su "una tumefazione di ndd sulla 12 costola" (testuali parole)
Il problema è che io mi sono accorto già un anno fa di questo "bozzo", e da un anno tutti i medici che mi hanno visto lo hanno interpretato come una innoqua escrescenza cartilaginea sulla 10 costola, ora invece si parla di tumefazione ossea sulla 12, tac, eventuale intervento e biopsia. Sono davvero disperato.
Per cui mi perdoni ma le chiedo nuovamente: è ragionevole supporre che ernie in D7-D9 mi provochino fastidio dalla 10 costola in giù (a questo punto non so più neanche quale è la costola), oppure è più sensato indagare un problema locale?
Non so più a chi dare ascolto, ho la sensazione di perdere tempo, soldi e soprattutto una vita serena.
Grazie molte.
[#7]
Caro signore,
come vede le consulenze a distanza non consentono a volte neanche ipotesi diagnostiche, proprio perché manca l'elemento essenziale per la diagnosi, cioè la visita del paziente, conoscere la sua storia clinica, valutare visivamente gli esami eseguiti ecc.
Nei Suoi precedenti post non ha accennato alla "tumefazione", quindi alla Sua domanda non si poteva rispondere che <è possibile>.
Sarà ora necessario un radiogramma del torace, poi forse una TC o una Ecografia e quindi se tali indagini non saranno dirimenti, anche la biopsia.
Cordialmente
come vede le consulenze a distanza non consentono a volte neanche ipotesi diagnostiche, proprio perché manca l'elemento essenziale per la diagnosi, cioè la visita del paziente, conoscere la sua storia clinica, valutare visivamente gli esami eseguiti ecc.
Nei Suoi precedenti post non ha accennato alla "tumefazione", quindi alla Sua domanda non si poteva rispondere che <è possibile>.
Sarà ora necessario un radiogramma del torace, poi forse una TC o una Ecografia e quindi se tali indagini non saranno dirimenti, anche la biopsia.
Cordialmente
[#8]
Ex utente
Ha ragione, non l'ho accennato prima, ma nell'ultimo anno, nell'ordine:
- il mio medico di base
- un ortopedico
- un gastroenterologo
- un radiologo
- 2 fisioterapisti
mi hanno detto di dimenticarmi di questa cosa perché non significativa, ed è quello che ho cercato di fare.
Cosa dovrei fare se ora scoprissi di avere qualcosa di molto grave e di aver perso un anno di tempo?
Comunque ho appena sentito il mio medico che, "per tagliare la testa al toro", vuole farmi fare la tac con mezzo di contrasto.
- il mio medico di base
- un ortopedico
- un gastroenterologo
- un radiologo
- 2 fisioterapisti
mi hanno detto di dimenticarmi di questa cosa perché non significativa, ed è quello che ho cercato di fare.
Cosa dovrei fare se ora scoprissi di avere qualcosa di molto grave e di aver perso un anno di tempo?
Comunque ho appena sentito il mio medico che, "per tagliare la testa al toro", vuole farmi fare la tac con mezzo di contrasto.
[#12]
Ex utente
Buongiorno,
la aggiorno sulla questione: il mio medico è tornato parzialmente sui suoi passi, indicandomi nell'attesa della visita neurochirurgica di ripetere soltanto la RX torace e emicostato dx, già eseguita 11 mesi fa.
La RX è nuovamente negativa.
Il mio dubbio è rivolto alla appropriatezza di una rx nel caso in cui il problema possa essere nella parte cartilaginea delle coste.
Lei cosa ne pensa? Se ci fosse stato qualcosa di grave si sarebbe visto anche nella rx?
Sono comunque d'accordo con un radiologo che mi ha preso "in simpatia" che la prossima settimana indagherà la zona dal punto di vista ecografico e mi indicherà anche se a suo parere sarà necessario giungere alla tac.
Grazie.
la aggiorno sulla questione: il mio medico è tornato parzialmente sui suoi passi, indicandomi nell'attesa della visita neurochirurgica di ripetere soltanto la RX torace e emicostato dx, già eseguita 11 mesi fa.
La RX è nuovamente negativa.
Il mio dubbio è rivolto alla appropriatezza di una rx nel caso in cui il problema possa essere nella parte cartilaginea delle coste.
Lei cosa ne pensa? Se ci fosse stato qualcosa di grave si sarebbe visto anche nella rx?
Sono comunque d'accordo con un radiologo che mi ha preso "in simpatia" che la prossima settimana indagherà la zona dal punto di vista ecografico e mi indicherà anche se a suo parere sarà necessario giungere alla tac.
Grazie.
[#15]
Ex utente
Buongiorno,
sono riuscito a fare questa mattina una visita neurochirurgica all'ospedale di Padova e purtroppo (?) mi è stato confermato che quelle ernie non sembrano legate ai dolori al fianco (oltre ovviamente alla non indicazione chirurgica).
Resto in attesa di sentire il radiologo per capire come procedere, purtroppo non ho ancora capito se la radiografia negativa può farmi stare tranquillo anche per eventuali problemi gravi alle cartilagini costali oppure no... e il risultato è che NON sono tranquillo :(
sono riuscito a fare questa mattina una visita neurochirurgica all'ospedale di Padova e purtroppo (?) mi è stato confermato che quelle ernie non sembrano legate ai dolori al fianco (oltre ovviamente alla non indicazione chirurgica).
Resto in attesa di sentire il radiologo per capire come procedere, purtroppo non ho ancora capito se la radiografia negativa può farmi stare tranquillo anche per eventuali problemi gravi alle cartilagini costali oppure no... e il risultato è che NON sono tranquillo :(
[#16]
Ex utente
Buongiorno,
anche se ormai fuori tema in neurochirurgia mi sembra giusto aggiornare il dott. Migliaccio ed eventuali futuri lettori.
Ho eseguito stamattina una ecografia nella zona dolente e il referto dice che "la tumefazione palpabile all'emitorace dx è riferibile alla parte distale della XI costa, non rilievi espansivi in corrispondenza, non rilievi particolari in ipocondrio dx."
Sostanzialmente il radiologo conferma che è una mia caratteristica anatomica e, aggiungo, non ha speso parole di stima nei confronti dell'ortopedico, ma non mi permetto di dare giudizi.
Mi ha anche spiegato che eventuali tumori della cartilagine si sarebbero visti come calcificazioni sia a livello radiologico che ecografico (se ho capito bene).
Spero adesso di riuscire a condurre una vita tranquilla convivendo con questo fastidio che resterà senza una causa diagnosticata.
anche se ormai fuori tema in neurochirurgia mi sembra giusto aggiornare il dott. Migliaccio ed eventuali futuri lettori.
Ho eseguito stamattina una ecografia nella zona dolente e il referto dice che "la tumefazione palpabile all'emitorace dx è riferibile alla parte distale della XI costa, non rilievi espansivi in corrispondenza, non rilievi particolari in ipocondrio dx."
Sostanzialmente il radiologo conferma che è una mia caratteristica anatomica e, aggiungo, non ha speso parole di stima nei confronti dell'ortopedico, ma non mi permetto di dare giudizi.
Mi ha anche spiegato che eventuali tumori della cartilagine si sarebbero visti come calcificazioni sia a livello radiologico che ecografico (se ho capito bene).
Spero adesso di riuscire a condurre una vita tranquilla convivendo con questo fastidio che resterà senza una causa diagnosticata.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 3.5k visite dal 16/05/2016.
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