Ernia l4-l5 stenosi e disco intersomatico disidratato

Buongiorno
La settimana scorsa facendo un semplice movimento con la sedia in ufficio mi si é completamente bloccata la schiena. Non riuscendo a camminare sono andata al pronto soccorso e le riporto l esito della rm:
L4-l5 voluminosa estrusione erniaria discale paramediana destra esplusa e migrata caudalmente comprime il sacco durale determinando stenosi del canale vertebrale in corrisponenza, e la sottostante radice nervosa di l5 di destra all'origine. Conservata la radice dei forami di coniugazione. Regolari le radici nervose di l4 bilateralmente. Disidratato il disco intersomatico.
L5-s1 bulging discale impronta il sacco durale e lambisce l origine delle radici nervose di s1. Conservata l ampiezza dei forami di coniugazione. Regolari le radici nervose di l5 bilateralmente. Disidratato il disvo intersomatico.
Mi hanno prescritto riposo dal lavoro (5/6 settimane) in quanto lavoro sedentario, ho fatto iniezioni di voltaren+muscoril 2 volte al gg x 3 gg e poi 1volta al gg x 4 gg. Alla visita di controllo fatta dopo una settimana manifestavo un leggero miglioramento ma ancora dolore alla gamba dx (dal gluteo al piede) e formicolio costante alle dita del piede. Terapia bentelan 4mg x 3gg poi bentelan 1,5mg x 6 gg, tra 7 gg uso di corsetto ortopedico x 4-5 h/gg e visita fisiatrica + terapie.

Riesce a darmi un suo gentile parere?

Grazie

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
a distanza è sempre difficoltoso orientarsi su diagnosi e terapie, ma nel Suo caso l'insorgenza acuta dei sintomi verosimilmente sono da attribuirsi alla voluminosa ernia espulsa.
Per poter indicare la terapia opportuna è necessaria la visita specialistica al fine di valutare se le radici nervose, in qualche modo già sofferenti, mostrano segni importanti di, seppur ancora sfumati, deficit neurologici.

Certamente riposo e terapia farmacologica vanno attuate in prima istanza, ma i farmaci, soprattutto cortisonici, non vanno somministrati a lungo (max 2 settimane o anche meno se sussistono motivi clinici che ne sconsiglino l'uso).
Se nel frattempo la sintomatologia non regredisse e dovessero emergere segni deficitari, l'intervento si imporrebbe con una certa sollecitudine.

Seppur evento non frequentissimo, la regressione del dolore può non essere un segno positivo, in quanto la compressione esercitata dall'ernia su una o più radici nervose, può essere segno di iniziale danno in quanto la radice nervosa non condurrebbe più la sensazione del dolore al cervello che non lo riconoscerebbe a livello cosciente.

Prima di una valutazione Fisiatrica, mi permetto di consigliarle quella neurochirurgica.

Cordialmente