Ernie migrate, parzialmente migrate, protrusione

Buongiorno dottori,
Vi chiedo un consulto per quanto concerne la situazione della mia ernia al disco.
A seguito di un dolore che si è presentato inizialmente in maniera leggera, e che poi è lievitato fino a fare veramente male (in zona lombare, al centro/destra). Avuto anche un colpo della strega eseguendo il movimento di uscita dalla macchina. Ho avvertito un lieve formicolio alle cosce (zona esterna), glutei e inguine. Ho quindi eseguito una RNM e di seguito il referto:
"I somi vertebrali sono normoallineati, senza alterazioni di segnale. In particolare non evidenti
cedimenti somatici.
I dischi intersomatici hanno tutti regolare segnale.
A livello dello spazio L5-S1 il disco è ridotto d'altezza, presenta ernia discale con frammento erniario
parzialmente migrato dietro lo spigolo postero-superiore di S1, che comprime il sacco durale.
A livello dello spazio L4-L5 si osserva protrusione anulare, senza tuttavia impegno dei forami di
coniugazione.
A livello dello spazio L3-L4 si osserva pure ernia discale in sede posteriore, con frammento erniario espulso dietro lo spigolo postero-superiore di L4, con compressione sul sacco durale.
Non evidenti alterazioni di segnale a carico del cono midollare, né immagini riferibili a lesioni o
raccolte intra o extradurali.
Rispetto al precedente esame del 2014, eseguita in altra sede e portato in visione, si osserva un
peggioramento, con ernia a livello L3-L4 e iniziale disidratazione del frammento erniario a livello L5-S1."
Dopo una settimana in cui stare seduto per lungo tempo in ufficio dava molto fastidio, la situazione attuale è migliorata, non sento particolarmente dolore se non nella guida e se mi piego per toccare i piedi. A detta del mio fisioterapista, è dovuto al fatto che l'ernia L5-S1 è quasi completamente centrale e in questa posizione intacca il sacco durale ma non sfiora i nervi, e solo in quei movimenti.
Il mio quadro clinico è il risultato della mia attività sportivo-agonistica. Io pratico canoa/kayak quotidianamente, e la posizione seduta con spinta di gambe e rotazione bacino, per come sono anatomicamente "corto", comporta una compressione della zona lombare, in particolare di L5S1. Vorrei quindi sapere se, per quanto detto sopra, ci siano reali possibilità di poter riprendere l'attività agonistica senza dover ricorrere ad operazioni (a detta del fisioterapista rischiosa) o quali potrebbero essere le altre possibilità. Da quanto ho capito,anche se si "riassorbisse" la parte migrata quasi distaccata, comunque i dischi sono "forati", e continuare col movimento della pagaiata ciò comporterebbe ancora fuoriuscita del nucleo e ritornare alla situazione di partenza. Con l'operazione sarebbe una specie di "cauterizzazione" della membrana, oltre che rimozione della parte ormai espulsa, ma non sarebbe comunque come tornare alla situazione di partenza, e con questa situazione a 25 anni continuare a stressarla rischi di deficit in età non proprio avanzata sarebbero alti.
Consigli? Grazie mille
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Se l'intervento di ernia dovesse effettuarlo il Suo fisioterapista, certo che sarebbe NON rischioso ma disastroso.
Inoltre da ciò che Lei descrive, sarebbe l'ernia espulsa in L3-L4 a procurare i sintomi e non la L5-S1 sulla quale, invece, il fisioterapista sembra aver concentrato, erroneamente, l'attenzione.
Dica al fisioterapista di limitarsi a fare ciò che sa fare e di non addentrarsi in cose che non conosce nemmeno lontanamente.

A distanza non so e non posso consigliarLe molto perché per una diagnosi e una terapia precise e indicate, è necessaria la valutazione clinica e la visione degli esami effettuati.

Certo che, stando a quanto è possibile apprendere, è sconsigliabile sia sottoporsi a manovre fisioterapiche che proseguire nella Sua attività sportiva, ma questa potrebbe esser ripresa con serenità una volta effettuata la indicata terapia che, a quanto pare, non può essere che chirurgica.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti

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Utente
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Salve dott. Migliaccio,
la ringrazio per avermi dato la sua opinione. Prenderò appena possibile un appuntamento per una valutazione clinica completa.