Una buona fisioterapia

Soffro di lombosciatalgia da circa 15 anni. Ultima risonanza:
Significativa ernia discale a largo raggio estrusa in parte migrata caudalmente paramediana laterale intraforaminale destra l4-l5 con fenomeni di contatto sul sacco durale a tale livello e contatto sul decorso radicolare.
Volevo sapere se questo tipo di ernia è da operare o posso risolvere con una buona fisioterapia.
Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Molto dipende dal tipo dei disturbi di cui Lei soffre.
Cioè se sono intensi e limitanti le ordinarie occupazioni , se sono costanti o frequenti (molto o pochi)...., e se con blanda terapia antireattiva regrediscono più o meno totalmente.
E' altresì, importante conoscere l'esito dell'oggettività clinica specialistica rilevata in ambulatorio.
Ad esempio, la presenza di deficit sensitivi-motori porterebbero a dare una indicazione al trattamento chirurgico.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
Le spiego brevemente la mia situazione. Ho trascorso circa un mese a letto. Il mio corpo ha assunto la classica posizione antalgica verso un lato. Ho fatto una cura di due settimane con cortisone e toradol con risultati discreti sul dolore. La sensibilità alla gamba destra è migliorata e i formicolii sono diminuiti. La posizione antalgica è rimasta la stessa fino a quando non ho fatto un ciclo di 10 sedute di fisioterapia ( tens e ginnastica correttiva). Ora non prendo medicinali, il dolore è diminuito notevolmente e la postura è migliorata. Riesco a stare più tempo in piedi e a camminare per più di 10 minuti. La perdita di sensibilità e i formicolii ci sono anche se sono diminuiti. Poiché con la ginnastica posturale ho avuto dei grossi miglioramenti speravo di poter risolvere senza ricorrere all'intervento chirurgico. Quali sono i rischi che si corrono in entrambi i casi? (Con intervento e senza intervento)
Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Mi pare che l'indicazione ad un trattamento chirurgico ci sia.
Propenderei per un trattamento minimamente invasivo, per il quale La rimando agli articoli che ho pubblicato sull'argomento nella mia pagina blog.

Non fare niente di fattivo (chirurgico) La espone ad ulteriori recidive grandemente invalidanti, anche per l'attività motoria, che potrebbe rimanere compromessa permanentemente.
Comunque, i disturbi soggettivi rimangono sostanzialmente invariati.

Il trattamento chirurgico, intendendo quello minimamente invasivo di cui sopra, avendo luogo in anestesia locale con blanda sedazione, Le può comportare una raccolta ematica-liquorale-infezione a livello della zona operata. In funzione della estrema ristrettezza, e via di approccio, dell'intervento, i primi due eventuali effetti collaterali si riassorbono pressocchè spontaneamente nel giro di giorni/qualche settimana, il terzo si avvantaggia di una più prolungata somministrazione di antibiotici.

Come vede, i vantaggi sono tutti dalla parte del trattamento, come dianzi illustrato, e gli effetti collaterale, solo eventuali, risultano risolvibili.

Auguri cordiali.
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Utente
Utente
La ringrazio è stato molto esaustivo