Radice s1 e nevralgia del pudendo
Buongiorno..circa due mesi fa a seguito di un episodio di blocco lombare ho perso la sensibilità ad un piede. Recatomi da più di un neurochirurgo e verificata la presenza di ernia espulsa l5-s1 con interessamento della radice s1 mi è stato da tutti escluso l'intervento. Da circa dieci giorni è tornata la sensibilità al piede pur continuando ad avere vari fastidi la gamba migliora. Tuttavia è comparso un nuovo e invalidante sintomo. A livello del pube, perineo ho avvertivo alterazioni della sensibilità con una sorta di bruciore freddo che quando coinvolge il glande diventa doloroso e insopportabile. Consultati di nuovo due neurochirurghi mi danno due versioni contrastanti. Il primo sostiene chr il sintomo al pube non sarebbe da imputare alla mia ernia in quanto essa interessa solo la radice s1 come si vede da seconda RM dopo la comparsa del sintomo, il pudendo è infatti totalmente libero. Pertanto mi invita ad assumere gabapentin e contattare un medico internista. Il secondo neurochirurgo mi dice che invece può essere una sintomatologia collegata alla compressione di s1 in quanto vi sono degli effetti riflessi che possono arrivare anche da altre radici nervose. Sconsiglia il gabapentin in quanto coprirebbe l'evoluziine del sintomo e mi dice di aspettare che il sintomo regredisca col degradarsi dell'ernia. A questo punto ho due domande: 1) la compressione di s1 può comportare tali sintomi ai genitali nonostante non sia interessato direttamente il nervo pudendo? 2) il gabaprntin ha solo un effetto sintomatico o anche terapeutico? Grazie infinite della risposta. Cordiali saluti.
[#1]
I due Colleghi non dicono cose totalmente diverse; pur in presenza di una "visibile" sofferenza di s1, non si può escludere una sofferenza di altre radici per svariati motivi.
Tenga presente che la "competenza" di ogni radice non è perentoria e che possono anche esistere delle variazioni individuali.
Ilfarmaco che Lei cita dovrebbe avere effetto fin che lo si somministra, ma, una volta trascorso un x-tempo, le condizioni della radice dovrebbero essere migliori, ad es. per disinfiammazione, per cui non ve ne dovrebbe essere più bisogno.
Cordialità
Tenga presente che la "competenza" di ogni radice non è perentoria e che possono anche esistere delle variazioni individuali.
Ilfarmaco che Lei cita dovrebbe avere effetto fin che lo si somministra, ma, una volta trascorso un x-tempo, le condizioni della radice dovrebbero essere migliori, ad es. per disinfiammazione, per cui non ve ne dovrebbe essere più bisogno.
Cordialità
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Grazie della puntuale risposta. Immagino che comunque esista la possibilità di un danno permanente o sbaglio? Il mio dubbio ora è se procedere col gabapentin e alleviare i sintomi ma perdere di vista l'evoluzione del danno oppure resistere e qualora si aggravasse o non migliori intervenire chirurgicamente? Che ne pensa?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 16/03/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.