Ernia intervento
buonasera scrivo per un tarlo che non mi lascia giorno e notte da quando ho fatto l intervento. Il 3 febbraio sono stata sottoposta ad un intervento di microdiscectomia L5 S1 secondo il metodo casper. Dal giorno dopo sono state fatte 11 punture di eparina per via sottocutanea. adesso la mia domanda è questa: non sono state poche le solo 11 punture di eparina? essendo passati 40 giorni dall intervento sono ancora a rischio trombi? scusatemi ma è un pensiero che ho in testa...
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Gentile signora,
l'utilizzo di eparina come prevenzione di eventi tromboembolici è indicata qualora ci sono effettivi rischi per patologie preesistenti e il paziente necessita di prolungato allettamento a seguito dell'intervento subìto.
Seppur non vi è unanimità di pensiero sull'uso di trombolitici (eparina) a seguito di un intervento chirurgico che consente al paziente di riprendere la stazione eretta già il giorno successivo, la terapia è consigliata perché lo stress chirurgico può alterare i fattori della coagulazione.
La terapia con eparina in questi casi prevede una dose giornaliera per 10-15 giorni, a meno che non vi siano patologie che ne consiglino l'uso più a lungo.
Se tali patologie sono state escluse, la terapia per 11 giorni è appropriata e sufficiente.
Cordiali saluti
l'utilizzo di eparina come prevenzione di eventi tromboembolici è indicata qualora ci sono effettivi rischi per patologie preesistenti e il paziente necessita di prolungato allettamento a seguito dell'intervento subìto.
Seppur non vi è unanimità di pensiero sull'uso di trombolitici (eparina) a seguito di un intervento chirurgico che consente al paziente di riprendere la stazione eretta già il giorno successivo, la terapia è consigliata perché lo stress chirurgico può alterare i fattori della coagulazione.
La terapia con eparina in questi casi prevede una dose giornaliera per 10-15 giorni, a meno che non vi siano patologie che ne consiglino l'uso più a lungo.
Se tali patologie sono state escluse, la terapia per 11 giorni è appropriata e sufficiente.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Dottore approfitto della sua gentilezza e della sua professionalità. Le spiego in breve la mia storia...prima dell intervento ho cercato in tutti modi di attuare una cura conservativa per la mia ernia sottoponendomi a un ciclo da 20 punture di ossigeno ozono terapia , 40 punture di cortisone soldesam prima da 8 e poi da 4mg, targin da 5 mg e gabapentin da 300 quest ultimo interotto non a scalare...sono stata operata poi d urgenza di ernia espulsa l5s1. adesso dopo l intervento andato benissimo mi e scoppiata una candida vaginale curata con ovuli meclon. so che lei è un neurochirurgo ma vorrei sapere cosa mi devo aspettare a lungo andare da questo mix di farmaci quali effetti collaterali? io ho sempre questo malessere generale e questa stanchezza, il mio medico curante mi ha dato da prendere dei probiotici imoflora per 20 giorni. vorrei sapere il suo pensiero e un consiglio sugli esami da fare per non avere brutte sorprese e se mi devo preoccupare per qualcosa. grazie mille Dottore
[#5]
Qualsiasi farmaco può dare effetti collaterali e per questo tutti i farmaci vanno assunti con cautela, a dosi opportune e per un tempo limitato.
Tale regola ovviamente non è applicabile per ogni patologia. Infatti vi sono affezioni patologiche che necessitano di cure prolungate nel tempo.
Non è il caso nella patologia discale e, in genere, della colonna vertebrale.
In questi casi i farmaci antidolorifici possono alleviare la sintomatologia, ma se la causa non viene rimossa, continuare la terapia farmacologica con alte dosi e per lungo tempo può essere dannoso e a rischio di complicanze maggiori di quelle di un intervento.
Il Suo caso dimostra che la risoluzione dei sintomi si è ottenuta asportando la causa del dolore e non per effetto dei farmaci.
Ovviamente ogni caso è diverso e la somministrazione di farmaci va ponderata, tenendo conto di molte variabili individuali. Per questo ogni prescrizione va fatta conoscendo il paziente.
Ormai Lei ha smesso la terapia e non credo ci siano motivi di preoccupazione.
Cordialmente
Dr. Giovanni Migliaccio
studio@giovannimigliaccio.it - www.giovannimigliaccio.it
sede principale: Milano
Tale regola ovviamente non è applicabile per ogni patologia. Infatti vi sono affezioni patologiche che necessitano di cure prolungate nel tempo.
Non è il caso nella patologia discale e, in genere, della colonna vertebrale.
In questi casi i farmaci antidolorifici possono alleviare la sintomatologia, ma se la causa non viene rimossa, continuare la terapia farmacologica con alte dosi e per lungo tempo può essere dannoso e a rischio di complicanze maggiori di quelle di un intervento.
Il Suo caso dimostra che la risoluzione dei sintomi si è ottenuta asportando la causa del dolore e non per effetto dei farmaci.
Ovviamente ogni caso è diverso e la somministrazione di farmaci va ponderata, tenendo conto di molte variabili individuali. Per questo ogni prescrizione va fatta conoscendo il paziente.
Ormai Lei ha smesso la terapia e non credo ci siano motivi di preoccupazione.
Cordialmente
Dr. Giovanni Migliaccio
studio@giovannimigliaccio.it - www.giovannimigliaccio.it
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