Ernie in 2 dischi attigui - cosa fare ?
Buongiorno,
RMN rivela che ho delle protusioni posteriori ad ampio raggio (con lieve fissurazione/ernia) in due dischi attigui: L4-L5 e L5-S1. Con forte sintomatologia radicolare sulle gambe (forte dolore ai nervi e parestesie) che incide sulla vita in modo devastante: ormai non posso stare in piedi o camminare per più di 5 minuti.
Dopo molti mesi di fisioterapia, di iniezione paravertebrali di ozono, di cortisone intramuscolare, e ginnastica McKenzie senza risultati positivi, sto valutando l'idea dell'operazione.
Essendo stato uno sportivo, e volendo fare ancora tanto e tanto sport (es. mountain bike, trekking, alpinismo, motoiciclismo, sci, ecc...) vi chiedo quali sono le soluzioni chirurgiche più idonee e affidabili per risolvere due ernie su 2 vertebre attigue nel caso di persona che poi vuole fare molto sport e movimenti di ogni tipo
Grazie in anticipo
Roberto
RMN rivela che ho delle protusioni posteriori ad ampio raggio (con lieve fissurazione/ernia) in due dischi attigui: L4-L5 e L5-S1. Con forte sintomatologia radicolare sulle gambe (forte dolore ai nervi e parestesie) che incide sulla vita in modo devastante: ormai non posso stare in piedi o camminare per più di 5 minuti.
Dopo molti mesi di fisioterapia, di iniezione paravertebrali di ozono, di cortisone intramuscolare, e ginnastica McKenzie senza risultati positivi, sto valutando l'idea dell'operazione.
Essendo stato uno sportivo, e volendo fare ancora tanto e tanto sport (es. mountain bike, trekking, alpinismo, motoiciclismo, sci, ecc...) vi chiedo quali sono le soluzioni chirurgiche più idonee e affidabili per risolvere due ernie su 2 vertebre attigue nel caso di persona che poi vuole fare molto sport e movimenti di ogni tipo
Grazie in anticipo
Roberto
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Immagino che Lei abbia sentito anche un Neurochirurgo.
In linea di massima, se il disturbo dura da molto tempo e vi è corrispondenza fra le immagini evidenziate all'indagine neuroradiologica e la sintomatologia clinica, può esserci indicazione al trattamento chirurgico che può avvenire sia su di un solo spazio che su due. E' certo che un doppio intervento, cioè ad entrambi i livelli nella stessa seduta operatoria, può essere più problematico per quanto concerne il post-operatorio.
Il problema è evitabile se entrambi i trattamenti chirurgici hanno luogo seguendo la tecnica minimamente invasiva, fra l'altro in anestesia loco-regionale.
Se ha piacere, legga pure i miei articoli che ho pubblicato nella mia pagina blog, sotto la tendina articoli, sull'argomento.
Naturalmente, legga anche le pubblicazioni che troverà in internet ad opera, ormai, di decine di Colleghi che in Italia eseguono tale tecnica chirurgica minimamente invasiva.
Sono a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti.
Cordialità.
In linea di massima, se il disturbo dura da molto tempo e vi è corrispondenza fra le immagini evidenziate all'indagine neuroradiologica e la sintomatologia clinica, può esserci indicazione al trattamento chirurgico che può avvenire sia su di un solo spazio che su due. E' certo che un doppio intervento, cioè ad entrambi i livelli nella stessa seduta operatoria, può essere più problematico per quanto concerne il post-operatorio.
Il problema è evitabile se entrambi i trattamenti chirurgici hanno luogo seguendo la tecnica minimamente invasiva, fra l'altro in anestesia loco-regionale.
Se ha piacere, legga pure i miei articoli che ho pubblicato nella mia pagina blog, sotto la tendina articoli, sull'argomento.
Naturalmente, legga anche le pubblicazioni che troverà in internet ad opera, ormai, di decine di Colleghi che in Italia eseguono tale tecnica chirurgica minimamente invasiva.
Sono a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Buongiorno,
grazie, ho letto gli articoli indicati, ed in effetti ne avevo già sentito parlare, anche leggendo un libro scritto da chirurghi sulla patologia della schiena (no so se posso citare il titolo). Ma ho un paio di dubbi.
1) a prescindere dalla tecnica mini-invasiva, che la vedo un po' come "il modo" per raggiungere la parte incriminata da aggiustare, "asportando la parte degenerata del disco", che casistiche ci sono che poi il disco, negli anni seguenti di vita, non si lasci ancora andare e vada di nuovo a toccare nervi o altro alla prima occasione di pratica di attività sportiva di movimento come ad esempio lo sci o la mountain-bike?
Faccio un paragone con una sospensione di un auto: se i tanti KM hanno degenerato o ridotto l'olio dentro l'ammortizzatore e incrinato la molla che sostiene il peso del mezzo, se io non revisiono l'ammortizzatore ma raddrizzo la molla e do delle "limate" per asportare il materiale che da fastidio al movimento, in un'auto ottengo un risultato immediato ma quanto mi dura? quanto può essere sicuro per un cliente che magari mi usa quell'auto andando mediamente a forti velocità ?
2)Riflettendoci il disco potrebbe dar problemi semplicemente perché in alcune persone come me ha lavorato in modo gravoso molto di più a pari età o perché il mio DNA prevede che quello si un mio punto debole. Perché quindi non sono ancora diffuse tecniche ancora più moderne di ristrutturazione dei dischi, come si fa da molto per le cartilagini delle articolazioni ?
grazie, ho letto gli articoli indicati, ed in effetti ne avevo già sentito parlare, anche leggendo un libro scritto da chirurghi sulla patologia della schiena (no so se posso citare il titolo). Ma ho un paio di dubbi.
1) a prescindere dalla tecnica mini-invasiva, che la vedo un po' come "il modo" per raggiungere la parte incriminata da aggiustare, "asportando la parte degenerata del disco", che casistiche ci sono che poi il disco, negli anni seguenti di vita, non si lasci ancora andare e vada di nuovo a toccare nervi o altro alla prima occasione di pratica di attività sportiva di movimento come ad esempio lo sci o la mountain-bike?
Faccio un paragone con una sospensione di un auto: se i tanti KM hanno degenerato o ridotto l'olio dentro l'ammortizzatore e incrinato la molla che sostiene il peso del mezzo, se io non revisiono l'ammortizzatore ma raddrizzo la molla e do delle "limate" per asportare il materiale che da fastidio al movimento, in un'auto ottengo un risultato immediato ma quanto mi dura? quanto può essere sicuro per un cliente che magari mi usa quell'auto andando mediamente a forti velocità ?
2)Riflettendoci il disco potrebbe dar problemi semplicemente perché in alcune persone come me ha lavorato in modo gravoso molto di più a pari età o perché il mio DNA prevede che quello si un mio punto debole. Perché quindi non sono ancora diffuse tecniche ancora più moderne di ristrutturazione dei dischi, come si fa da molto per le cartilagini delle articolazioni ?
[#3]
La Sua è una domanda da ricerca bio-medica.
E' vero che possono esserci, in avvenire, ulteriori fenomeni di degenerazione discale per cui può essere necessario, o semplicemente opportuno, rimetterci le mani.
Le possibilità dirimetterci le mani è anche in funzione degli effetti collaterali di ogni tipo d'intervento; quindi, con la tecnica mininvasiva meno effetti, e soprattutto meno importanti, collaterali.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
E' vero che possono esserci, in avvenire, ulteriori fenomeni di degenerazione discale per cui può essere necessario, o semplicemente opportuno, rimetterci le mani.
Le possibilità dirimetterci le mani è anche in funzione degli effetti collaterali di ogni tipo d'intervento; quindi, con la tecnica mininvasiva meno effetti, e soprattutto meno importanti, collaterali.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 13/01/2016.
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