Protrusione discale l3 l4

Buongiorno. Sono qui perché vorrei esporre la mia situazione per ricevere dei consigli.Sono un ragazzo di 21 anni ,alto 1 80 e di peso 80 kg.Da due anni soffro di lombalgia.Ritengo che sia causata da sforzi eccessivi e posture sbagliate.Facevo infatti molto sport e durante le estati sottoponevo il mio corpo a lavori ripetitivi e abbastanza pesanti per la schiena.Dopo un anno di fastidi ho smesso di praticare sport per i dolori alla schiena e ho deciso di eseguire una risonanza magnetica.la RMN ha identificato: ipolordosi,manifestazioni degenerative a livello del disco l 3 l4 e protrusione discale dello stesso disco.A questo punto dopo una visita ortopedica ho iniziato la fisioterapia.Dopo 3 mesi pensavo che la mia situazione fosse risolta,ma con l'inizio dell'Università e con la necessità di stare seduto durante i corsi i dolori sono riapparsi.Prima sentivo formicolio alla caviglia e al piede destri e dolore localizzato sulla colonna a livello del disco l3 l4.In seguito la gamba destra e principalmente la faccia posteriore diventava torbida fino ad avere la sensazione di perdere la sensibilità della porzione mediale del polpaccio. A questo punto ho deciso di rifare la risonanza e ha identificato una franca discopatia degenerativa sempre del disco l3 l4 che dimostra una lievissima protrusione, ma lo spessore del disco era più grande in confronto all'ultima risonanza.Al momento faccio esercizi di rilassamento della colonna e di rinforzo dei muscoli essenziali della postura.Grazie a questi esercizi mi è scomparsa la perdita di sensibilità del polpaccio anche se mi rimangono il formicolio e l'intorpidimento. Oggi per motivi economici non riesco a fare fisioterapia e vorrei sapere quali visite sarebbero essenziali nella mia situazione.Sono inoltre disposto a sentire qualsiasi altro consiglio.
Grazie!
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Penso che lei abbia esperito molte delle strade consigliate in casi simili al Suo.
Se, dopo due anni, i disturbi tendono a cronicizzarsi, se non ad aumentare con irradiazione all'arto inf., sarebbe opportuna una valutazione neurochirurgica per stabilire anche la percorribilità di una soluzione chirurgica.
A tal fine, una volta stabilita la corrispondenza fra disturbi clinici ed immagini neuroradiologiche, si potrebbe eseguire, già ambulatorialmente, una infiltrazione periradicolare. Qualora, come penso, si ottenesse una risposta positiva, sia pur temporanea (dell'ordine di ore/giorni), allora potrebbe esserci l'indicazione ad un trattamento minimamente invasivo, ritenendo non indicato un trattamento microchirgico per gli effetti collaterali insiti nella tecnica, per la decompressione delle radici nervose spinali.
Se ha piacere, a proposito della tecnica chirurgica minimamente invasiva, La invito a leggere gli articoli che ho pubblicato sull'argomento e che potrà rinvenire nella mia pagina blog.
A disposizione per eventuali altre necessità, La saluto cordialmente.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
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La ringrazio innanzi tutto per la risposta veloce Dottore!Quindi a questo punto se i sintomi peggiorassero la via successiva sarebbe quella chirurgica mini invasiva.È possibile invece che la situazione diventi più stabile continuando gli esercizi e mantenendo uno stile di vita il più attento alla propria schiena?Farei un'altra domanda se possibile:Nel futuro, l'impianto di una protesi potrebbe essere escluso a causa della presenza di un angioma sulla vertebra l4 di diametro maggiore di 1.7 cm situato ill'incirca al centro del corpo vertebrale?
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Per rispondere a questa Sua ultima domanda, occorrerebbe che visionassi le immagini neuroradiologiche.
In linea di massima, questi "angiomi" sono dei reperti occasionali che non rivestono interesse clinico.
Tuttavia, non mi pare assolutamente che la Sua schiena abbisogni di un tale trattamento protesico.
Ai limiti, si potrebbe stabilizzare il tratto di colonna, sempre con la tecnica minimamente invasiva, ma senza lasciare protesi in loco. E ciò anche in considerazione degli effetti negativi che un corpo estraneo possa provocare all'interno dell'organismo.
Ma, come ripeto, non mi pare che, allo stato, si ravvisi la necessità alla stabilizzazione.
Resto ancora a disposizione per ulteriori necessità.
Cordialmente.
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Utente
Utente
Grazie mille Dottore Della Corte.È stato gentilissimo e molto soddisfacente nei consigli!