Ernia l5-s1
salve,
da risonanza eseguita nel 2015, in seguito a continui mal di schiena diventati cronici, mi sono accorto di avere un ernia l5-s1 mediana e paramediana che impronta la radice s1 di destra; nel 2014, iniziando un lavoro pesante, pur soffrendo di frequenti lombalgie, non mi era stata refertata alcuna ernia o protusione.
sono stato visitato da ortopedici, fisiatri e neurochirurgo che hanno escluso l'intervento.
mi hanno suggerito ozonoterapia (non risolutiva), busto (accentua dolore), fans, fkt (sollievo limitato nel tempo)....ma al momento il dolore alla schiena va e viene e mi basta spostare piccoli pesi (anche 3 kg) o guidare un ora per stare male.E' possibile che un'ernia possa limitare così tanto le mie attività, da quelle di vita quotidiana a quelle lavorative?
da risonanza eseguita nel 2015, in seguito a continui mal di schiena diventati cronici, mi sono accorto di avere un ernia l5-s1 mediana e paramediana che impronta la radice s1 di destra; nel 2014, iniziando un lavoro pesante, pur soffrendo di frequenti lombalgie, non mi era stata refertata alcuna ernia o protusione.
sono stato visitato da ortopedici, fisiatri e neurochirurgo che hanno escluso l'intervento.
mi hanno suggerito ozonoterapia (non risolutiva), busto (accentua dolore), fans, fkt (sollievo limitato nel tempo)....ma al momento il dolore alla schiena va e viene e mi basta spostare piccoli pesi (anche 3 kg) o guidare un ora per stare male.E' possibile che un'ernia possa limitare così tanto le mie attività, da quelle di vita quotidiana a quelle lavorative?
[#1]
Sì, è possibile.
Se dopo un congruo (uno-due mesi) periodo di trattamento conservativo (di norma l'ozonoterapia, così come viene eseguita di norma negli ambulatori, non sortisce effetti nè ha i presupposti teorici per risultare utile) non si ottengono risultati apprezzabili ed i disturbi clinici appaiono in chiave con le immagini dell'esame neuroradiologico eseguito, deve essere presa in considerazione l'opzione chirurgica.
A tal fine, è opportuno prendere, più specificatamente, in considerazione l'attuazione della tecnica minimamente invasiva, per i cui particolari, se ha piacere, può documentarsi nella mia pagina blog sotto la tendina "articoli".
Navigando in internet si potrà documentare circa le varie sfaccettature di questa "recente" tecnica chirurgica a seconda dei vari Colleghi che la eseguono in Italia (o all'estero).
Con tale tecnica è possibile scongiurare gli eventuali effetti collaterali della classica tecnica microchirurgica a cielo aperto e si ottengo risultati positivi, sulla sintomatologia in essere, in percentuali per lo meno sovrapponibili a quelli ottenuti con il classico intervento (fra l'altro con la mininvasiva si procede in anestesia loco-regionale, mentre con la microchirurgica, quasi sempre, con l'anestesia generale).
Credo che nella Sua zona vi sia qualche Collega che esegua la mininvasiva e, quindi, si rivolga a Questi per la bisogna.
Resto a disposizione per ulteriori necessità.
Cordiali saluti.
Se dopo un congruo (uno-due mesi) periodo di trattamento conservativo (di norma l'ozonoterapia, così come viene eseguita di norma negli ambulatori, non sortisce effetti nè ha i presupposti teorici per risultare utile) non si ottengono risultati apprezzabili ed i disturbi clinici appaiono in chiave con le immagini dell'esame neuroradiologico eseguito, deve essere presa in considerazione l'opzione chirurgica.
A tal fine, è opportuno prendere, più specificatamente, in considerazione l'attuazione della tecnica minimamente invasiva, per i cui particolari, se ha piacere, può documentarsi nella mia pagina blog sotto la tendina "articoli".
Navigando in internet si potrà documentare circa le varie sfaccettature di questa "recente" tecnica chirurgica a seconda dei vari Colleghi che la eseguono in Italia (o all'estero).
Con tale tecnica è possibile scongiurare gli eventuali effetti collaterali della classica tecnica microchirurgica a cielo aperto e si ottengo risultati positivi, sulla sintomatologia in essere, in percentuali per lo meno sovrapponibili a quelli ottenuti con il classico intervento (fra l'altro con la mininvasiva si procede in anestesia loco-regionale, mentre con la microchirurgica, quasi sempre, con l'anestesia generale).
Credo che nella Sua zona vi sia qualche Collega che esegua la mininvasiva e, quindi, si rivolga a Questi per la bisogna.
Resto a disposizione per ulteriori necessità.
Cordiali saluti.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 05/01/2016.
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