Tonsille cerebellari
Salve sono una ragazza di 25anni dal 23 ottobre sto soffrendo di forti mal di testa nausea associati con tremolio e mancanza di respiro.Il mio medico mi ha fatto fare una risonanza magnetica del cranio.Ha riportato delle tonsille cerebellari basse che affiorano il forame occipitale per circa 5mm.Il mio medico della mutua che è neurologo ha detto che non è nulla dandomi una cura contro la depressione.Un altro neurochirurgo mi ha detto ke devo operarmi effettuando la decompressione.Vorrei sapere con tutta onestà come si svolge questo Intervento e che rischi corro.La mia preoccupazione e che potrei restare su una sedia a rotelle.Facendo delle ricerche su internet ho letto di una tecnica meno invasiva TRAZIONE MIDOLLARE DEL FILUM TERMINALE in cosa consiste???Grazie
[#1]
Gentile ragazza,
a distanza non ho la possibilità di esprimere un parere obiettivo in quanto sarebbe da valutare sia la RM che la sintomatologia riferita quanto quella evidenziabile alla visita medica (esame clinico obiettivo)
Detto questo penso che, con buona pace del Suo neurologo, una Arnold-Chiari sintomatica o potenzialmente sintomatica, non si cura con gli antidepressivi.
Prima però di procedere all'intervento, ritengo che vadano effettuati esami di approfondimento, quali lo studio RM dinamico del liquor cerebrospinale e valutare se i sintomi da Lei riferiti siano riferibili a una difficoltà circolatoria dello stesso.
Diversamente potrebbe essere assunto un atteggiamento di attesa con periodici controlli clinici e strumentali.
La tecnica "meno invasiva" (che comunque invasiva lo è) cui fa riferimento, non è indicata per la decompressione delle tonsille cerbellari, ma per altra patologia come il "tethered spinal cord" (midollo ancorato) o la siringomielia
(e non in tutti i casi), quest'ultima a volte in associazione con la A-C.
Il neurochirurgo deve programmare la strategia chirurgica opportuna dopo attento studio clinico del paziente.
Con cordialità ed auguri
a distanza non ho la possibilità di esprimere un parere obiettivo in quanto sarebbe da valutare sia la RM che la sintomatologia riferita quanto quella evidenziabile alla visita medica (esame clinico obiettivo)
Detto questo penso che, con buona pace del Suo neurologo, una Arnold-Chiari sintomatica o potenzialmente sintomatica, non si cura con gli antidepressivi.
Prima però di procedere all'intervento, ritengo che vadano effettuati esami di approfondimento, quali lo studio RM dinamico del liquor cerebrospinale e valutare se i sintomi da Lei riferiti siano riferibili a una difficoltà circolatoria dello stesso.
Diversamente potrebbe essere assunto un atteggiamento di attesa con periodici controlli clinici e strumentali.
La tecnica "meno invasiva" (che comunque invasiva lo è) cui fa riferimento, non è indicata per la decompressione delle tonsille cerbellari, ma per altra patologia come il "tethered spinal cord" (midollo ancorato) o la siringomielia
(e non in tutti i casi), quest'ultima a volte in associazione con la A-C.
Il neurochirurgo deve programmare la strategia chirurgica opportuna dopo attento studio clinico del paziente.
Con cordialità ed auguri
[#4]
Gentile ragazza,
ogni cosa a questo mondo ha i suoi rischi (viaggiare in auto,treno,nave aereo ecc o attraversare la strada, scendere le scale e, purtroppo oggi anche andare allo stadio, a un ristorante o in discoteca).
Gli interventi medici e chirurgici ovviamente hanno i loro rischi, ma deve tener conto che un intervento chirurgico è un atto terapeutico finalizzato alla guarigione e ad evitare l' evolversi della patologia in modo dannoso.
Voglio dire che non operando (quando l'intervento è necessario), il rischio di danni seri e gravi è estremamente più alto del rischio operatorio.
Se l'intervento nel Suo caso è necessario, lo affronti con serenità.
Ma cosa sta dicendo? E perchè starebbe per morire?
Cordialità e ancora auguri
ogni cosa a questo mondo ha i suoi rischi (viaggiare in auto,treno,nave aereo ecc o attraversare la strada, scendere le scale e, purtroppo oggi anche andare allo stadio, a un ristorante o in discoteca).
Gli interventi medici e chirurgici ovviamente hanno i loro rischi, ma deve tener conto che un intervento chirurgico è un atto terapeutico finalizzato alla guarigione e ad evitare l' evolversi della patologia in modo dannoso.
Voglio dire che non operando (quando l'intervento è necessario), il rischio di danni seri e gravi è estremamente più alto del rischio operatorio.
Se l'intervento nel Suo caso è necessario, lo affronti con serenità.
Ma cosa sta dicendo? E perchè starebbe per morire?
Cordialità e ancora auguri
[#6]
Ma dove lo ha letto ? Su Topolino ?
Lei non deve leggere argomenti di medicina e se legge deve cercare di capire! Poi sarebbe bene che ne parlasse con un medico.
Non si toglie nessuna vertebra. Si toglie una piccola parte (detta lamina posteriore) di una vertebra e dell'osso del cranio (della nuca), in modo che le tonsille cerebellari abbiano più spazio e non ostacolino la circolazione del liquor.
Lei non deve leggere argomenti di medicina e se legge deve cercare di capire! Poi sarebbe bene che ne parlasse con un medico.
Non si toglie nessuna vertebra. Si toglie una piccola parte (detta lamina posteriore) di una vertebra e dell'osso del cranio (della nuca), in modo che le tonsille cerebellari abbiano più spazio e non ostacolino la circolazione del liquor.
[#8]
La cultura non si alimenta con internet. Internet fornisce informazioni, curiosità, pettegolezzi, molte bufale , non certo cultura e tanto meno in medicina, dove, mi scusi se lo ribadisco, Lei non ha capito nulla.
E non perché Lei non è intelligente, ma perché la medicina è una cosa seria, per la quale non sono necessari solo 6 anni di studi universitari, ma di tutta una vita.
Lo dimostra il fatto che Lei ha capito che per il Suo intervento Le sarebbero state tolte le vertebre costringendola alla sedia a rotelle.
Le sembra che si sia acculturata? No di certo! Ha solo aumentato l'ansia "a 1000" che non avrebbe se avesse capito.
E non perché Lei non è intelligente, ma perché la medicina è una cosa seria, per la quale non sono necessari solo 6 anni di studi universitari, ma di tutta una vita.
Lo dimostra il fatto che Lei ha capito che per il Suo intervento Le sarebbero state tolte le vertebre costringendola alla sedia a rotelle.
Le sembra che si sia acculturata? No di certo! Ha solo aumentato l'ansia "a 1000" che non avrebbe se avesse capito.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.8k visite dal 29/11/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.