Shock Nervo sciatico a seguito termoablazione osteoma
Buongiorno e grazie anticipatamente a chi potrà rispondere in merito al problema indicato in oggetto. Ho verificato nell' intero forum alla ricerca di qualche caso simile ma non l' ho trovato, trattandosi effettivamente di un caso raro. Dopo uno sfortunato intervento di termoablazione per un osteoma al femore (terzo mediale), il calore generato durante l' intervento ha interessato (cotto) il nervo sciatico (intorno ai 40-50° mi è stato detto), rendendomi di fatto impossibile muovere il piede verso l' alto cosi come le dita dei piedi. Riesco a muovere solo le dita del piede un pò verso il basso, sento se mi toccano con la mano sotto la pianta del piede, ma assolutamente niente sopra e anche lungo la tibia (sento un pò di piu detro sul polpaccio). Dall' intervento è passato circa un mese e sinceramente ora sto cominciando un pò a preoccuparmi perchè non ho avuto alcun miglioramento. C' è stata inoltre un' ulteriore complicazione poichè all' interno della ferita si è creata una grossa infezione. Ancora oggi continua ad uscire materiale infetto e questo mi da dolore oltre che alla ferita anche alla base della schiena causandomi dolore al nervo, ma penso che quest' ultima problematica sia in via di risoluzione (.
La mia domanda dopo che le iniziali certezze in quel senso sono state un pò minate...tornerò alla piena funzionalità della gamba? Grazie
La mia domanda dopo che le iniziali certezze in quel senso sono state un pò minate...tornerò alla piena funzionalità della gamba? Grazie
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Egr. signore,
a distanza è arduo dare una precisa risposta. Sarebbe necessario valutarLa clinicamente in quanto, tra l'altro, se l'intervento è stato praticato nella parte mediale della gamba, esso non sarebbe direttamente responsabile della lesione.
Questa infatti si esprime con il deficit del nervo definito Sciatico Popliteo Esterno che ha un decorso piuttosto lontano dalla zona operata.
Se la lesione del tronco nervoso non è grave ( e ciò si può valutare sia clinicamente che con esame Elettromiografico a distanza di almeno due mesi dall'intervento) la funzionalità del piede potrà riprendere in un arco di tempo che può essere anche di qualche anno.
Nel frattempo sarebbero consigliabili cicli di fisiokinesiterapia, per lil cui programma dovrà consultare un Fisiatra.
Cordialmente
a distanza è arduo dare una precisa risposta. Sarebbe necessario valutarLa clinicamente in quanto, tra l'altro, se l'intervento è stato praticato nella parte mediale della gamba, esso non sarebbe direttamente responsabile della lesione.
Questa infatti si esprime con il deficit del nervo definito Sciatico Popliteo Esterno che ha un decorso piuttosto lontano dalla zona operata.
Se la lesione del tronco nervoso non è grave ( e ciò si può valutare sia clinicamente che con esame Elettromiografico a distanza di almeno due mesi dall'intervento) la funzionalità del piede potrà riprendere in un arco di tempo che può essere anche di qualche anno.
Nel frattempo sarebbero consigliabili cicli di fisiokinesiterapia, per lil cui programma dovrà consultare un Fisiatra.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 10/03/2015.
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