Compressione sacco durale cervicale e lombosacrale

Ho 63 anni, maschio, altezza cm 180 per 76 kg di peso. Ho fatto attività sportiva fino a 46 anni poi ho sempre proseguito con attività di corsa leggera e camminata veloce 6/7 km per 4/5 volte la settimana. Mai avuto problemi fisici. Ad aprile 2014 ho iniziato a sentire durante la camminata veloce dolori ad entrambi i polpacci e progressivamente un calo di forza agli arti inferiori. Successivamente ho eseguito una RM Lombosacrale che ha dato i seguenti rilievi:
Al passaggio L3 - L4: protrusione discale circonferenziale con impronta sul sacco durale in sede
paramediana bilaterale . Vengono ìmprontate entrambe le tasche radicolari, fatto più evidente a
destra.
Al passaggio L4 - L5: protrusione discale cìrconferenziale ad ampio raggio di curvatura con
impronta sul sacco durale e sulle tasche radicolari.
I diametri dello speco vertebrale, sono lievemente inferiori alla norma al passaggio L3-L4 per la
protrusione discale descritta e le alterazioni artrosiche delle articolazioni intervertebrali
corrispondenti.
Ho fatto successivamente due elettromiografie agli arti inferiori a giugno 2014 e fine luglio 2014 che hanno evidenziato una sofferenza neuromuscolare nel contesto di una sofferenza poliradicolare lombo-sacrale.
Ad agosto 2014 ho fatto su indicazione di un neurologo i PEM
PEM ARTI SUPERIORI: NELLA NORIVIA L' ECCITABILITA' F I L TEMPO DI
CONDUZIONE CENTRALE. LIEVE DIFFERENZA INTERVALLO PER SINISTRA. > DESTRA
PEM ARTI INFERIORI: NORMALE ECCITABILITA, CORTICALE. NELLA NORMA IL
TEMPO DI CONDUZIONE CENTRALE BILATERALMENTE.
A fine novembre 2014 faccio una nuova elettromiografia che evidenzia
SEGNI DI SOFFERENZA NEUROGENA DENERVATIVA CON PRESENZA DI
CRAMPI E FASCICOLAZIONI AI 4 ARTI, TRACCIATI NEUROGENI CON
PUM DI AMPIEZZA AUMENTATA, CONDUZIONI LIEVEMENTE RIDOTTE ARTI INFERIORI CON RISPOSTE F DI LATENZA AUMENTATA.
Successivamente ho fatto PET/TAC con l8F-FDG CEREBMLE. con valutazione di tutto regolare.
A fine dicembre ho fatto infine una RM cervicale
Spondiloartrosi nel tratto C3-C7, maggiormente evidente ai livelli C5-C6 e C6-
C7; lieve osteocondrosi tipo I secondo Modic delle contrapposte limitanti
somatiche a livello C5-C6.
Disidratati i dischi intersomatici
Ridotli inspessore idischi jntersomatici C5-C6 e C6-C7.
Lieve sporgenza disco-osteofitosica mediana ai livelli C3-C4 e C4-C5.
Protrusione disco-osteofitosica, con maggiore evidenza mediana, a livello C5-
C6, impronta nettamente il sacco durale e riduce l'ampiezza di entra entrambi i
forami di coniugazione.
Protrusione d isco-osteofitosica, con maggior evidenza paramediana sn, a livello
C6-C7, impronta nettamente il sacco durale e riduce l'ampiezza di entrambi i
forami di coniugazione.
Ipertrofia dei legamenti gialli e dei processi articolari ai livelli C5-C6 e C6-C7,
con impronta sullo spazio peri midollare posteriore.
I reperti determinano riduzione dell'ampiezza del canale vertebrale a livello C5-
C6.
Non evidenti alterazioni di segnale in sede intramidollare. Come intervenire. Grazie
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,
se i sintomi che ha riferito sono quelli comparsi nell'aprile 2014, sembrerebbero di scarso rilievo a fronte di una situazione di discoartrosi sia in sede cervicale che in lombare.
La positività degli esami elettrofisiologici andrebbe meglio indagata al fine di precisare la causa della sofferenza neurogena.
E' pertanto necessario che si sottoponga a un esame clinico accurato presso lo specialista neurochirurgo/neurologo.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
[#2]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Egregio Dott. Migliaccio La ringrazio per la cortese risposta. Aggiungo che nel corso degli ultimi cinque mesi ho avuto un graduale aggravamento del mio stato sia a livello motorio e mancanza di forza degli arti inferiori, con notevole difficoltà di deambulazione. Sia con segnali di disagio agli arti superiori in particolare alle mani con segni di carenza di sensibilità operativa. Ancora Grazie.
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
In tal caso la situazione sembrerebbe diversa, in quanto tali ulteriori notizie cliniche farebbero propendere per un migliore inquadramento diagnostico al fine di identificare la precisa patologia responsabile.
Ma per far questo è necessaria la visita medica.

Cordialmente