Conflitto neurovascolare arteria cerebellare paccetto acustico

buongiorno, circa 7 anni fa ho avuto delle crisi di vertigini e acufeni fortissimi. mi sono recata presso la locale clinica otorino ove sono stata ricoverata per tre giorni e sottoposta a flebo giornaliere di mannitolo, esami audiometrici etc. l'udito era risultato leggermente compromesso. venni dimessa con diagnosi Malattia di Meniere. Come terapia mi venne prescritto Igroton 25 mg una volta al giorno per 30 gg, dieta iposodica e mi venne consigliato di assumere pochi liquidi (!!!).
Gli acufeni non sono mai cessati e l'udito diminuiva progressivamente.
raramente si erano ripresentate le vertigini, fino a due mesi fa. ho avuto crisi vertiginose violente accompagnate da vomito. sono stata nuovamente ricoverata nella stessa clinica e sottoposta nuovamente a flebo di mannitolo più terapia cortisonica. Stessa diagnosi della precedente ma in più, al momento delle dimissioni mi venne consigliato di eseguire una RM con contrasto la quale ha evidenziato DECORSO TORTUOSO ARTERIA CEREBELLARE ANTEROINFERIORE SN CHE DECORRE A CAVALIERE SUL PACCHETTO ACUSTICO FACCIALE: LOOP DI III°TIPO. REGOLARE L'IPERINTENSITA DEL SEGNALE T2 NELLE STRUTTURE COCLEOVESTIBOLARI.
ho capito che non ho la malattia di Meniere ma, nel frattempo l'udito all'orecchio sinistro si è ridotto notevolmente mentre l'acufene è aumentato ancora.
la mia domanda è questa: Il mio problema può trovare soluzione farmacologica o chirurgica? in questo ultimo caso quali sono i rischi?
grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Bisognerebbe che Lei fosse visto in ambito neurochirurgico.
Eventualmente, si potrebbe ipotizzare un intervento, eseguito tramite craniectomia, di separazione stabile delle strutture vascolari dal nervo acustico.
E' un tipo di intervento in fossa cranica posteriore simile a quello che viene eseguito allorchè vi è un conflitto vascolo-nervoso con il 5^ nervo cranico che dà la cosiddetta nevralgia "essenziale" trigeminale.
I disturbi dovrebbero diminuire ed anche sparire (non so dirLe per la capacità uditiva parzialmente già persa).

L'esame che mette in evidenza questi conflitti è un'angio-rmn encefalica. Quindi, presumo che i Colleghi Neuroradiologi abbiano completato l'accertamento diagnostico con tale tipo di esame.
La RMN encefalica, senza e con mdc, ben può mettere in evidenza, nel caso in ispecie, la presenza di un eventuale neurinoma del nervo acustico che dà una sintomatologia non dissimile da quella da Lei lamentata. Tale neurinoma, specie se molto minuto e/o intracanalicolare, può sfuggire all'osservazione specie se non si è posto il quesito specifico al Neuroradiologo.

In sintesi, rivedendo le immagini, o eventualmente ripetendo l'indagine sia senza che con gadolinio, ed una volta esclusa la presenza di una neoformazione, istologicamente benigna ma clinicamente molto aggressiva, resta la possibilità di intervenire sul conflitto vascolo-nervoso nei termini che Le ho riferito.

Dia pure, se ha piacere, ulteriori dettegli.
Cordiali saluti.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
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Egregio Dottore,
la ringrazio. Il referto della risonanza tronco encefalica eseguita, seppure con metodo di contrasto, dice solamente " non aree di enhancement patologico dopo M di C.
l'otorino che ha visionato il CD della risonanza ha escluso la presenza del neurinoma.
riguardo la possibilità dell'intervento da Lei prospettata, le chiedo solamente quali sono i rischi e se gli stessi possono essere maggiori dei benefici.
grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Si faccia vedere in ambito neurochirurgico: il rapporto rischi/benefici dipende molto dal singolo caso.
Cordialità
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