Meningioma petro cliviale
Buonasera, sono Fabrizio marito di Paola operata il 13 Marzo per asportazione di un meningioma di dimenzione 5x4 in sede petrocliviale.
Volevo cercare di capire le cause che possono aver reso mia moglie emiplegica conseguentemente all' intervento sopra menzionato.
Cerco di fare un rieilogo dei fatti.
Mia moglie si sottoponeva da circa 10 anni a terapie per curare l' artrite reuatoide e lamentava negli ultimi 4 anni formicolii al viso e qualche disturbo visivo, tali disturbi si sono fatti piu' frequenti nell' ultimo anno e sono insorti anche problemi di declutizione.
Chi la seguiva collegava tali disturbi all' artrite reumatoide ed alle relative terapie a cui si sottoponeva.
Il 20 Dicembre 2013 ha avuto per qualche secondo una perdita totale della vista, il 13 Gennaio dopo essersi sottoposta a visita oculistica e' stata ricoverata d' urgenza al reparto oculinstico e sottoposta a TAC gli e' stato diagnosticato un meningioma petrocliviale.
Spostata al reparto chirurgia dello stesso ospedale veniva dimessa dopo ulteriori esami in quanto vista la delicata posizione non si sentivano in grado ne di operarla ne di fare delle sedute di radioterapia.
Il 13 Marzo presso un altro ospedale e successivamente ad un intervento di devascolarizzazione parziale e stata sottoposta ad intervento chirurgico. Nonostante all' uscita il neurochirurgo ci aveva rassicurato sugli esiti positivi dell' intervento di parziale asportazione del meningioma al risveglio mia moglie era emiplegia a destra.
Successivamente fra giugno e luglio e' stata sottoposta a 25 sedute di radioterapia sterotassica. Tuttora si sottopone a sedute di fisioterapia e grazie a Dio sta' migliorando, cammina senza ausili, sale le scale e da qualche giorno abbiamo iniziato a vedere qualche miglioramento anche al braccio tanto che riesce anche se male a scrivere.
Nonostante le domande rivolte a neurologi, neurochirurghi e radiologi nessuno e' riuscito a farci capire cosa possa essere successo durante o subito dopo all' intervento, se c'e' stata un ischemia o cosa altro.
I dubbi ci assalgono anche perche' sapendo cosa cosa e' successo potremmo anche capire quale potra' essere il recupero funzionale che potra' raggiungere. Dimenticavo,leggendo la cartella clinica si legge che durante l' intervento non sono state riscontrate anomalie.
Una ultima domanda, il meningioma di primo grado parzialmente asportato che post intervento misura circa 3 cm e successivamente trattato con radioterapia quali percentuale di ricrescita ha?
Ringrazio in anticipo per la gentile risposta ed incrocio le dita per il controllo che avremo ad Aprile.
Volevo cercare di capire le cause che possono aver reso mia moglie emiplegica conseguentemente all' intervento sopra menzionato.
Cerco di fare un rieilogo dei fatti.
Mia moglie si sottoponeva da circa 10 anni a terapie per curare l' artrite reuatoide e lamentava negli ultimi 4 anni formicolii al viso e qualche disturbo visivo, tali disturbi si sono fatti piu' frequenti nell' ultimo anno e sono insorti anche problemi di declutizione.
Chi la seguiva collegava tali disturbi all' artrite reumatoide ed alle relative terapie a cui si sottoponeva.
Il 20 Dicembre 2013 ha avuto per qualche secondo una perdita totale della vista, il 13 Gennaio dopo essersi sottoposta a visita oculistica e' stata ricoverata d' urgenza al reparto oculinstico e sottoposta a TAC gli e' stato diagnosticato un meningioma petrocliviale.
Spostata al reparto chirurgia dello stesso ospedale veniva dimessa dopo ulteriori esami in quanto vista la delicata posizione non si sentivano in grado ne di operarla ne di fare delle sedute di radioterapia.
Il 13 Marzo presso un altro ospedale e successivamente ad un intervento di devascolarizzazione parziale e stata sottoposta ad intervento chirurgico. Nonostante all' uscita il neurochirurgo ci aveva rassicurato sugli esiti positivi dell' intervento di parziale asportazione del meningioma al risveglio mia moglie era emiplegia a destra.
Successivamente fra giugno e luglio e' stata sottoposta a 25 sedute di radioterapia sterotassica. Tuttora si sottopone a sedute di fisioterapia e grazie a Dio sta' migliorando, cammina senza ausili, sale le scale e da qualche giorno abbiamo iniziato a vedere qualche miglioramento anche al braccio tanto che riesce anche se male a scrivere.
Nonostante le domande rivolte a neurologi, neurochirurghi e radiologi nessuno e' riuscito a farci capire cosa possa essere successo durante o subito dopo all' intervento, se c'e' stata un ischemia o cosa altro.
I dubbi ci assalgono anche perche' sapendo cosa cosa e' successo potremmo anche capire quale potra' essere il recupero funzionale che potra' raggiungere. Dimenticavo,leggendo la cartella clinica si legge che durante l' intervento non sono state riscontrate anomalie.
Una ultima domanda, il meningioma di primo grado parzialmente asportato che post intervento misura circa 3 cm e successivamente trattato con radioterapia quali percentuale di ricrescita ha?
Ringrazio in anticipo per la gentile risposta ed incrocio le dita per il controllo che avremo ad Aprile.
[#1]
Egr. signore,
senza vedere le immagini, senza consultare la cartella clinica, non è possibile rispondere alle Sue domande.
Credo però che, da quel che Lei ci riferisce, lo stato clinico e funzionale stia migliorando.
I meningiomi (tumori benigni) possono recidivare e sono a lentissima crescita.
Credo che i colleghi Le abbiano spiegato che, nel caso discretamente raro, di una recidiva, questa possa essere trattata con metodica non invasiva.
I controlli periodici (la cui cadenza sarà stabilita da chi la segue) sono necessari per valutare tale rara possibilità.
Questo non deve mettervi in ansia e vivere con apprensione l'attesa dei controlli.
Con i migliori auguri
senza vedere le immagini, senza consultare la cartella clinica, non è possibile rispondere alle Sue domande.
Credo però che, da quel che Lei ci riferisce, lo stato clinico e funzionale stia migliorando.
I meningiomi (tumori benigni) possono recidivare e sono a lentissima crescita.
Credo che i colleghi Le abbiano spiegato che, nel caso discretamente raro, di una recidiva, questa possa essere trattata con metodica non invasiva.
I controlli periodici (la cui cadenza sarà stabilita da chi la segue) sono necessari per valutare tale rara possibilità.
Questo non deve mettervi in ansia e vivere con apprensione l'attesa dei controlli.
Con i migliori auguri
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.6k visite dal 03/02/2015.
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