Intervento di microdiscectomia: ancora dolori 8 mesi dopo l'intervento
Egregi medici,
per 5 anni sono stato affetto da un'ernia discale L5S1 che mi provocava un dolore acuto alla schiena e alle gambe. Dopo la consulta di diversi specialisti. Ho consultato parecchi specialisti (fisiatri, ortopedici, neurologi, neurochirurghi) tutti molto stimati, tutti mi scoraggiavano all'intervento chirurgico in quanto molto "rischioso", ma le loro cure si sono rivelate vane. Il terzo neurochirurgo ha ritenuto opportuno quanto urgente un intervento di microdiscectomia. Devo dire che l'intervento ha aumentato notevolmente la mia qualità della vita, annullando il mio bisogno di antidolorifici, permettendomi di camminare in maniera normale. Ma nel corso di una visita di controllo effettuata dal neurochirurgo che mi ha operato 8 mesi dopo l'intervento, gli ho riferito di continuare ad accusare dolori alla schiena e ancora alle gambe, precisamente nella zona tra polpacci e caviglie. i dolori sono continui durante tutto l'arco della giornata, si acutizzano quando guido, oppure quando corro (attività fisica che il neurochirurgo mi ha imposto insieme al nuoto) riducendo così la quantità e la qualità dell'attività. Lui si è mostrato ottimista consultando la lastra del rachide in toto, ma ha detto che il dolore alla schiena è dovuto all'artrosi, e che di devo convivere, mentre il dolore alle gambe non dipenderebbe dal problema alla schiena e mi ha prescritto un ecocolordoppler venoso e arterioso ed esami del sangue relativi a fattori infiammatori, reumatici, tiroidei ecc. Ebbene questi esami gli ho già effettuati nel 2013, e i valori erano tutti nella norma, quindi escluderei che si trattasse di problemi di circolazione. Il mio medico di famiglia è del mio stesso avviso.
Son rimasto scoraggiato in quanto pensavo mi dicesse che questa sintomatologia fosse normale per un individuo sottoposto ad un tale intervento, ma io sentendomi dire di doverci convivere con una "artrosi" dall'età di 35 anni, non riesco a pensare ad altro. Praticamente l'intervento chirurgico ha fatto si che i dolori che accusavo prima si son trasformati da acuti a cronici.
Ora chiedo un consulto per ottimizzare le poche risorse economiche che mi sono rimaste, in questi anni ho speso parecchie migliaia di euro per questo problema. Esistono modi per curare questi miei dolori? non sono disposto a convivere dall'età di 35 anni con questi dolori
Grazie
per 5 anni sono stato affetto da un'ernia discale L5S1 che mi provocava un dolore acuto alla schiena e alle gambe. Dopo la consulta di diversi specialisti. Ho consultato parecchi specialisti (fisiatri, ortopedici, neurologi, neurochirurghi) tutti molto stimati, tutti mi scoraggiavano all'intervento chirurgico in quanto molto "rischioso", ma le loro cure si sono rivelate vane. Il terzo neurochirurgo ha ritenuto opportuno quanto urgente un intervento di microdiscectomia. Devo dire che l'intervento ha aumentato notevolmente la mia qualità della vita, annullando il mio bisogno di antidolorifici, permettendomi di camminare in maniera normale. Ma nel corso di una visita di controllo effettuata dal neurochirurgo che mi ha operato 8 mesi dopo l'intervento, gli ho riferito di continuare ad accusare dolori alla schiena e ancora alle gambe, precisamente nella zona tra polpacci e caviglie. i dolori sono continui durante tutto l'arco della giornata, si acutizzano quando guido, oppure quando corro (attività fisica che il neurochirurgo mi ha imposto insieme al nuoto) riducendo così la quantità e la qualità dell'attività. Lui si è mostrato ottimista consultando la lastra del rachide in toto, ma ha detto che il dolore alla schiena è dovuto all'artrosi, e che di devo convivere, mentre il dolore alle gambe non dipenderebbe dal problema alla schiena e mi ha prescritto un ecocolordoppler venoso e arterioso ed esami del sangue relativi a fattori infiammatori, reumatici, tiroidei ecc. Ebbene questi esami gli ho già effettuati nel 2013, e i valori erano tutti nella norma, quindi escluderei che si trattasse di problemi di circolazione. Il mio medico di famiglia è del mio stesso avviso.
Son rimasto scoraggiato in quanto pensavo mi dicesse che questa sintomatologia fosse normale per un individuo sottoposto ad un tale intervento, ma io sentendomi dire di doverci convivere con una "artrosi" dall'età di 35 anni, non riesco a pensare ad altro. Praticamente l'intervento chirurgico ha fatto si che i dolori che accusavo prima si son trasformati da acuti a cronici.
Ora chiedo un consulto per ottimizzare le poche risorse economiche che mi sono rimaste, in questi anni ho speso parecchie migliaia di euro per questo problema. Esistono modi per curare questi miei dolori? non sono disposto a convivere dall'età di 35 anni con questi dolori
Grazie
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Direi che sarebbe opportuno eseguire una rmn lombare sia senza sia con mdc.
Può essere che vi sia una significativa aderenza meningo radicolare dovuta più al prolungato stato di sofferenza, prima dell'intervento, che all'intervento stesso.
Una volta che si sara' visto il nuovo quadro neuroradiologico, si potrà cominciare a razionalizzare sul problema.
Cordialità
Può essere che vi sia una significativa aderenza meningo radicolare dovuta più al prolungato stato di sofferenza, prima dell'intervento, che all'intervento stesso.
Una volta che si sara' visto il nuovo quadro neuroradiologico, si potrà cominciare a razionalizzare sul problema.
Cordialità
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Dr Della Corte,
Innanzitutto La ringrazio per la sua risposta e parlerò col mio medico di questa possibilità. Qualora fosse appurata questa eventualità, sarebbe necessario un nuovo intervento chirurgico? e se si sarebbe delicato/rischioso oppure un intervento semplice, come quello di microdiscectomia (parlo di semplicità perchè così mi è stato riferito dal medico che mi ha operato e dalla felice convalescenza che ho passato) In alternativa quali potrebbero essere le cure?
Grazie in anticipo
Innanzitutto La ringrazio per la sua risposta e parlerò col mio medico di questa possibilità. Qualora fosse appurata questa eventualità, sarebbe necessario un nuovo intervento chirurgico? e se si sarebbe delicato/rischioso oppure un intervento semplice, come quello di microdiscectomia (parlo di semplicità perchè così mi è stato riferito dal medico che mi ha operato e dalla felice convalescenza che ho passato) In alternativa quali potrebbero essere le cure?
Grazie in anticipo
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 02/02/2015.
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