Cervicobrachialgia bilaterale
Buongiorno;
Grazie in anticipo per il prezioso servizio offerto in questo spazio.
Sono un uomo di 27 anni, altezza 1.70, peso 68 kg, svolgo un lavoro in posizione seduta.
Sono da sempre molto dedito allo sport: a partire dall'infanzia ho praticato calcio, nuoto, corsa e attualmente sollevamento pesi (da 10 anni circa).
Da novembre scorso iniziati i disturbi con irrigidimento/contrattura al collo localizzata (sinistra) e sopportabile (no perdita di mobilità).
Episodi simili si sono poi ripetuti, estendendo i fastidi a livello scapolare ed inducendomi a sospendere l'attività sportiva.
Valutazione da Medico Fisiatra (4 Dicembre 2014) che ha attribuito la causa ad un assetto posturale scorretto e rettilineizzazione del rachide cervicale, mi ha poi praticato un massaggio e delle "leggere manipolazioni" in zona cervicale, rimandandomi ad un terapista per correggere la postura.
Dalla notte stessa sono iniziati fastidi irradiati per tutto il cingolo scapolare, deltoide posteriore, braccio sinistro fino alla mano. Dolori intermittenti e fastidiosi ma sopportabili, associati a formicolii diffusi nella mano (in prevalenza dell'anulare e mignolo).
Terapia: Ibuprofene + muscoril 5gg (pasticche) e poi con iniezioni di Voltaren (1 al dì per 4 gg).
Dopo 10gg i fastidi si sono attenuati, senza tuttavia scomparire (permangono a tutt'oggi sporadiche e lievi parestesie alla mano e fastidio localizzato al trapezio/scapola sinistra).
RM del rachide cervicale (10 Dicembre):
"Congenitalmente normali i diametri sagittali del canale e del sacco durale.
Regolare la morfologia del midollo e degli spazi subaracnoidei .
Il segmento rachideo ha perso la fisiologica lordosi per assumere andamento rettilineo. Iniziali disidratazioni discali degenerative.
IN C4-C5 una lieve protrusione discale posteriore impegna appena le regioni preforaminali con lieve prevalenza a sinistra.
Una modesta protrusione discale posteriore in C6-C7 contatta la superficie anteriore del sacco durale.
Nessuna altra alterazione a livello cervicale."
Il Neurochirurgo ha verificato non ci fossero deficit motori dell'arto superiore e mi ha consigliato un ciclo di fisioterapia non attribuendo troppa importanza clinica alle protrusioni, ritenendo invece attualmente più rilevante l'aspetto posturale.
Inizio fisioterapia (13 Dicembre) per ora con modesti benefici.
Durante le festività natalizie mi ammalo di influenza.
2 giorni fa, a seguito di un forte starnuto avverto un intenso dolore lungo il braccio destro (prima non sofferente) ed ora ho sintomi simili a quelli che avevo a sinistra un mese fa.
Pur con tutti i limiti di un consulto telematico, fermo restando che mi farò visitare quanto prima:
-Sto seguendo il giusto iter?
-Una postura scorretta può arrecare questi disturbi?
-La recente brachialgia destra è possibile sia correlata alla stessa causa di quella sinistra?
-Le protrusioni sono state sottovalutate o può esserci qualche altra causa alla base di tutto?
Grazie in anticipo per il prezioso servizio offerto in questo spazio.
Sono un uomo di 27 anni, altezza 1.70, peso 68 kg, svolgo un lavoro in posizione seduta.
Sono da sempre molto dedito allo sport: a partire dall'infanzia ho praticato calcio, nuoto, corsa e attualmente sollevamento pesi (da 10 anni circa).
Da novembre scorso iniziati i disturbi con irrigidimento/contrattura al collo localizzata (sinistra) e sopportabile (no perdita di mobilità).
Episodi simili si sono poi ripetuti, estendendo i fastidi a livello scapolare ed inducendomi a sospendere l'attività sportiva.
Valutazione da Medico Fisiatra (4 Dicembre 2014) che ha attribuito la causa ad un assetto posturale scorretto e rettilineizzazione del rachide cervicale, mi ha poi praticato un massaggio e delle "leggere manipolazioni" in zona cervicale, rimandandomi ad un terapista per correggere la postura.
Dalla notte stessa sono iniziati fastidi irradiati per tutto il cingolo scapolare, deltoide posteriore, braccio sinistro fino alla mano. Dolori intermittenti e fastidiosi ma sopportabili, associati a formicolii diffusi nella mano (in prevalenza dell'anulare e mignolo).
Terapia: Ibuprofene + muscoril 5gg (pasticche) e poi con iniezioni di Voltaren (1 al dì per 4 gg).
Dopo 10gg i fastidi si sono attenuati, senza tuttavia scomparire (permangono a tutt'oggi sporadiche e lievi parestesie alla mano e fastidio localizzato al trapezio/scapola sinistra).
RM del rachide cervicale (10 Dicembre):
"Congenitalmente normali i diametri sagittali del canale e del sacco durale.
Regolare la morfologia del midollo e degli spazi subaracnoidei .
Il segmento rachideo ha perso la fisiologica lordosi per assumere andamento rettilineo. Iniziali disidratazioni discali degenerative.
IN C4-C5 una lieve protrusione discale posteriore impegna appena le regioni preforaminali con lieve prevalenza a sinistra.
Una modesta protrusione discale posteriore in C6-C7 contatta la superficie anteriore del sacco durale.
Nessuna altra alterazione a livello cervicale."
Il Neurochirurgo ha verificato non ci fossero deficit motori dell'arto superiore e mi ha consigliato un ciclo di fisioterapia non attribuendo troppa importanza clinica alle protrusioni, ritenendo invece attualmente più rilevante l'aspetto posturale.
Inizio fisioterapia (13 Dicembre) per ora con modesti benefici.
Durante le festività natalizie mi ammalo di influenza.
2 giorni fa, a seguito di un forte starnuto avverto un intenso dolore lungo il braccio destro (prima non sofferente) ed ora ho sintomi simili a quelli che avevo a sinistra un mese fa.
Pur con tutti i limiti di un consulto telematico, fermo restando che mi farò visitare quanto prima:
-Sto seguendo il giusto iter?
-Una postura scorretta può arrecare questi disturbi?
-La recente brachialgia destra è possibile sia correlata alla stessa causa di quella sinistra?
-Le protrusioni sono state sottovalutate o può esserci qualche altra causa alla base di tutto?
[#1]
Egr. signore,
senza una valutazione clinica Le si può rispondere con cautela.
L'iter consigliato mi pare corretto se il disco è appena protruso .
L'unica perplessità mi deriva dal fatto che Lei abbia avuto un peggioramento dei sintomi a seguito di uno starnuto.
Questo potrebbe aver favorito una ulteriore fuoriscita del disco prima appena protruso.
La valutazione clinica attraverso una accurata visita, potrà decidere l' ulteriore approfondimento diagnostico mediante altri esami.
Cordialmente
senza una valutazione clinica Le si può rispondere con cautela.
L'iter consigliato mi pare corretto se il disco è appena protruso .
L'unica perplessità mi deriva dal fatto che Lei abbia avuto un peggioramento dei sintomi a seguito di uno starnuto.
Questo potrebbe aver favorito una ulteriore fuoriscita del disco prima appena protruso.
La valutazione clinica attraverso una accurata visita, potrà decidere l' ulteriore approfondimento diagnostico mediante altri esami.
Cordialmente
[#2]
Ex utente
Dr. Migliaccio la ringrazio per la cortese e solerte risposta.
Devo ammetere che la comparsa dei sintomi nella parte controlaterale rispetto a quella originaria mi ha disorientato e portato preoccupazione.
Ho contattato il Neurochirurgo che mi ha aveva precedentemente visitato, il quale mi ha prescritto come terapia medica Tauxib 90 (1 al dì per 3 settimane ) non ritenendo al momento necessaria una nuova visita diretta.
Nell'ipotesi da Lei formulata di una eventuale ulteriore fuoriuscita dal disco protruso a seguito dello starnuto, è insolito il quadro della diversa sede d'irradiazione dei disturbi piuttosto che un peggioramento dei sintomi nella sede preesistente ?
Devo ammetere che la comparsa dei sintomi nella parte controlaterale rispetto a quella originaria mi ha disorientato e portato preoccupazione.
Ho contattato il Neurochirurgo che mi ha aveva precedentemente visitato, il quale mi ha prescritto come terapia medica Tauxib 90 (1 al dì per 3 settimane ) non ritenendo al momento necessaria una nuova visita diretta.
Nell'ipotesi da Lei formulata di una eventuale ulteriore fuoriuscita dal disco protruso a seguito dello starnuto, è insolito il quadro della diversa sede d'irradiazione dei disturbi piuttosto che un peggioramento dei sintomi nella sede preesistente ?
[#3]
No! non è insolito perchè per esempio se un disco tende a protrudere verso la radice di dx, un nuovo stimolo (come può essere lo starnuto) può provocare l'ulteriore fuoriuscita di materiale discale verso il lato opposto.
Il disco non è rigido, ma composto da un nucleo acquoso quindi abbastanza malleabile.
Il disco non è rigido, ma composto da un nucleo acquoso quindi abbastanza malleabile.
[#4]
Ex utente
Buonasera,
A distanza di alcune settimane ritorno su questo consulto per aggiornare la situazione.
Ho effettuato le seguenti terapie e accorgimenti:
- Tauxib 90 (3gg poi interrotto in accordo col medico perchè non sortiva benefici)
- Voltaren inizioni (5gg)
- Tachipirina 1000 (2-3 volte al dì x 2 settimane)
- Muscoril ( 2 volte al dì x 2 settimane )
- Fisioterapia 10 sedute
- Trazioni cervicali con dispositivo meccanico
- cuscino ortopedico per dormire
I sintomi, dopo 2 settimane abbondanti di persistenza, hanno iniziato a diminuire fino quasi a scomparire nel giro di una settimana.
Attualmente non ho più dolore alle braccia o formicolii alle mani, neppure dolore scapolare, avverto soltanto e in alcuni momenti della giornata un lieve senso di rigidità alla base del collo che riesco a controllare eseguendo dei leggeri movimenti di stretching consigliati dal fisioterapista.
A questo punto volevo chiedere quale orientamento sarebbe opportuno adottare e a quale figura medica rivolgermi in questa fase (non so se sia la prassi, ma il Neurochirurgo che mi seguiva non ritiene necessarie nuove rivalutazioni al momento). Sperando in un recupero completo dai sintomi, vorrei capire in particolare se potrò riprendere le mie attività quotidiane e sportive o se una volta instauratosi questo quadro andrò incontro inevitabilmente a delle limitazioni e indispesabili accorgimenti per via delle potenziali ricadute o peggioramenti.
Grazie in anticipo per l'attenzione.
A distanza di alcune settimane ritorno su questo consulto per aggiornare la situazione.
Ho effettuato le seguenti terapie e accorgimenti:
- Tauxib 90 (3gg poi interrotto in accordo col medico perchè non sortiva benefici)
- Voltaren inizioni (5gg)
- Tachipirina 1000 (2-3 volte al dì x 2 settimane)
- Muscoril ( 2 volte al dì x 2 settimane )
- Fisioterapia 10 sedute
- Trazioni cervicali con dispositivo meccanico
- cuscino ortopedico per dormire
I sintomi, dopo 2 settimane abbondanti di persistenza, hanno iniziato a diminuire fino quasi a scomparire nel giro di una settimana.
Attualmente non ho più dolore alle braccia o formicolii alle mani, neppure dolore scapolare, avverto soltanto e in alcuni momenti della giornata un lieve senso di rigidità alla base del collo che riesco a controllare eseguendo dei leggeri movimenti di stretching consigliati dal fisioterapista.
A questo punto volevo chiedere quale orientamento sarebbe opportuno adottare e a quale figura medica rivolgermi in questa fase (non so se sia la prassi, ma il Neurochirurgo che mi seguiva non ritiene necessarie nuove rivalutazioni al momento). Sperando in un recupero completo dai sintomi, vorrei capire in particolare se potrò riprendere le mie attività quotidiane e sportive o se una volta instauratosi questo quadro andrò incontro inevitabilmente a delle limitazioni e indispesabili accorgimenti per via delle potenziali ricadute o peggioramenti.
Grazie in anticipo per l'attenzione.
[#5]
Ex utente
Buonasera,
a distanza di 2 anni torno su questo consulto.
Per prima cosa ringrazio di nuovo chi presta il proprio tempo e la propria professionalità a disposizione degli utenti su questa utile piattaforma.
Dalla data dell'ultimo intervento, dietro consiglio di due specialisti Fisiatri, avevo continuato ad eseguire sedute di fisioterapia e posturologia per diversi mesi.
Eseguito esame EMG degli arti superiori (aprile 2015):
"Attività spontanea: assente.
Attività volontaria: proporzionale allo sforzo svolto su tutti i muscoli esaminati. (deltoide, bicipite brachiale, flessore radiale, estensore, abduttore pollice, opponente del mignolo).
Velocità di conduzione motoria e sensitiva: nella norma.
Conclusioni: Non alterazioni EMG-ENG ai livelli esaminati degli arti superiori (in particolare non segni di lesioni radicolari)."
Inoltre, in estate avevo ripetuto l'RMN, a seguito della riacutizzazione (sopra descritta) con insorgenza dei sintomi anche al lato destro, avvenuta a gennaio 2015, per verificare che il quadro non fosse peggiorato.
Riporto referto:
"L'esame del rachide cervicale è confrontato con precedente accertamento eseguito nel dicembre 2014.
In C4-C5 invariata lieve protrusione discale posteriore che impegna appena le regioni preforaminali con lieve prevalenza a sinistra.
Invariata in C6-C7 la modesta protrusione discale posteriore che contatta la superficie anteriore del sacco durale."
Da allora avevo ottenuto progressivi miglioramenti, completa scomparsa di qualsiasi irradiazione e disturbo agli arti superiori, lenta e costante riduzione dei disturbi locali fino al punto che permaneva solo una certa tendenza alla rigidità dei trapezi e scapole che potevo contrastare con stretching.
Infine avevo potuto riprendere soddisfacemente tutte le attività quotidiane e sportive (seppur, queste ultime, con maggior moderazione e talune limitazioni).
Unica nota dolente: particolare suscettibilità all'umidità ed il freddo che aumentano sempre i fastidi.
Con il tipico irrigidimento del clima e calo della temperatura invernale, quest'anno inizio ad avvertire crescente senso di fastidio e rigità nella solita zona, faccio giusto un paio di blandi massaggi decontratturanti, finchè il 31 dicembre 2016 il fastidio peggiora bruscamente in dolore bruciante a livello scapolare destro, ed in breve inizio ad accusare anche qualche segno di irradiazione, sempre all'arto destro: tensione al braccio e sporadiche punture.
Sospendo ogni attività e mi prendo qualche giorni di riposo, il medico di base mi prescrive la seguente terapia:
- Bentelan 4 mg + Muscoril x 3 gg, poi 1,5 mg x 4 gg
- Tachipirina 1000 (2-3 volte al dì)
- Normast
- Lyrica 25
Sono al secondo giorno di terapia e fortunatamente il dolore si è già calmato abbastanza, a questo punto però, sperando che uscirò presto dalla fase acuta vi chiedo:
- Sono possibili, secondo la vostra esperienza, episodi di ricadute, come questa e la precedente, senza riscontrare un peggioramento nelle immagini RMN, in questi casi che consigliate ?
- Considerando che la situazione nel suo complesso è giudicata non grave, e nessun medico finora mi ha indirizzato verso una soluzione chirurgica vera e propria, potrebbe essere ipotizzabile iniziare a ragionare un qualche intervento di tipo mini-invasivo (nucleoplastica, discogel, IDET etc.) nel tentativo di scongiurare ulteriori riacutizzazioni (sempre ammesso che gli specialisti ne ravvisino la compatibilità con il mio caso) ?
- E' comune che le basse temperature e l'umidità giochino un ruolo così determinante nelle riacutizzazioni di questi disturbi ?
Cordiali Saluti
a distanza di 2 anni torno su questo consulto.
Per prima cosa ringrazio di nuovo chi presta il proprio tempo e la propria professionalità a disposizione degli utenti su questa utile piattaforma.
Dalla data dell'ultimo intervento, dietro consiglio di due specialisti Fisiatri, avevo continuato ad eseguire sedute di fisioterapia e posturologia per diversi mesi.
Eseguito esame EMG degli arti superiori (aprile 2015):
"Attività spontanea: assente.
Attività volontaria: proporzionale allo sforzo svolto su tutti i muscoli esaminati. (deltoide, bicipite brachiale, flessore radiale, estensore, abduttore pollice, opponente del mignolo).
Velocità di conduzione motoria e sensitiva: nella norma.
Conclusioni: Non alterazioni EMG-ENG ai livelli esaminati degli arti superiori (in particolare non segni di lesioni radicolari)."
Inoltre, in estate avevo ripetuto l'RMN, a seguito della riacutizzazione (sopra descritta) con insorgenza dei sintomi anche al lato destro, avvenuta a gennaio 2015, per verificare che il quadro non fosse peggiorato.
Riporto referto:
"L'esame del rachide cervicale è confrontato con precedente accertamento eseguito nel dicembre 2014.
In C4-C5 invariata lieve protrusione discale posteriore che impegna appena le regioni preforaminali con lieve prevalenza a sinistra.
Invariata in C6-C7 la modesta protrusione discale posteriore che contatta la superficie anteriore del sacco durale."
Da allora avevo ottenuto progressivi miglioramenti, completa scomparsa di qualsiasi irradiazione e disturbo agli arti superiori, lenta e costante riduzione dei disturbi locali fino al punto che permaneva solo una certa tendenza alla rigidità dei trapezi e scapole che potevo contrastare con stretching.
Infine avevo potuto riprendere soddisfacemente tutte le attività quotidiane e sportive (seppur, queste ultime, con maggior moderazione e talune limitazioni).
Unica nota dolente: particolare suscettibilità all'umidità ed il freddo che aumentano sempre i fastidi.
Con il tipico irrigidimento del clima e calo della temperatura invernale, quest'anno inizio ad avvertire crescente senso di fastidio e rigità nella solita zona, faccio giusto un paio di blandi massaggi decontratturanti, finchè il 31 dicembre 2016 il fastidio peggiora bruscamente in dolore bruciante a livello scapolare destro, ed in breve inizio ad accusare anche qualche segno di irradiazione, sempre all'arto destro: tensione al braccio e sporadiche punture.
Sospendo ogni attività e mi prendo qualche giorni di riposo, il medico di base mi prescrive la seguente terapia:
- Bentelan 4 mg + Muscoril x 3 gg, poi 1,5 mg x 4 gg
- Tachipirina 1000 (2-3 volte al dì)
- Normast
- Lyrica 25
Sono al secondo giorno di terapia e fortunatamente il dolore si è già calmato abbastanza, a questo punto però, sperando che uscirò presto dalla fase acuta vi chiedo:
- Sono possibili, secondo la vostra esperienza, episodi di ricadute, come questa e la precedente, senza riscontrare un peggioramento nelle immagini RMN, in questi casi che consigliate ?
- Considerando che la situazione nel suo complesso è giudicata non grave, e nessun medico finora mi ha indirizzato verso una soluzione chirurgica vera e propria, potrebbe essere ipotizzabile iniziare a ragionare un qualche intervento di tipo mini-invasivo (nucleoplastica, discogel, IDET etc.) nel tentativo di scongiurare ulteriori riacutizzazioni (sempre ammesso che gli specialisti ne ravvisino la compatibilità con il mio caso) ?
- E' comune che le basse temperature e l'umidità giochino un ruolo così determinante nelle riacutizzazioni di questi disturbi ?
Cordiali Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 11k visite dal 08/01/2015.
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