Ernia cervicale c5-c6 e protrusioni discali

Buonasera,
ho 30 anni e una settimana fa mi sono sottoposta ad un esame di RMN cervicale. Il referto ha riportato un'ernia cervicale c5-c6 e diverse protrusioni riguardanti le altre vertebre.
In passato non avevo mai sofferto di problemi riguardanti la cervicale, ma accusavo banalissimi torcicolli che si risolvevano nel giro di due giorni.
L'ultimo si è verificato qualche settimana fa e ho deciso di affidarmi alle cure di un "fisioterapista", il quale, senza alcuna documentazione radiologica che attestava lo stato della mia colonna vertebrale, ha eseguito delle pesanti, nonché invasive, manipolazioni e massaggi sulla zona che interessava il collo e la schiena.
Dopo due giorni di relativo sollievo ho iniziato ad avvertire un dolore sempre più intenso che si estendeva dal collo, lungo il braccio sinistro, fino alle terminazioni degli arti superiori. A quel punto ho deciso di sottopormi alla suddetta RMN e il referto è stato alquanto negativo. Nello specifico l'ernia c5-c6 interessa la dura madre ed è lievemente dislocata verso il basso.
Dopo una terapia farmacologica a base di cortisone e antifiammatori ad alto dosaggio, il dolore continuava a persistere. Mi sono rivolta ad uno specialista della terapia del dolore, il quale mi ha prescritto il farmaco Contramal e finalmente il dolore sembra attenuarsi. Lo stesso specialista vuole rincontrami tra qualche giorno per capire se l'ernia possa essere trattata con delle infiltrazioni di ozono che vanno a ridurre il nucleo polposo, ma molto probabilmente tale procedura non sarà attuabile e bisognerà ricorrere all'intervento chirurgico.
Non volendo fermarmi solo su questo parere, chiedo a Voi un consulto riguardo alla mia patologia e il metodo più efficace che possa risolvere questa mia invalidità temporanea.
Sono disponibile eventualmente ad inviare la RMN e relativo referto.

Grazie in anticipo per l'attenzione.

ER
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
iniziare qualsiasi terapia senza una diagnosi può essere pericoloso, soprattutto nella patologia del rachide cervicale dove il rischio di aggravare una condizione con manovre incongrue è alto.
Per quanto rigiarda le infiltrazioni di Ozono, è bene sapere che esse non hanno effetto nel ridurre il nucleo polposo del disco intervertebrale, anche se un parziale beneficio possono darlo per effetto del rilassamento dei muscoli contratti su base antalgica.

Da ciò che Lei riferisce si tratterebbe di una ernia con effetto compressivo sulla importante struttura nervosa midollare.
E' necessario valutare le immagini, eseguire un accurato esame clinico, al fine di prendere una decisione terapeutica che potrebbe essere anche chirurgica.
Spesso un atteggiamento di attesa è consigliabile, durante il quale però non si deve abusare di farmaci, non si devono eseguire manipolazioni, va seguito e ponderato ogni sintoma, al fine di cogliere variazioni soggettive e oggettive che indichino la necessità di intervenire chirurgicamente.

Un disco fuoriuscito dalla propria sede (disco erniato) è un disco che non ha più la sua funzione, quindi inutile per mantenere l'unità funzionale della colonna, avendo quindi come effetto solo quello di potenzialmente danneggiare le strutture nervose limitrofe.

Quanto detto, ovviamente, è riferibile a situazioni generiche, perché ogni caso è un caso a sé e va studiato individualmente.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti

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Utente
Utente
Grazie mille per la Sua cortese ed esaustiva risposta.
Lei è eventualmente disponibile a visionare le immagini della mia RMN?
In tal modo sarà più semplice per Lei effettuare una diagnosi corretta e consigliarmi l'eventuale soluzione terapeutica o chirurgica.
La ringrazio anticipatamente.
ER
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Può provare a inviarle alla mia email indicata sotto la firma, ma comunque sarà un giudizio parziale perchè il momento essenziale per la diagnosi è l'esame clinico.